DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA…
1.PROFUMO RIPARTE DA EQUITA
Paola Pica per il “Corriere della Sera”
luigi abete diego della valle alessandro profumo
Doppio colpo per Alessandro Profumo in chiusura della stagione Montepaschi: diventa imprenditore e torna nel consiglio di amministrazione dell’Eni. Insieme ai manager di Equita sim Profumo prende il controllo della stessa blasonata società di intermediazione milanese, una lunga storia in Piazza Affari con il nome di Euromobiliare sim e un susseguirsi di azionisti di rango, dalla stagione di Agnelli, Gardini, De Benedetti, al passaggio in Hsbc.
Il presidente dimissionario di Mps, già a capo di Unicredit, sarà il numero uno di Equita, il timone resterà all’amministratore delegato Francesco Perilli, manager storico di Euromobiliare e poi di Equita. Perilli insieme ai dirigenti Fabio Deotto, Matteo Ghilotti, Stefano Lustig e Andrea Vismara, e allo stesso Profumo, darà vita al veicolo che secondo l’accordo raggiunto ieri rileverà dal fondo newyorkese Jc Flowers il 50,1% del capitale.
A questa newco, della quale Profumo avrà con tutta probabilità la quota di maggioranza, partecipa anche ManCo, veicolo a suo tempo costituito da una cinquantina di manager. La valutazione del 100% della società che produce utili per circa 10 milioni starebbe in una forchetta compresa tra i 60 e gli 80 milioni, l’acquisto del 50,1% potrebbe chiudersi intorno ai 40 milioni. «Questa partnership si sposa perfettamente con il mio progetto di agire a supporto della media impresa italiana» ha commentato Profumo che già nel marzo scorso aveva anticipato in un’intervista al «Corriere» l’intenzione di mettersi in proprio. Perilli ha sottolineato come l’operazione consenta a Equita di tornare «completamente indipendente e a capitale interamente italiano».
In Eni, Profumo viene cooptato al posto di Luigi Zingales, l’economista che ha lasciato ai primi di luglio in aperta polemica sul ruolo del board nella gestione della società. Per il manager si tratta di un ritorno, da indipendente. I requisiti di indipendenza, si legge in una nota, non vengono pregiudicati dal «rapporto di coniugio» di Profumo con Sabina Ratti, direttrice esecutiva della Fondazione Mattei.
2. PER PROFUMO LA PORTA DELL'ENI È SEMPRE APERTA
Da “il Giornale”
Le porte del cda dell'Eni non smettono di girare per Alessandro Profumo. Che era entrato come consigliere indipendente nel maggio 2011 per poi uscire dal board nell'aprile 2014 quando, in seguito alle nuove norme del codice di autodisciplina delle società quotate, non era più ricandidabile perché presidente di Mps. Ora il banchiere è sceso dal Monte, dimettendosi. E ad aspettarlo ha trovato la poltrona lasciata libera all'inizio di luglio da Luigi Zingales.
Caso vuole, però, che Profumo abbia conquistato ieri insieme ad alcuni manager il controllo di Equita sim rilevando la maggioranza dal fondo Jc Flowers e diventandone presidente. Per l'Eni, evidentemente, nessun problema. E le porte possono continuare a girare.
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