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Estratto dell’articolo di Leonard Berberi per il "Corriere della Sera"
Le «resistenze» occidentali non frenano il piano di Pechino di rompere il duopolio Airbus-Boeing sui velivoli passeggeri. E così tra fiere, accordi commerciali, sconti record, qualche pressione diplomatica prova a far balzare gli ordini del C919, l’aereo a corridoio singolo realizzato dal costruttore statale Comac (con 72 miliardi di dollari di soldi pubblici) che sfida l’A320neo e il 737 Max. Mentre sullo sfondo lavora già a sviluppare il C929, jet pensato per i voli intercontinentali e per rosicchiare fette di mercato all’A350 e al 787 Dreamliner.
Decollato il 28 maggio 2023 il C919 oggi vola con le livree delle tre principali compagnie cinesi — Air China, China Eastern Airlines, China Southern Airlines — e da questo mese, come ricorda il Financial Times , effettuerà i primi collegamenti fuori dal Paese, tra Shanghai e Hong Kong. L’esemplare è in grado di ospitare tra i 158 e i 192 passeggeri — a seconda della configurazione —, simile ai 150-194 dell’A320neo e i 138-210 del 737 Max.
Con i suoi 99 milioni di dollari di prezzo di listino costa meno dei rivali occidentali (121,6 milioni per il 737 Max, 120 milioni per l’A320neo), al netto di sconti che arrivano anche al 65% con Airbus e Boeing, ma che — spiega al Corriere chi è a conoscenza delle interlocuzioni con i cinesi — può toccare l’85% con Comac. Stando ai dati forniti dalla piattaforma specializzata ch-aviation ad oggi sono stati ordinati 713 C919, tutti da entità cinesi.
La strada verso il riconoscimento internazionale, in particolare del C919, è lunga. Il jet è autorizzato a volare soltanto in Cina: le autorità europee (Easa) e statunitensi (Faa) non hanno fretta di approvarlo. E dipende molto dalla tecnologia occidentale: dai motori Cfm Leap-1 (del consorzio franco-americano Cfm International) all’avionica (delle statunitensi Honeywell, Parker Aerospace), dalla strumentazione in cabina di pilotaggio (dell’americana Eaton) ai pneumatici (della francese Michelin) fino al sistema anti-ghiaccio delle ali (della tedesca Liebherr). [...]
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