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Sergio Bocconi per il “Corriere della Sera”
I compensi dei top manager nel 2018 sono diminuiti, anche se ai loro dipendenti occorrono fino a 183,4 anni di lavoro per guadagnare la stessa cifra. Lo rileva il Focus sulle «Caratteristiche dei board delle società con sede in Italia quotate» realizzato dall' Area studi Mediobanca. I componenti i 230 board di imprese, banche e assicurazioni presenti in Piazza Affari hanno incassato in totale l' anno scorso 605 milioni. Dal rapporto emerge che le remunerazioni di consiglieri delegati e presidenti sono calate rispettivamente del 10,8% e 8,3%.
Nei ruoli apicali figurano poche donne, pagate meno dei colleghi maschi. Se nei board gli uomini occupano il 66% delle posizioni e le donne il 34%, la quota femminile scende all' 8,1% nella carica di amministratore delegato e al 10,7% in quella di presidente.
La remunerazione media del ceo donna supera di poco la metà di quella del "collega" uomo, e la maggiore presenza femminile nelle cariche non operative porta il compenso medio nei consigli a essere pari a circa un quarto di quello maschile.
A remunerare di più i consiglieri delegati (sono comprese qui le componenti fisse e variabili, equity e non, mentre sono escluse quelle per inizio o cessazione di carica) sono le assicurazioni. Se la media totale, anche con cariche congiunte di direttore generale o presidente, è di 1,17 milioni, i top manager delle compagnie ne percepiscono 4,3 con un massimo di 7,9, quelli delle banche 1,9 milioni con un tetto a 5,7, mentre nell' industria superano di poco 1 milione e arrivano a 7,7.
Secondo le relazioni sulla remunerazione, la top10 dei compensi anche con cariche congiunte è guidata da Carlo Cimbri, ad e direttore generale di Unipol, con 7,9 milioni, seguito da Giovanni Tamburi, presidente e ad di Tamburi investments con 7,7 milioni. Il primo banchiere è Carlo Messina, ad e dg di Intesa Sanpaolo con 5,65 milioni.
Massimo della Porta SAES GETTERS
Considerando le singole cariche, il presidente che incassa di più è Massimo della Porta di Saes Getters, con 7 milioni e l' ad è Philippe Donnet di Generali con 5,9 milioni.
Il rapporto fra compenso dell' amministratore delegato e costo medio del lavoro dell' azienda è pari a 14,4 volte ma cumulando le cariche si sale fino a 183,4 volte. Il rapporto è sottostimato: il costo del lavoro dei dipendenti comprende la parte a carico dell' azienda, la remunerazione dell' ad no. Il rapporto cresce con la capitalizzazione: nelle 64 società con valore di Borsa superiore al miliardo è pari a 24,4 volte, nelle 30 oltre ai 3 miliardi sale a quota 38,7.
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