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SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E…
DAGONEWS
Una piccola dimenticanza nell'ordine del giorno dell'assemblea di Bankitalia che ha dato il via libera alla rivalutazione delle quote di via Nazionale minaccia di invalidare tutta l'operazione. Un'operazione da parecchi miliardi di euro, per la quale Lega e Movimento Cinque Stelle hanno gridato al "regalo di Stato" per le banche azioniste.
Della lacuna formale si sono accorti gli avvocati di Adusbef, che stanno per impugnare di fronte alla Corte Costituzionale il decreto del governo, ma intanto partono lancia in resta anche contro quell'assemblea straordinaria convocata in tutta fretta il 23 dicembre scorso, a due giorni dal Natale.
L'ordine del giorno firmato da Ignazio Visco si limitava a un laconico "Approvazione di modifiche allo statuto di Banca d'Italia", senza neppure la previsione delle classiche "varie ed eventuali". Ma non è questo il punto debole scovato per la combattiva associazione guidata da Elio Lannutti dall'avvocato Antonio Tanza, che ha già vinto quattro ricorsi alla Consulta sui decreti salva banche dei governi D'Alema, Amato, Ciampi-Dini e Berlusconi-Tremonti. Il problema è che quell'ordine del giorno non fa parola alcuna dell'aumento di capitale.
Eppure, lo Statuto dell'istituto di Via Nazionale prevede che negli ordini del giorno vadano indicate tutte le proposte da discutere. Risultato? Secondo l'avvocato Tanza, e secondo Adusbef, bisogna applicare la normativa prevista per le assemblee delle Spa e quindi quella delibera di fine anno "è nulla o annullabile".
Sul tema, come si legge nello stesso parere legale alla base dell'impugnazione, va detto che si registrano tendenze contrastanti: "A fronte di un orientamento in base al quale la nullità investirebbe soltanto quelle deliberazioni il cui contrasto abbia a che fare con norme imperative dettate a tutela di interessi generali, si contrappone il parere di chi reputa inesistenti le decisioni assunte dall'assemblea relativamente a materie a questa sottratte, come in relazione ai diritti soggettivi dei singoli soci". Per questo, nel caso di Bankitalia, "se la delibera non è nulla, è comunque certamente annullabile".
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