NO, PER NOE’! - “NOAH”, IL FILM DI ARONOFSKY COSTATO OTTANTA MILIONI DI DOLLARI RICEVE LA FATWA DALL’EGITTO, I PAESI DEL MEDIO ORIENTE LO VIETANO E IN AMERICA I CRISTIANI CONSERVATORI GLI IMPUTANO DI AVER USATO TROPPO LICENZE ARTISTICHE (E ANCORA LA PELLICOLA DEVE USCIRE)

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"Noah", il nuovo colossal di Darren Aronofksy interpretato da Russell Crowe (dopo che Michael Fassbender e Christian Bale hanno declinato l'invito), non verrà proiettato in diversi paesi del Medio Oriente e Nord Africa. Qatar, Bahrein e Emirati Arabi hanno vietato la pellicola, che viola la legge islamica. In Egitto, dove il film dovrebbe uscire il 26 marzo, è bandito in quanto contraddice i precetti islamici. Dovrebbe presto essere vietato anche in Giordania e Kuwait.

La legge islamica vieta di dare un volto umano ai profeti e alle figure sacre. Un intero capitolo del Corano è dedicato a Noè, che ha costruito l'arca e salvato uomini e animali.

La fatwa è stata lanciata da Al-Azhar, l'istituzione che ha base a Il Cairo e che è considerata uno dei principali centri d'insegnamento religioso dell'Islam sunnita.

Nel cast del film, costato oltre 80 milioni di dollari, ci sono anche Anthony Hopkins, Jennifer Connelly e Emma Watson. La prima è prevista per il 28 marzo negli Stati Uniti. Anche lì la pellicola è oggetto di controversie ma la Paramount si è difesa parlando di "licenze artistiche", di un'interpretazione non letterale delle Sacre Scritture che comunque conserva i valori e l'integrità della storia originale.

La produzione è stata abbastanza prudente da non girare il film al di fuori dello Stato di New York e del sud dell'Islanda, restando lontano da luoghi mediorientali. Già in passato "La passione di Cristo" di Mel Gibson aveva fatto infuriare i musulmani.

 

Russel Crowe con Jennifer Connelly Nella legge islamica si vieta si dare un volto ai profeti La fatwa sul film lanciata da Al Azhar Il film esce in America a fine mese