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Francesco Spini per ''la Stampa''
La grana del Sole 24 Ore - tra le difficoltà economiche e le indagini di Consob e magistratura - arriva in Confindustria e nel «parlamentino» di Viale dell' Astronomia, chiamato a esaminare la questione, esplode la tensione. Vincenzo Boccia ha presentato al consiglio generale dell' associazione la lista per il rinnovo del cda che designa Giorgio Fossa, ex numero uno di Confindustria, alla presidenza del giornale finanziario e conferma la fiducia all' ad Gabriele Del Torchio.
La permanenza di quest' ultimo, però, col passare delle ore diventa sempre meno probabile, anche per i suoi problemi di salute. Giorgio Squinzi - parlando in consiglio - avrebbe dato sostanzialmente per scontate le dimissioni dell' ad. Al punto che si starebbe delineando una sorta di «piano B». Luigi Gubitosi, ex dg Rai, presente in lista per il consiglio, è indisponibile per l' incarico. Più probabile che, nel caso di un passo indietro di Del Torchio, sia Fossa a prenderne le deleghe per chiudere il nuovo piano industriale, trattare con le banche e calmare le acque.
Alla fine della giornata da Confindustria hanno annunciato che il consiglio generale ha dato «ampio mandato al presidente Boccia, dichiarandosi disponibile a realizzare, anche con un aumento di capitale, tutte le attività che si renderanno utili a mettere in sicurezza i conti della società editrice, mantenendone il pieno controllo». Insomma, la situazione sarà trovata in casa. Ma la «grande compattezza» di cui Boccia parla a fine lavori è forse un esercizio di ottimismo. «È stata la seduta più dura che io ricordi a Viale dell' Astronomia», riassume un veterano di quelle sale.
Ad andare in scena è stato anzitutto un duello serrato tra Boccia e Squinzi. Il quale con una relazione molto dura ha censurato il presidente e la dg Marcella Panucci per la richiesta di disponibilità a dimettersi - a lui come ad altri consiglieri - dal cda del Sole. Ha difeso, Squinzi, il suo operato da presidente di Confindustria obbligato - di fronte a una società quotata - a non interferire nella gestione del Sole e rivendicato il suo ruolo da ormai ex presidente del Sole nel far emergere, con Del Torchio, la drammaticità della situazione, su cui indaga la Procura a cui anche uno dei sindaci di Via Monte Rosa avrebbe indirizzato un esposto.
Molti gli interventi degli associati per chiedere discontinuità rispetto ai cda passati. Dito puntato sui volti noti in via Monte Rosa e riproposti, come Luigi Abete, Marcella Panucci, Carlo Robiglio, attuale presidente ad interim. Accanto alle novità, come Fossa, Gubitosi, Livia Salvini, ordinario di diritto tributario alla Luiss, Pina Amarelli, presidente dell' omonima società che produce liquirizia in Calabria, e Nicola Ciniero, ad di Ibm Italia.
L' ex presidente degli industriali Antonio D' Amato ha chiesto, regolamento alla mano, che la lista del cda fosse votata con scrutinio segreto dal consiglio generale. Boccia ha richiamato invece la consuetudine, ricordando come anche il suo predecessore nel 2001 avesse nominato Guidalberto Guidi alla presidenza del Sole senza consultare il parlamentino.
Insomma, alta tensione tra gli industriali, al punto che Boccia, a quanto raccontano alcuni presenti, avrebbe giudicato inopportune le parole pronunciate qualche giorno fa dal numero uno di Assolombarda, Gianfelice Rocca (ieri assente) sul caso-Sole: «Mi sono fatto una brutta idea», disse. Boccia ieri ha deciso di mettere il puntino sulle «i», specificando ad esempio che l' ad dovrà gestire il Sole nell' ambito del mandato dell' azionista (senza entrare ad esempio nelle scelte del direttore). E si è assunto la piena responsabilità sul presente e sul futuro del Sole 24 Ore, che gli industriali (salvo qualche eccezione) vogliono tenersi stretto.
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