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DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA
DAGOREPORT
arianna meloni atreju 2025 foto lapresse 1
Come si cambia, pur di restare avvinghiati al potere. Sono lontani i tempi in cui Giorgia Meloni definiva la sorella Arianna “privata cittadina senza incarichi”.
Era il 2023 e la Ducetta dei due mondi difendeva l’allora compagna di Francesco Lollobrigida dalle vignette maliziose di Natangelo sul “Fatto quotidiano”.
Oggi, Arianna è la capa assoluta di Fratelli d’Italia e rilascia interviste (sempre ben pettinate e “accomodate”) a destra e a manca. L’ultima, imbarazzante, è uscita questa mattina sul "Corriere della Sera", firmata dalla penna fedele di Paola Di Caro.
Un botta e risposta “cringe”, come va di moda dire tra i giovani, in cui Arianna ricorda “con un filo di nostalgia” i tempi in cui “facevamo tutto noi, da dipingere gli sfondi a spostare le sedie, a guidare un camion nei vicoli di Roma, come toccò a me... Oggi come allora l’organizzazione si regge sul lavoro volontario dei giovani militanti”.
Rivendica (“Da 30 anni siamo in politica”), loda e imbroda la sorella (“Lei è fantastica e può contare su un partito che lavora incessantemente”), e finge modestia (“Non mi interessa la prima fila. Sin da ragazzi abbiamo avuto un approccio alla politica intesa come pura militanza, il ruolo o la carica ricoperti non sono determinanti, sono funzionali al progetto. Comunque non abbiamo segretari, il presidente del partito è e resta Giorgia e non credo ci sia nessuno che voglia sfidarla, sinceramente”)
GIORGIA E ARIANNA MELONI - MEME BY EMILIANO CARLI
Come si è passati da “Arianna è una privata cittadina” a questo orgoglio di militanza trentennale? E soprattutto, perché? La risposta è semplice: è il più classico degli spin, i messaggi politici “mediati” dalla politica.
Da Palazzo Chigi è in atto un tentativo di spostamento di “narrazione”: Giorgia non vuole che Arianna Meloni sia identificata come la “Sorella d’Italia”, ma piuttosto come politica autonoma e indipendente. Una che si è fatta le ossa “guidando camion” per il partito, tirandosi su le maniche come volontaria e militante.
Il guaio è che Arianna ‘gna fa: l’unico pregio che tutti le riconoscono è la somiglianza, a tratti inquietante, con la sorella.
La sua voce è indistinguibile da quella di Giorgia, al punto che da giovani, leggenda vuole, facevano scherzi telefonici scambiandosi di identità. Ancora oggi Arianna imita la sorella, calca e modula la voce sul modello di Giorgia, spesso si veste con lo stesso "stile". Ma di Ducetta, anche i "Fratelli d'Italia" sono disposti a tollerarne una sola...
ARIANNA E GIORGIA MELONI - NATALE 2024
ARIANNA MELONI: AD ATREJU SCHLEIN HA PERSO UN’OCCASIONE
Estratto dell’articolo di Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
Ne è trascorso di tempo da quando «ogni agosto mia sorella Giorgia si attaccava al telefono per ore per convincere ospiti di tutti i tipi a venire ad Atreju, che allora si teneva a settembre...».
Oggi la festa di Fratelli d’Italia, che si è appena conclusa domenica a Roma dopo 80 dibattiti, 600 persone che si sono alternate sui palchi, tanto pubblico e i riflettori sempre accesi, è diventata un appuntamento di quelli che contano. Dove partecipare non è più uno stigma, ma quasi un fiore all’occhiello.
Arianna Meloni, capo della segreteria politica del partito, racconta con un filo di nostalgia i tempi in cui «facevamo tutto noi, da dipingere gli sfondi a spostare le sedie, a guidare un camion nei vicoli di Roma, come toccò a me... Oggi come allora l’organizzazione si regge sul lavoro volontario dei giovani militanti».
E la soddisfazione conta più dei ricordi di gioventù: «Non solo per la qualità dei dibattiti, degli ospiti, della partecipazione, ma della possibilità di entrare in contatto con la gente, parlare, ascoltare, vivere assieme i momenti in una comunità sempre più grande». […]
Esprimete il premier e valete almeno il 30% secondo i sondaggi. Atreju è un po’ la cartina di tornasole di una crescita esponenziale. Si chiede perché? Vi siete aperti di più rispetto a quando eravate solo un «partitino di destra»?
«Da 30 anni siamo in politica, il nostro processo dialettico si è arricchito, ci siamo confrontati con un mondo sempre più ampio. E non abbiamo mai trascurato il partito. Questo percorso ha portato tanti al governo o in Parlamento, ma sia chi è lì sia chi è rimasto a fare politica fuori dai palazzi, come noi tradizionalmente facciamo perché abbiamo un fortissimo radicamento territoriale, ha sempre avuto un’idea in testa: vincere le elezioni non è un punto d’arrivo, ma di partenza».
[…] Con il traino di Meloni è più facile.
«Lei è fantastica e può contare su un partito che lavora incessantemente. Abbiamo le nostre idee, i nostri valori, ma non ci chiudiamo. Svolgiamo tanti congressi, incontriamo persone, abbiamo centinaia di migliaia di iscritti, dal basso traiamo idee e linfa».
Forse non potrete essere il partito della Nazione finché sarete percepiti ancora come postfascisti. Farete passi definitivi su questo?
«Questo continuo agitare lo spauracchio del fascismo funziona forse per qualche monotematico talk show, ma è totalmente sganciato dalla realtà. Chi va in giro a distruggere le città, sfascia tutto, assalta le redazioni, non sono certo ragazzi di FdI ma gente che si definisce antifascista. Agli italiani interessa l’oggi, il nuovo milione di posti di lavoro, lo spread ai minimi dal 2009, l’abbassamento delle tasse, la credibilità internazionale e un valore prezioso come la stabilità. Ho conosciuto persone che mi hanno detto che a furia di sentirci attaccati sul nulla si sono decisi a votarci».
[…] E lei cosa farà? Prenderà ufficialmente le redini del partito? Si candiderà?
«Non mi interessa la prima fila. Sin da ragazzi abbiamo avuto un approccio alla politica intesa come pura militanza, il ruolo o la carica ricoperti non sono determinanti, sono funzionali al progetto. Comunque non abbiamo segretari, il presidente del partito è e resta Giorgia e non credo ci sia nessuno che voglia sfidarla, sinceramente».
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arianna meloni 1
arianna meloni atreju 2025 foto lapresse 2
giorgia arianna meloni
giorgia e arianna meloni 1
giorgia meloni con la sorella arianna e patrizia scurti
arianna e giorgia meloni
arianna e giorgia meloni in pausa sigaretta fuori dalla palestra foto oggi
giorgia e arianna meloni 5
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