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DAGOREPORT
Da "Business Insider.com"
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Si parla tanto del successo planetario di Apple. Il che è senz'altro vero, stando ai dati delle vendite. Ma è chiaro che presto o tardi (e forse più presto che tardi), la casa di Cupertino si ritroverà a fare i conti con una realtà ben diversa.
In un mercato in cui i paesi emergenti come l'India e la Cina pesano sempre di più, è probabile infatti che i prezzi non certo competitivi dei gioiellini dell'azienda fondata da Steve Jobs possano rappresentare un grosso svantaggio nei confronti di altri marchi, ugualmente funzionali ma decisamente più economici, Samsung in primis.
La concezione per così dire "elitaria" di Apple è una tradizione affermata per l'azienda californiana. Questo ha reso il marchio della mela molto riconoscibile e altamente originale e seducente agli occhi di un pubblico prima più ristretto con il Mac, poi globale con l'iPod e l'iPhone.
Ma è proprio questo il problema. Come fu per il pc, quando Apple subì fortemente la concorrenza di Ibm, lo stesso scenario potrebbe ripresentarsi per gli smartphone. Infatti oggi i cellulari non sono più soltanto oggetti funzionali o status symbol, ma aprono la strada a un mercato molto più ampio, e cioè quello dei servizi, a cominciare dalle app. Ed è chiaro che questo, da quando è comparso Android, non è più un business in cui Apple è l'unico competitor. Anzi.
Il software di Google, regolarmente montato sugli smartphone Samsung, è un'alternativa economica più che degna al sofisticato (e costoso) iOS. I dati lo dimostrano: Android ormai ha conquistato il 75 per cento del mercato.
Per cui, lo scenario che si delinea, è con tutta probabilità che Apple, se non vuole perdere pezzi sul campo nei prossimi anni, deve operare una scelta. Il bivio è netto e spietato: o andare incontro a un probabile crollo delle vendite, oppure rivedere completamente la propria filosofia aziendale, producendo dei cellulari low cost.
Ed è proprio questa la previsione dell'analista Gene Munster, di Piper Jaffray: entro il 2014, la casa di Cupertino lancerà un'iPhone da 200 dollari. Sarebbe una scommessa interessante, per l'azienda di Steve Jobs, il futuro della quale potrebbe dipendere proprio da questa operazione. Se davvero un prodotto simile sfondasse sul mercato, gli utili potrebbero schizzare ulteriormente, amputando una fetta consistente di mercato ai concorrenti.
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