RIPARTE LA TELECOM-MEDIA - FOSSATI SPINGE PER FARE NOMINARE IN ASSEMBLEA GAMBERALE ALLA PRESIDENZA. I DUE HANNO GIA' STUDIATO L'INTEGRAZIONE TRA LA RETE TELECOM E METROWEB (SOCIETA' DI F2I)

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Giovanni Pons per "la Repubblica"

La Findim della famiglia Fossati non molla l'osso sulla Telecom, ma anzi rilancia. Il board della società telefonica ieri sera ha dovuto accettare l'allargamento dell'ordine del giorno dell'assemblea del 16 aprile al tema della nomina del presidente, che secondo Marco Fossati e l'Asati (l'associazione dei piccoli azionisti) deve essere assunta dalla stessa assemblea e non dal consiglio di amministrazione i cui 4/5 saranno espressione della lista di maggioranza.

Si vedrà come la pensa il mercato ma non si può escludere che la proposta possa raccogliere i voti di almeno la metà dei presenti. Fossati non ha ancora deciso se il 22 marzo, data ultima per il deposito delle liste, presenterà una lista di minoranza composta da soli tre membri o una lista di maggioranza con 13 nomi. Dipenderà da cosa succederà la settimana prossima e dalle mosse di Telco, la holding che controlla il 22,4% di Telecom Italia.

Di certo c'è che Fossati e il suo team formato in primo luogo da Vito Gamberale - ex ad di Tim negli anni d'oro e oggi alla guida del fondo F2I - hanno messo a punto un nuovo piano industriale per Telecom che verrà illustrato al cda e al mercato in occasione della formalizzazione delle liste. Questa volta non saranno solo linee guida ma si andrà nei dettagli dei singoli business e delle possibili partnership. Sicuramente nel piano vi sarà l'integrazione tra la rete Telecom e Metroweb, posseduta da F2I e dalla Cassa Depositi e Prestiti.

E poi la possibile fusione in Brasile tra Tim e la Gvt, la società posseduta dai francesi di Vivendi dal cui matrimonio potrebbero scaturire molti benefici. Se il piano piacerà al mercato e i fondi voteranno a favore del presidente nominato dall'assemblea Gamberale potrebbe tornare ai vertici di Telecom coronando così un vecchio amore. E forse, per non incorrere in eventuali conflitti, potrebbe anche lasciare i suoi attuali incarichi per dedicarsi a tempo pieno al nuovo lavoro.

L'ad potrebbe essere ancora Marco Patuano se la lista Telco prenderà la maggioranza in assemblea; ma se invece le diplomazie in movimento tra i due schieramenti non produrranno risultati tangibili allora si potranno vedere in campo due liste contrapposte volte a ottenere i 4/5 del nuovo consiglio. Nella sua lista di maggioranza Fossati, oltre a Gamberale, avrebbe già inserito il nome di un nuovo amministratore delegato e di consiglieri di livello internazionale.

Ma la decisione della Findim di presentare l'una o l'altra lista dipenderà anche dal profilo di indipendenza che verrà riconosciuto ai consiglieri scelti da Telco. Le indicazioni uscite dall'ultimo cda parlavano di indipendenza "sostanziale" e questa qualità può essere misurata solo conoscendo i nomi.

Inoltre, Fossati teme una governance troppo incentrata sull'amministratore delegato, che secondo le indicazioni di Telco avrebbe pieni poteri e non dovrebbe più rispondere a un comitato esecutivo. Con Telefonica che, almeno fino a giugno, sarà ancora il primo socio della holding con la maggioranza relativa delle azioni Telecom.

 

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