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Claudio Antonelli per La Verità
Grandi novità sulle rotaie italiane. Al vertice di Ntv, la società che fa viaggiare Italo, sono tornati Flavio Cattaneo con il ruolo di amministratore delegato e Luca Cordero di Montezemolo che rivestirà l' incarico di presidente. Il cda ha dato pieni poteri a Cattaneo, che torna in sella al pendolino nel quale investirà anche 15 milioni di euro, una quota della liquidazione milionaria incassata da Tim. Montezemolo, fondatore nel 2006 dell' azienda con trascorsi economici travagliati, si risiede sulla poltrona di vertice dopo cinque anni di assenza. Entrambi diventano azionisti rispettivamente con il 2,1% e il 12% di quote. Segno che i due manager sono carichi e pronti per la corsa.
La prima mossa, stando a indiscrezioni, sarà di grande impatto. Una volta messo in servizio il pendolino Alstom di ultima generazione, Ntv penserà alla Borsa. L' idea è quella di quotarsi prima che lo faccia il concorrente diretto. Ovvero, le Fs guidate da Renato Mazzoncini. Il quale, nonostante le defezioni e gli allontanamenti dei manager non di stretta osservanza renziana, mira a portare in Borsa il colosso delle Frecce ad alta velocità. L' idea era quotare Fs entro la fine dell' anno. Il progetto slitta, ma non può essere accantonato: è il fiore all' occhiello della mobilità per come la immagina il segretario del Pd, Matteo Renzi.
Vedere viaggiare in Borsa prima Ntv per l' ex premier sarebbe uno smacco. È chiaro che, dall' altro lato, il duo Cattaneo-Montezemolo punta ad accelerare per garantirsi un vantaggio di marketing. Ma non solo. Quotarsi prima delle Frecce di Mazzoncini causerebbe un' apertura del mercato ferroviario agli investitori istituzionali stranieri. E di conseguenza avrebbe un riflesso su quella liberalizzazione che ancora non è avvenuta.
Ferrovie si troverebbe così a doversi confrontare con un concorrente ritenuto fino a ieri fermo in deposito. Invece ora ha dalla sua numeri positivi. Dopo il pareggio di bilancio dello scorso anno (grazie ancora all' effetto Cattaneo), Ntv ha chiuso il primo semestre dell' anno con 219 milioni di ricavi, in crescita rispetto ai 174 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il margine operativo si è assestato a 65 milioni, contro i 42 dello stesso periodo del 2016.
A caricare la sua azione, il nuovo amministratore ha anche il pregresso degli ultimi mesi: costretto a lasciare la guida di Tim per motivi sostanzialmente politici, è finito nel fuoco incrociato tra governo e francesi e non deve aver apprezzato le mosse pro Vivendi (e dunque pro Vincent Bolloré) di Renzi. Pure Montezemolo, che esce scornato dall' atterraggio di emergenza di Alitalia e dal naufragio dei rapporti con Etihad di cui l' ex manager Ferrari era l' ufficiale di collegamento per il nostro Paese, ha di che rivalersi. Insomma, ci sono tutti gli elementi per definire la ricetta vincente.
Infine, le decisioni del cda sono state commentate dai sindacati in modo positivo, anche se ora si aspettano «una convocazione in tempi brevi per un aggiornamento sul piano industriale e per avviare le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro dei dipendenti». Salvatore Pellecchia, segretario nazionale della Fit Cisl ha detto: «Ntv non è più una startup, e poiché le cose vanno bene i colleghi attendono il rinnovo del loro contratto di lavoro che è scaduto il 31 dicembre 2014». Se anche i sindacati accettano la sfida, si prospettano scintille sulle rotaie della Penisola.
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