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RYANAIR REVOLUTION: FA UN’OFFERTA VINCOLANTE PER ALITALIA E CAMBIA LE REGOLE SUI BAGAGLI A MANO - ‘NOI VI OFFRIAMO CRESCITA, AIR FRANCE E LUFTHANSA OFFRONO SOLO FALLIMENTI. USEREBBERO ALITALIA SOLO PER PORTARE TRAFFICO A FRANCOFORTE O PARIGI, NOI CREEREMO NUOVE ROTTE INTERCONTINENTALI’ - MA OCCHIO AL TROLLEY: SI PUÒ PORTARE A BORDO SOLO SE…

1. RIVOLUZIONE NEI BAGAGLI A MANO "SE NE POTRÀ PORTARE SOLO UNO"

Luigi Grassia per la Stampa

 

La compagnia aerea Ryanair cambia la politica dei bagagli, in senso restrittivo anche se (a quanto sostiene) non oneroso per i clienti. Finora si poteva portare in cabina un solo bagaglio a mano (cioè un trolley o una piccola valigia) ma in più c' era tolleranza per una borsetta per le donne, oppure per uno zainetto con il computer o con il tablet per tutti. Insomma due bagagli a mano per ciascuno, finora.

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Invece dal 1° novembre con la «low cost» Ryanair si potrà portare in cabina un solo bagaglio a mano, rigorosamente uno soltanto, e dovrà essere il più piccolo fra quelli con cui ci si presenta al check-in.

 

Facciamo un esempio: se una passeggera ha una borsetta personale, più lo zaino da pc, più un trolley, dovrà far stare il tablet nella borsetta, o la borsetta nello zainetto del pc, e potrà imbarcare in cabina il bagaglio singolo che ne risulta (purché compatibile per dimensioni e perso con le norme generali dell' imbarco a mano). Il trolley invece, dovrà andare nella stiva, a meno che non sia l' unico bagaglio a mano. Questa è una politica che comincia a essere adottata anche da altre compagnie, ma essendo Ryanair ormai la prima del settore per numero di passeggeri in Italia, il suo caso è particolarmente indicativo della tendenza.

 

Attenzione: Ryanair promette che per questo bagaglio extra da mandare in stiva non si pagherà nulla. Inoltre l' imbarco in stiva delle valigie che finora costava 35 euro al pezzo verrà scontato a 25 euro, e la franchigia sale da 15 a 20 chili.

 

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Altro elemento da considerare: si potrà evitare il vincolo del bagaglio singolo (e quindi imbarcarne a mano due) pagando la tariffa dell' imbarco prioritario anziché quella base. Può apparire come una pressione della compagnia per spingere più clienti a fare biglietti più costosi.

 

A questa obiezione una fonte della Ryanair risponde così al telefono: «Il passaggio dalla tariffa base alla prioritaria costa solo 5 euro al momento della prenotazione del biglietto, o 6 euro successivamente. Il vantaggio del doppio bagaglio a mano continuerà a essere incorporato nelle tariffe Plus, Flexi Plus, Family Plus e altre». L' intera operazione viene giustificata da Ryanair per sveltire l' imbarco, e in particolare per evitare perdite di tempo nella sistemazione dei bagagli nelle cappelliere (una cosa lunga e complicata, in effetti).

maria pilota Ryanairmaria pilota Ryanair

 

Come commentano gli analisti del settore? Antonio Bordoni, docente di gestione delle compagnie aeree alla Luiss, ha appena pubblicato un libro piuttosto critico su Ryanair - o per essere più precisi: critico dell' eccessiva arrendevolezza con cui l' Italia ha aperto le porte alla regina delle low cost (il titolo è «Ryanair nel Belpaese, ovvero cronaca di una colonizzazione»). Quanto alla modifica della politica dei bagagli, però, Bordoni la trova ragionevole: «Ryanair, anche considerando l' aumento esponenziale del numero dei passeggeri, tiene a partire in orario. Vuole evitare i ritardi e ha necessità di velocizzare al massimo i tempi di imbarco.

 

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Per i passeggeri è in arrivo una scocciatura in più, ma in compenso gli aerei partiranno ancora più in orario». Chi vola spesso magari avrà notato, ultimamente, un certo lassismo nell' applicazione delle norme sul bagaglio da parte di varie compagnie: capita ad esempio che un paio di hostess o di steward si mettano in pista ai piedi della scaletta di accesso all' aereo e dicano ai passeggeri di dirottare qualche trolley verso la stiva, e che i passeggeri ostentatamente li ignorino e passino oltre.

 

Questo è un allentamento grave del principio di autorità, che durante il volo in aereo sarebbe invece molto importante rispettare scrupolosamente, per ragioni sia di sicurezza sia di convivenza civile in spazi stretti. Ryanair sarà inflessibile nell' applicare la nuova politica? Ci rispondono: «Il nostro personale fa rispettare le regole con scrupolo».

 

 

2. ALITALIA, OFFERTA VINCOLANTE DI RYANAIR "VOLI INTERCONTINENTALI E NIENTE LOW COST". MA NIENTE SCIOPERI

Luigi Grassia per La Stampa

 

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I più maliziosi sospettavano che Ryanair avesse manifestato interesse per Alitalia al solo scopo di sbirciare nel «data room» della compagnia (perché sapere è potere). Ma adesso Michael O' Leary, che di Ryanair è numero uno, formalizza la sua offerta per Alitalia e abbozza pure un piano industriale che pare sensato e sostenibile: costituire un macro-gruppo e dividere i mercati fra la regina delle «low cost» e l' ipotetica controllata italiana, assegnando a questa i redditizi voli intercontinentali.

 

Da notare che Alitalia non (ripetiamo «non») diventerebbe a sua volta una low cost, nei piani di O' Leary. E questo si presta a un paio di considerazioni interessanti: per Alitalia si prospetterebbe un ruolo importante nel più remunerativo dei marcati aeronautici, con alle spalle un socio come Ryanair in grado di investire nell' acquisto di grandi aerei; e Ryanair cambierebbe pelle, perché il gruppo irlandese, per la prima volta, non sarebbe più concentrato in esclusiva sui voli a basso prezzo, ma si cimenterebbe nel mercato dei voli tradizionali.

Una bella scommessa.

 

O' Leary ha annunciato un' offerta vincolante per Alitalia entro il 2 ottobre e lo ha fatto proprio in Italia, presentando nuovi voli di Ryanair da Bologna e da Napoli; ma si tratta di voli low cost, mentre quello che bolle in pentola è ben altro.

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«Vedo un futuro molto positivo per le rotte a lungo raggio di Alitalia - ha detto O' Leary -. Se l' offerta di Ryanair avrà successo, verranno sviluppate le rotte intercontinentali di Alitalia non solo da Roma e Milano, ma anche da altre città come Napoli». E qui arriva un' ulteriore sfida: «Alitalia dovrebbe andare in Africa, in Nord America, in Asia, stracciando l' accordo con Air France che ne ha vincolato la crescita».

 

Nell' ambito del gruppo Ryanair, Alitalia sarebbe «una compagnia differente. Non vogliamo trasformarla in una low cost sussidiaria». In un crescendo, O' Leary dice che «Ryanair offre ad Alitalia crescita e speranza per il futuro, mentre Lufthansa o Air France offrono solo fallimenti. Non vogliono che Alitalia cresca, la vogliono usare solo per portare traffico a Francoforte o a Parigi», e di questo Ryanair non può essere sospettata.

 

Però O' Leary non promette soltanto rose e fiori. In vista del rilancio di Alitalia, «saranno necessarie riforme significative. Ci saranno perdite di posti di lavoro indipendentemente da chi compra la compagnia, tagli delle inefficienze, e bisognerà stabilire nuove relazioni con gli aeroporti. Per i dipendenti ci sarà un futuro luminoso solo se Alitalia farà profitti e crescerà».

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In particolare, dice O' Leary, «non tollereremmo scioperi frequenti o persone che si assentano dal posto di lavoro. Chi vuol stare in Alitalia con Ryanair dovrà lavorare duramente, ma avrà sicurezza dell' impiego, e la compagnia sarà dotata di nuovi aerei e nuove rotte».

Oggi il settimanale «Panorama» esce con un' ipotesi di cordata alternativa, organizzata da dipendenti della stessa Alitalia con il sostegno di partner industriali e finanziari.

 

 

 

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