
DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI…
Laura Galvagni per âIl Sole 24 Ore'
Pandette ha deciso di avviare il contenzioso legale contro il Banco Popolare dopo che l'istituto ha deciso di esercitare la put sullo 0,91% di Rcs. La banca, infatti, ha chiesto il trasferimento delle azioni a un prezzo complessivo di 113,9 milioni. Valore ritenuto troppo elevato dalla finanziaria della famiglia Rotelli che ha così deciso di passare alle vie legali per vedere ridefinito il valore della transazione, complice il fatto che quel pacchetto oggi vale in Borsa poco più di 6 milioni.
Ciò avviene in una fase assai delicata per il gruppo editoriale. Una fase in cui lo scontro tra i soci pone seri interrogativi sul futuro industriale dell'azienda. L'azione di responsabilità che Diego Della Valle sarebbe pronto a promuovere contro l'intero cda di Rcs potrebbe bloccare "l'operatività " del gruppo. Lo farebbe, peraltro, in un momento in cui l'agire diventa un tassello chiave per il rilancio della società .
Ecco perché le diplomazie si starebbero mettendo al lavoro per provare a ricomporre una spaccatura, in primis quella tra Della Valle e il gruppo Fiat, sulla carta insanabile. Qualcuno auspica che possa essere una delle banche azioniste, anche in qualità di creditore, a tessere le fila per far convergere gli interessi dei singoli soci. Mediobanca, tuttavia, non sembra essere della partita.
Anzi, l'ad Alberto Nagel, negli ultimi tempi andrebbe ripetendo ai suoi più stretti collaboratori quanto già dichiarato in occasione della presentazione del piano industriale di Piazzetta Cuccia lo scorso giugno: «La società , dal mio punto di vista, ha bisogno di qualcuno che si faccia carico delle linee strategiche, il che non può essere in alcun caso il mestiere di una banca». Anzi, le banche dovrebbero uscire il prima possibile dal capitale.
Potrebbe dunque toccare a Intesa Sanpaolo raccogliere la sfida della pace tra i soci. In quest'ottica, evidentemente, le parti dovrebbero rendersi disponibili a cedere almeno marginalmente il passo. Così potrebbe essere messo sul piatto un rimpasto della governance a fronte della rinuncia da parte di Della Valle all'azione di responsabilità . Ma fino a dove potrebbe spingersi il rimpasto della governance?
L'ipotesi estrema è evidentemente la sostituzione dell'ad Pietro Scott Jovane, mentre più probabile potrebbe essere una ridefinizione degli equilibri interni al consiglio. C'è la poltrona di Carlo Pesenti che deve essere occupata e altre potrebbero presto essere liberate in modo tale da assicurare una rappresentanza diversa nel board, con un ruolo di quest'ultimo maggiormente operativo.
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