DAGOREPORT – UN "BISCIONE", TANTE SERPI! GLI AVVERSARI DI BIANCA BERLINGUER A MEDIASET LAVORANO PER…
1. SVOLTA PREMIUM DI MEDIASET, SKY CRESCE ANCORA. I DUBBI DI TIM
Federico De Rosa per il “Corriere della Sera”
Mediaset si prepara a uscire definitivamente dal business della pay tv esercitando l' opzione per cedere a Sky la piattaforma su cui gira Premium, di cui a marzo la tv satellitare aveva già rilevato i canali. Per il Biscione è una buona notizia, festeggiata in Borsa con un rialzo del 2,4%, poiché senza più la pay tv Mediaset interrompe una serie di perdite e potrà concentrarsi sul core business e sulla crescita. Anche Sky può brindare perché con questa operazione (che dovrà passare l' esame Antitrust) torna di fatto monopolista in Italia nella pay-tv.
È vero che ormai tutto passa sulla rete e che a fare il mercato sono le «over the top» come Netflix o Amazon Prime. Ma anche Sky oggi arriva nelle case in banda larga e conosce molto bene profili e gusti dei propri abbonati. Sullo sfondo del riassetto nella pay-tv resta l' incertezza su cosa farà adesso Tim. Premium era la promessa sposa del gruppo telefonico nell' ambito di un piano studiato da Vivendi per creare l' anti-Netflix europea.
Piano avviato dopo l' acquisto del 24% di Tim da parte di Vincent Bolloré. Le cui ambizioni, tuttavia, hanno mandato all' aria i piani. Vivendi aveva un contratto per acquistare Premium, strappato all' improvviso da Bolloré per tentare un' audace scalata a Mediaset. Quello che è successo dopo è noto: Fininvest e Mediaset hanno denunciato Vivendi in Tribunale e per il gruppo francese, ma anche per Tim, la strada è diventata tutta in salita.
Anche se TimVision sta crescendo, senza Premium oggi è difficile immaginare un modello di business vincente nei media per Tim. Un' eventuale cessione della rete, farebbe aumentare le incertezze. E così, se ci sarà, l' anti-Netflix non potrà che nascere nel campo di Sky la quale, per ironia della sorte, dopo essersi rafforzata nella pay tv si prepara a fare concorrenza proprio a Tim come operatore telefonico.
2. TIM: IN BRASILE UTILE TERZO TRIMESTRE +39%
(ANSA) - Tim in Brasile torna a correre, con un utile netto che nel terzo trimestre è cresciuto del 39% (388 milioni di reais pari a 89,7 milioni di euro) anche se l'effetto cambi non trasferirà il vantaggio sui conti della capogruppo. I ricavi netti sono cresciuti nel terzo trimestre del 4,4% a 4,261 miliardi di reais e nei 9 mesi hanno raggiunto 12,571 miliardi (+ 5%). In particolare quelli da servizi sono cresciuti del 3,3%. L'Ebitda normalizzato è cresciuto dell'8,6% a 1,657 miliardi, il nono trimestre consecutivo di crescita che porta nei nove mesi a 4,694 miliardi (+ 12.3%) . L'utile netto, escluso l'effetto delle fusioni, si attesta a 388 milioni (+38.9%) pari a 89,7 milioni di euro e quello reported a 1,3 miliardi (+379.3% ) di reais. Nei 9 mesi l'utile netto reported si attesta a 1,9 miliardi (205,1%).
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