DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
1- OGGI DOPPIO CONFRONTO BANCARIO SU SORGENIA
Da âIl Sole 24 Ore'
Un accordo su Sorgenia? «Sono abbastanza fiducioso. Vedremo come si svolgono le discussioni con le banche, per me siamo in fase di definizione». Le parole dell'ad di Unicredit Federico Ghizzoni sembrerebbero indicare l'approssimarsi di una svolta nel negoziato sulla controllata di Cir. Sempre che, invece, il numero uno di Piazza Cordusio non abbia voluto mandare un messaggio indiretto agli istituti più aggressivi sulla ristrutturazione del debito.
Di più, probabilmente, se ne saprà oggi, visto che sarebbe previsto un doppio confronto a livello bancario. La mattina presto toccherà ai vertici delle principali banche creditrici (la stessa Unicredit, Mps, Intesa Sanpaolo, Ubi Banca, Bpm e Banco Popolare), poi - come riportato da Radiocor - avverrà un incontro tra Sorgenia e l'intera platea delle 21 banche creditrici per discutere il rifinanziamento delle controllate.
L'obiettivo delle banche esposte sulla capogruppo sarà invece fare il punto della situazione e, magari, sondare il terreno per mediare tra la proposta di Sorgenia (che prevede, tra le altre cose, un impegno di Cir di massimo 100 milioni) e le precedenti richieste degli istituti (150 milioni), senza sottovalutare tutte le tematiche legate alla governance. Proprio la logica del compromesso, visto che non è interesse di nessuno che la situazione precipiti, potrebbe essere la chiave di un eventuale accordo, anche se ufficialmente le parti restano ancora distanti. (Ch.C.)
2. SORGENIA ALLE BANCHE, MA LA CIR VUOLE COMANDARE
Stefano Cingolani per âPanorama'
La Sorgenia finisce in mano alle banche, ma la Cir vuole continuare a comandare. à questo il cuore del negoziato con la finanziaria di Carlo De Benedetti, la cui gestione è passata al figlio Rodolfo. I creditori sono disposti a convertire in azioni 300 milioni di euro (su un debito totale di 1,9 miliardi) e a concedere un prestito convertibile da 150 milioni, ma chiedono che l'azionista di riferimento contribuisca con almeno 150 milioni. La Cir scenderebbe dal 52,9 al 33 per cento, De Benedetti, però, vorrebbe mantenere il potere di nominare l'amministratore delegato.
Gli istituti di credito (in tutto 21, ma i più esposti sono il Monte dei Paschi di Siena, Intesa Sanpaolo, Unicredit e la Banca popolare) avrebbero tutti insieme una maggioranza di due terzi, con Mps secondo azionista singolo con il 15 per cento. Dunque, puntano a fare blocco, condizionando la governance, anche se i più piccoli vorrebbero uscire al più presto dalla trappola.
Sia la Cir sia le banche sperano che possa arrivare un aiutino esterno che ha un nome tecnico, capacity payment, e consiste nella possibilità di ricevere fondi pubblici per tenere aperte le centrali improduttive, usandole come una sorta di cuscinetto per garantire la stabilità delle forniture nei momenti di picco. Il fatto è che oggi i consumi elettrici continuano a scendere a causa di una recessione che non è ancora finita e non c'è bisogno di centrali in sovrappiù.
Sorgenia chiede 100 milioni, ma in questo caso il provvedimento, che dovrebbe valere per tutti i produttori, costerebbe ai contribuenti ben mezzo miliardo di euro. L'Autorità per l'energia non vuole che pesi sulla bolletta. Il ministero dell'Industria aspetta: Flavio Zanonato era contrario e Federica Guidi, messa sott'attacco preventivo dalla Repubblica, va con piedi di piombo. Per uscire dall'impasse si cerca un compratore.
Il gruppo Suez-Gaz de France sarebbe interessato a rilevare tutta Tirreno Power, anche se la magistratura rischia di far chiudere la centrale di Vado Ligure per disastro ambientale. I francesi potrebbero intervenire anche in Sorgenia? "Magari. Ma prima bisogna sciogliere il nodo dei debiti e del comando" spiega una fonte bancaria.
La Cir, insomma, vorrebbe condurre la trattativa. Risalendo la catena di comando, si scopre che la finanziaria di famiglia, la Carlo De Benedetti & Figli, ha investito meno di 100 milioni per controllare Sorgenia che fattura oltre 2 milardi. Il resto è debito. Il vecchio lupo perde il pelo, non il vizio.
RODOLFO DE BENEDETTI ALLA PRESENTAZIONE DEL MESSAGGERO FOTO OLYCOM DE BENEDETTI ipad sorgenia LOGOtirreno power centrale di vado ligure Flavio Zanonato FEDERICA GUIDI IN SENATO FOTO LAPRESSE GDF SUEZ marchio
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