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Da âIl Sole 24 Ore'
1-ACEA, L'EDITTO DI MARINO E LE REGOLE DEL MERCATO
Il motivo è la volontà di ridurre i costi. Ma la richiesta inviata ieri dal sindaco di Roma, Ignazio Marino, ai vertici di Acea (di cui il Comune detiene il 51%), in cui si sollecita una integrazione dell'odg della prossima assemblea dei soci, lascia perplessi. Nella missiva il primo cittadino chiede che si discuta non solo dello snellimento del board e dei compensi, ma anche della nomina del cda (che scade nel 2016) e del presidente.
Temi, questi ultimi, che poco hanno a che fare con la spending review e che cozzano con quanto detto dallo stesso Marino giusto tre settimane fa. «Il rinnovo del cda di Acea è fuori dal radar», aveva chiarito. Ora, però, ha cambiato idea. In barba al mercato che mal digerisce le ingerenze della politica, ma anche all'appello lanciato da Jean-Louis Chaussade, ad di Suez Environnement, uno dei principali soci privati, dalle pagine di questo giornale. «Se vogliamo che Acea sia prospera, è necessario che la politica resti fuori dalle scelte operative». (Ce. Do.)
2- ALLE «FINANZE» IL PAPA MANDA IL SUO SEGRETARIO
Prende forma la nuova governance delle finanze vaticane. Dopo la nomina del nuovo presidente del super-ministero, il cardinale George Pell, ieri il Papa ha nominato "ad quinquennium" come segretario generale del nuovo organismo che contollerà il bilancio pontificio e gli investimenti di portafoglio monsignor Alfred Xuereb, suo segretario particolare da quando è stato eletto Pontefice.
Una nomina a sorpresa, visto che lo stesso cardinale Pell - nell'intervista al Sole 24 Ore di una settimana fa - aveva prefigurato per quella posizione Luis Vallejo Balda, monsignore spagnolo vicino all'Opus Dei che è segretario della Commissione referente sulle riforme economiche. Xuereb da tempo era delegato del Papa al controllo delle commissioni su finanze e Ior. A breve lascerà la segreteria papale dove c'è già l'argentino Fabian Pedacchio. (Ca.Mar.)
3- DOPO VERSACE-BLACKSTONE RIFLETTORI SU CAVALLI
Potrebbe essere uno degli effetti a catena dell'accordo Versace-Blackstone. Altri gruppi del Made in Italy potrebbero cercare un partner finanziario, unica strada per crescere in un settore ad elevata intensità di capitale. Un caso sotto i riflettori resta Roberto Cavalli: lo stilista toscano ha smentito, anche di recente, di volere vendere l'azienda. In tanti hanno bussato, a cominciare dal fondo Permira, per finire con gruppi asiatici e russi. Nessuno è mai riuscito a convincerlo però. Ma dopo Versace-Blackstone qualcosa potrebbe cambiare. Proprio Roberto Cavalli, fin dagli anni 80, è marchio concorrente della Medusa. Ora Versace, con Blackstone, avrà liquidità per guadagnare quote di mercato. In molti, nel settore, attendono ora una risposta di Cavalli. (C.Fe.)
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