DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA…
Andrea Greco per “la Repubblica”
Il massacro borsistico di Deutsche Bank di venerdì pare legato a una scommessa da 5 milioni di euro sui credit default swap dei suoi titoli subordinati. Si tratta di polizze che proteggono dal fallimento (qui dei bond) spesso usate per speculare. Perché sono illiquide e opache.
Le autorità europee provano a capire se qualcuno abbia venduto a termine azioni della banca tedesca dopo averne comprato Cds sui bond, attizzando un rogo che ha bruciato in Borsa 1,6 miliardi a Deutsche Bank e oltre 30 al settore europeo.
«I Cds sono un mercato troppo opaco, con pochi milioni puoi muovere gli spread e contaminare il prezzo delle azioni di una grande banca, e magari anche i deflussi dei suoi depositi», ha ammesso Andrea Enria, presidente della vigilanza Bce.
Presto il Fsb, che riunisce le autorità di mercato globali, potrebbe provare a esigere più trasparenza a questi strumenti. Ma più che fare inseguire ai regolatori l’ennesima manipolazione di mercato, è la politica che dovrebbe riprendersi la scena. Per stabilire se la progressione geometrica di tecnologie e capitali resti compatibile con i crismi di un mercato che dovrebbe indicare i prezzi corretti e veicolare fondi all’economia reale.
IL MARZO NERO DELLE BANCHE EUROPEE deutsche bank 1deutsche bank deutsche bank 2
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