DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL…
a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)
1 - GELATINA AVVELENATA
Ma tu guarda. Adesso è ufficiale: i conti di Gelatina Saccomanni erano sbagliati e il governo del super-europeista Lettanipote ha lasciato una simpatica eredità a Renzie: il classico buco in stile Prima Repubblica.
Per mesi, con rarissime eccezioni, i giornaloni di Lor signori hanno chiuso gli occhi di fronte all'evidenza di stime sulla crescita gonfiate persino rispetto alle previsioni Istat. Per non parlare dei segnali inequivocabili sul fronte delle entrate tributarie, delle chiacchiere in libertà sulle privatizzazioni prossime venture e sulla famosa spending review che tremare il mondo fa (dal ridere).
Per la cronaca, c'è stato anche chi si è battuto per una conferma di Saccodanni in via XX Settembre. Adesso si capisce perché.
Il cazziatone con avvertimento incorporato di Bruxelles è così riassumibile: se continuiamo a non fare i compiti, a giugno ci riempiono di crediti formativi e rischiamo anche la bocciature secca. Non male per chi sognava di ridurre il cuneo fiscale "a due cifre" (forse intendevano "C.F.", come sulle camicie).
Renzie ha sospeso per una settimana la sua tournèe coreana in giro per le scuole del Regno ed entro mercoledì presenterà un pacchetto di interventi "choc". Il tentativo è quello di barattare una serie di interventi ultra-liberisti con un po' di comprensione sul deficit. Ma soprattutto, di evitare una manovra straordinaria in piena campagna elettorale per le Europee. Non è detto che a Bruxelles e a Francoforte non ci caschino, magari spaventati dall'idea che una manovra "lacrime e sangue" in aprile perché "ce lo chiede l'Europa" possa diventare un assist clamoroso ai partiti anti-euro.
2 - QUELLI CHE L'IMPORTANTE ERA IL CALO DELLO SPREAD...
La Repubblica dei renziani accusa il colpo in prima pagina: "Conti, schiaffo Ue all'Italia. âLa manovra insufficiente'. Renzi: giudizio duro, cambieremo". Ma il Corriere mette la freccia e sorpassa con un titolo eroico: "Accuse Ue, l'Italia reagisce" (p. 1). Del resto l'aveva appena detto Marpionne in persona: Fiat è governativa per principio.
Per l'elenco delle magagne, ecco il Sole 24 Ore: "La Ue: troppo debito e poca competitività . âLa correzione dei conti 2014 rischia di non bastare a ridurre lo stock'. Fattori di debolezza: Pa e sistema giudiziario lenti, fondazioni bancarie opache, griglie salariali slegate dai differenziali del costo della vita" (p. 2).
E ora le reazioni. Renzi: "I numeri non erano quelli di Letta. Ora dobbiamo correre, senza scherzare'" (Repubblica, p. 7). "Jobs Act, piano casa e scuole. Renzi si dà una settimana. âMercoledì le scelte. Basta tavoli di confronto, meglio le mail" (Corriere, p. 5). O anche un bel Cdm la domenica pomeriggio all'autogrill Cantagallo Ovest, sull'Appennino. La Stampa è l'unica che va dritta al sodo in prima pagina: "Rischio manovra per Renzi".
Comunque a Bruxelles sono inefficienti e in più ce l'hanno anche chiaramente con noi. Sulla prima del Corriere tocca leggere che "Bruxelles offre 11 miliardi all'Ucraina, la stessa cifra di Putin" (Corriere, p. 1). A parte il fatto che Putin quei soldi li ha veramente e se vuole usarli li usa, ma l'Ue non potrebbe prima darli a noi che ne abbiamo più bisogno e siamo già dentro l'euro-zona?
3 - E ORA, VAFFANCUNEO!
Non manca il coraggio a Pier Carlo Padoan, che ne giorno più duro si fa intervistare dal Sole 24 Ore e promette: "Ecco le coperture per abbattere il cuneo". A parte il fatto che alza da tre a cinque miliardi le stime sulla spending review (dopo, gli resta solo da promettere la vendita delle caserme o annunciare una dura lotta all'evasione fiscale), va segnalato che l'intervistatore gli chiede in ogni modo di esporsi sulla cifra dell'intervento e ripete in varie domande, come un dato acquisito, la storiella dei "10 miliardi".
Il duello va avanti per una pagina e alla fine Padoan riesce a non pronunciare mai quella cifra. Un gigante (p. 3).
Tanta fatica e poi apri il Corriere ed eccola lì, la cifretta maledetta: "Nella cura Padoan tagli al cuneo fiscale per 7,5 miliardi" (p. 3). Confermato quindi il taglio "a due cifre" promesso da Renzie. Aveva solo dimenticato di dire che c'era la virgola
4 - GRAZIE AL CAZZO, PRESIDENTE!
"Nel semestre europeo saremo rappresentanti delle specificità dei paesi meridionali" (Stampa, p. 2)
5 - SPESA SANITARIA: LA MAMMELLA E' PUBBLICA MA I CIUCCIATORI SONO PRIVATI
Sia onore e gloria all'Antitrust, che ci ricorda come la famosa "spesa pubblica improduttiva" che piace tanto ai pulcinella anti-casta spesso nasca in Svizzera o giù di lì. "Nelle mail fra Roche e Novartis un patto per vendere farmaci più cari. Dopo la multa da 182 milioni dell'Antitrust indagano le procure di Roma e Torino. Soltanto per il 2012 il servizio sanitario nazionale potrebbe aver speso fino a 45 milioni di euro in più. I magistrati vogliono verificare un'eventuale campagna per sminuire l'efficacia dell'Avastin", che costava un decimo (Stampa, p. 24)
Repubblica ne approfitta per un'inchiesta sulla spesa farmaceutica: "Vecchi farmaci travestiti da nuovi. Così le multinazionali alzano i prezzi. Dosaggi cambiati e micro-modifiche, le strategie per battere i generici. Basta un milligrammo in più per ottenere il brevetto. Ma l'efficacia del medicinale resta spesso la stessa. Gli espedienti, quasi sempre legali, sono controproducenti: le vere novità rischiano di perdere valore" (p. 4). Nel 2012, la produzione di farmaci in Italia valeva 25,7 miliardi di euro.
6 - UN PAESE IN GINOCCHIO
Due brevi da poche righe per capire quanto siamo fottuti: "Su Electrolux il governo chiede piani e garanzie"; "Ntv, accordo su mille contratti di solidarietà " (Corriere, p. 37). Ecco perché oggi non parliamo di Italicum. Ci bastano già Italo e i suoi fratelli.
7 - LINGOTTI IN FUGA (A COSA SERVONO I GIORNALI)
Il Corriere della Sera spara in prima pagina il seguente annuncio: "Il ritorno della 124, la spider del mito. Il progetto per la versione moderna della Fiat che debuttò nel 1966". Bianca Carretto dà il buco alla Stampa. A questo punto è lecito chiedersi se davvero Alfa Romeo non sia stata venduta: usare il nome "124" invece che "Duetto" è stupido e Marchionne stupido non lo è proprio.
8 - LO SPREAD DEL MORALISMO DI GOVERNO
La Boschi, che per la Jena "se esistesse il reato di manifesta incapacità sarebbe indagata" (Stampa, p. 3), va a Montecitorio a dire che i sottosegretari indagati resteranno al governo perché "un avviso di garanzia non è una condanna". Benissimo, ma così ecco che ci tocca ascoltare Nostra Signora del Sannio lamentarsi su Repubblica: "A sinistra c'è la doppia morale. Sono stata usata per colpire Letta. Il Pd è molto permissivo e a volte distratto con i propri compagni di partito. Io sono garantista con gli amici e con i non amici. Non sono uno sciacallo, penso di avere uno stile diverso" (p. 9). Sì, non temere, Nunziatina: hai uno stile diverso.
9 - BANANA, ALTRE NOZZE ALTRI REGALI?
Si complica sempre più l'asse ereditario dell'anziano Sultano di Hardcore, tentato dalle nozze con Francesca Pascale. Dopo il divorzio con Veronica, le voci ormai impazzano. "Sposare Silvio a Ischia? E' tra i miei sogni'. La Pascale e le voci di matrimonio con Berlusconi: ma chissà quando accadrà ". "Tra favola e bufala, il mistero delle nozze da due miliardi di euro. E il web si scatena sul "rito abbreviato". Il vero impiccio, a occhio, sta in famiglia, anzi nelle due famiglie di Berlusconi" (Repubblica, p. 15). Un giornale che scrive "a occhio" in un sommario è meraviglioso.
10 - LA GIUSTIZIA GIUSTA CHE S'AGGIUSTA
Giornale comprensibilmente in festa per i guai di casa Esposito. "Il giudice anti-Berlusconi finisce sotto processo. Il magistrato che condannò il Cavaliere rinviato a giudizio dal Csm per l'intervista-scandalo che anticipava le motivazioni della sentenza" (p. 1). Anche il Corriere racconta bene tutta la storia. Manco una riga su Repubblica. Proprio non avevano spazio.
11 - MA FACCE RIDE!
"Senato, sì all'uso delle intercettazioni per Verdini sull'inchiesta P3" (Repubblica, p. 15). Poi dicono che la colpa per la lentezza della giustizia è tutta dei magistrati. A proposito di sgridate europee.
Intanto sul Corriere si può leggere che l'ultima verdinata, insistere sull'emendamento salva-Lega anche se la Lega non lo chiede, servirebbe solo a consentire il successo di Forza Campania (Nick Cosentino) e altre succursali diversamente presentabili della casa madre di Palazzo Grazioli (p. 8).
12 - MONTE DEI PACCHI PRONTO AL DECOLLO
Lotta senza esclusione di colpi tra Donna Mansi e Arrogance Profumo: "Mps decolla in Borsa: +19%. E Mansi chiede 750 milioni a ex Fondazione e 11 banche. L'iniziativa può ostacolare il pool dell'aumento. Bruxelles avvisa: âMonti bond sa onorare al 100%. Se l'utile non basta, si faranno più tagli" (Repubblica, p. 25). Che diceva ieri Bruxelles sulle "fondazioni opache"?
Il Sole si concentra sulla battaglia in Borsa: "Ente Mps vende l'8%, hedge in campo. In acquisto il fondo Och Ziff: il titolo vola (+20%), scambiato il 12% del capitale. Consob ha già chiesto chiarimenti ai soggetti più attivi nella giornata di ieri: dai trader fino alla Fondazione" (Sole, p. 1 secondo dorso).
13 - ULTIME DA SORGENIA, L'ENERGIA CHE TI FULMINA
"Ancora due settimane di liquidità finanziaria per Sorgenia, ancora due settimane per trovare l'accordo con le banche sul maxi-buco nei conti del gruppo energetico dei De Benedetti: "Sorgenia, Cir si ferma a 100 milioni. Gli austriaci di Verbund chiudono a ogni intervento. Oggi una nuova riunione delle banche per la ristrutturazione dell'indebitamento" (Stampa, p. 24).
Resta sempre dura la posizione di Intesa e Banco Popolare. Più tranquillo il Sole 24 Ore: "Il cda Sorgenia autorizza la proposta di aumento da 190 milioni di euro. Cir lo sottoscriverà pro quota" (p. 29). Ah, sottoscrive pro quota? Allora tutto bene davvero.
BERSANI LETTA RENZI RENZI E LETTASACCOMANNI E DRAGHI il palazzo della commissione europea a bruxelles PIER CARLO PADOANROCHEnovartis india GIOVANNI PITRUZZELLA DA NAPOLITANOELECTROLUX SCHIAVIANDREA AGNELLI MARCHIONNE ELKANN FERDINANDO ESPOSITOMARIANNA MADIA MARIA ELENA BOSCHI STEFANIA GIANNINI FEDERICA MOGHERINI IN SENATO FOTO LAPRESSE RODOLFO DE BENEDETTI ALLA PRESENTAZIONE DEL MESSAGGERO FOTO OLYCOM MANSI E PROFUMO
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