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DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI?…
Federico De Rosa per il "Corriere della Sera"
Il fondo Equinox si ritira dalla corsa per il Montepaschi. Non ci sono più le condizioni. In pista resta un fondo estero, di cui non è stata rivelata l'identità , e Optimum, il private equity lussemburghese che si è fatto avanti a sorpresa con la Fondazione Montepaschi per rilevare un pacchetto delle azioni Mps messe in vendita. Il fondo lussemburghese è entrato in partita all'ultimo momento come un perfetto outsider. Che però non è.
Tra i finanziatori di Optimum ci sono casse di previdenza, fondi pensione, investitori istituzionali, per la maggior parte italiani. Anche Andrea Agnelli gli aveva affidato in passato dei capitali della sua cassaforte Lamse, ma ha poi disinvestito. La proposta è attesa oggi, giorno in cui la deputazione amministratrice di Palazzo Sansedoni si riunisce per cercare di stringere e chiudere l'operazione.
Il passo indietro di Equinox è il secondo «eccellente» dopo quello di Clessidra. I due private equity fino alla scorsa settimana sembravano essere i candidati principali a rilevare le quote di Mps messe in vendita dalla Fondazione per rimborsare ai creditori quasi un miliardo di euro. Il patron del fondo, Salvatore Mancuso, ha fatto sapere di aver deciso di non modificare la sua offerta dopo aver preso atto «con rammarico, che i termini e le condizioni indicati, inaspettatamente, dalla Fondazione non sono compatibili con l'interesse espresso».
L'ente, secondo indiscrezioni, oltre a un ritocco del prezzo avrebbe chiesto un vincolo temporale (lock-up) piuttosto lungo al possesso delle azioni, senza garantire però al socio strategico una concreta presa sulla banca, in termini di governance e nomine interne. Il finanziere siciliano, che si è fatto avanti per rilevare dalla Fondazione fino al 9,9% del Montepaschi, resta convinto di aver presentato la proposta «più idonea ad ottimizzare quella valenza economica e strategica dell'operazione di dismissione che la Fondazione ha comunicato al mercato». Come a dire: se a Palazzo Sansedoni dovessero ripensarci, l'offerta è già sul tavolo.
Sta andando avanti intanto la trattativa con la famiglia Aleotti, proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini, che potrebbe rilevare il 4% di Mps e portare così al 9% il conto delle vendite della Fondazione. La quale, dopo aver ceduto un primo pacchetto del 2,5% avrebbe smobilizzato nei giorni scorsi una quota analoga. Se andasse in porto la trattativa con Aleotti il grosso sarebbe fatto. Per Optimum resterebbe disponibile un altro 4%. Parte del quale, però, la Fondazione potrebbe anche scegliere di frazionare e vendere ai blocchi con un collocamento accelerato.
2 - ALE', ALEOTTI!
Rosario Dimito per Il Messaggero
Arriva probabilmente oggi l'offerta del gruppo Menarini per rilevare il 4% di Mps messo in vendita dalla fondazione mentre Equinox rompe con l'ente che ha restituito al mittente la sua proposta assieme a quella del fondo sudamericano Sete Brasil: entrambe sono state ritenute inadeguate. E sempre oggi potrebbe essere depositata l'offerta di Optimum, fondo inglese, per circa il 2%.
Ieri fonti della Menarini hanno confermato l'anticipazione de Il Messaggero, di trattare una quota della banca senese. Il colosso farmaceutico di Firenze facente capo alla famiglia di Alberto Aleotti sarebbe stato coinvolto direttamente da Mediobanca, advisor della fondazione.
Con la filiale fiorentina di piazzetta Cuccia il gruppo toscano che fattura oltre 3 miliardi di euro e dà lavoro a 13 mila dipendenti, ha rapporti di vecchia data. Sarebbe stata Mediobanca a rappresentare l'opportunità di investimento nell'ambito di una politica di diversificazione.
L'offerta di Menarini dovrebbe attestarsi attorno ai 170 milioni, pari all'attuale capitalizzazione di borsa di Rocca Salimbeni: ieri il titolo ha chiuso in discesa del 3,37% a 0,3607 euro. Ieri sera ci sarebbe stata una lunga riunione fra gli Aleotti e il direttore generale della fondazione Claudio Pieri nel corso della quale sarebbero stati approfonditi i termini dell'offerta.
Gli industriali farmaceutici chiederebbero a fronte del loro investimento che si attesta alla soglia massima prevista dallo statuto senese, l'ingresso nella governance: in pratica qualche posto in consiglio. E sembra che anche su questo ci possa essere una convergenza. La governance e il prezzo sono stati i motivi della rottura fra Equinox e l'ente.
Salvatore Mancuso, patron del fondo, ha espresso disappunto per la bocciatura della sua offerta. Il manager esprime «rammarico, che i termini e le condizioni indicati, inaspettatamente, dalla Fondazione non siano compatibili con l'interesse espresso». La sua proposta economica per rilevare fino al 9,90% con un lock up di tre anni era più bassa dei valori medi di Mps e Equinox puntava a entrare nella governance con una vicepresidenza esecutiva e qualche altro posto in cda.
Sabato torna a riunirsi la deputazione dell'ente e dovrebbe assumere una decisione sugli assetti. Entro il 27 i nuovi soci dovranno entrare in possesso dei titoli in modo da presentare la lista per il 2 aprile. L'ente punta comunque a vendere altre quote spezzettate ai privati: negli ultimi giorni avrebbero ceduto un altro 1,5%.
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