DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL…
1.BORSA, RALLY SU IPOTESI ACQUISTI BCE DI CORPORATE BOND, VOLA MILANO
(LaPresse/Finanza.com) - La Banca centrale europea sarebbe pronta a rafforzare, già da dicembre, le proprie misure di allentamento quantitativo valutando la carta dell'acquisto di corporate bond sul mercato secondario. E' questa l'ultima ipotesi emersa oggi e che ha dato slancio ai mercati azionari europei che viaggiano in forte rialzo a metà seduta.
Mario Draghi Ignazio Visco a Napoli
A Milano il Ftse Mib segna un +2,39%, +2,01% per Madrid, +1,77% per Parigi e +1,56% per Francoforte. Sul valutario invece l'euro ha perso velocemente terreno contro il dollaro scendendo in area1,276. A dare la spinta al rally odierno dei mercati azionari è stata l'indiscrezione secondo cui la Bce starebbe valutando l'acquisto di bond societari. A riferirlo è stata l'agenzia di stampa Reuters citando fonti che vedono una possibile decisione in merito a dicembre per poi far iniziare gli acquisti all'inizio del prossimo anno.
La Bce, che ieri ha avviato il piano di acquisto di covered bond, con questa ulteriore mossa andrebbe ad assecondare le sempre più pressanti richieste del mercato di un impegno più massiccio a sostegno della debole congiuntura dell'eurozona che ha mostrato ulteriori segni di rallentamento nell'ultimo mese. Dall'Eurotower un portavoce della Bce ha precisato che "non è stata presaalcuna decisione in merito".
Piazza Affari segna un rialzo di oltre il 2% con l'indice Ftse Mib che harivisto la soglia dei 19 mila punti. In forte calo lo spread Btp/Bund sceso inarea 165 punti base complice anche la reazione del Bund tedesco alla possibile mossa della Bce con un rialzo dei rendimenti del titolo decennale tedesco. Sul listino milanese spicca il balzo di Mps (+9%) con tutte le principali banche in rialzo tra il 4 e il 5% in scia ai possibili acquisti di bond societari da parte della Bce.
2.INDISCRETO
Da "il Giornale"
BOLLORÉ NON SI FERMA E PRENDE ANCHE L'EXPRESS
Non si ferma lo shopping-media di Vivendi. Dopo l'affare Telecom e l'offerta su Havas, Vincent Bollorè starebbe cercando di mettere le mani su L'Express, settimanale francese nato negli anni '50 sul modello del Time del gruppo belga Roularta. Le trattative ruoterebbero tutte sul prezzo. La valutazione si aggira sui 25 milioni, ma per alcuni analisti il prezzo giusto potrebbe essere 20 milioni.
L'acquisto di un magazine sarebbe una novità per il gruppo che ha riconfigurato il business su tv (Canal Plus) e musica (Universal Music). Tuttavia, Vivendi, ha una super liquidità dopo le ultime cessioni e L'Express potrebbe essere la pietra angolare di un mega polo media.
D&G VANNO ALL'ESTERO SOLO PER L'ALBERO DI NATALE
Domenico Dolce and Stefano Gabbana
Lo spirito del Natale aiuterà Dolce & Gabbana a evitare la condanna per evasione fiscale? Oggi si riapre il processo in Cassazione, dopo la sentenza choc della Corte d'Appello di Milano: un anno e sei mesi di reclusione per i due stilisti. I quali per difendersi, oltre che sulla bravura degli avvocati, puntano anche sull'immagine pubblica, come si conviene a due stelle del fashion. Con perfetto tempismo, ecco quindi l'annuncio ufficiale: Dolce & Gabbana realizzeranno all'hotel Claridge's di Londra, dove sono soliti alloggiare, un albero di Natale dedicato a tutti i bambini del mondo, con tanto di animaletti fatati e decorazioni fantasmagoriche. E che sia di buon augurio.
3.SUSSURRI & GRIDA
dal "Corriere della Sera"
LA LENTE CONSOB SUL «MINI-FLOTTANTE» DI RISANAMENTO
( c. tur. ) La lettera, due pagine datate 15 ottobre, è partita dalla Divisione mercati della Consob alla volta di Risanamento e dei suoi soci-creditori. Con una richiesta, seguita alle voci di un possibile delisting della società che ha in pancia il progetto Santa Giulia: dettagliare fino alla terza cifra decimale le quote azionarie aggiornate. A ruota sono arrivate le risposte di Intesa Sanpaolo (48,877%), Unicredit (19,566%), Bpm (9,047%), Mps (4,448%) e dell’ex patron Luigi Zunino (11,108%).
Premio Guido Carli Giuseppe Vegas
La quota in mano al mercato risulterebbe 6,928% inclusi i derivati e il prestito titoli di un socio, senza i quali il flottante vero scede a uno striminzito 5,333%, circa 10 milioni di valore, al di sotto delle norme Consob e delle possibili deroghe. Salvo delisting o ricostituzione del flottante. C’è quindi un nodo irrisolto: una società in mano ai creditori, senza un vero mercato, senza più i redditi dei palazzi di Parigi e i soldi per Santa Giulia. Il futuro sarebbe più facilmente perseguibile fuori Borsa.
Lo pensa l’ad Claudio Calabi e anche qualche banchiere. Il più caustico è Pier Francesco Saviotti, sponsor e creditore di Zunino nel suo tentativo di Opa: «Quello che dovevo fare l’ho fatto e non mi hanno seguito», ha dettoil capo del Banco Popolare. La tempistica della lettera Consob non appare casuale. Due giorni prima Calabi aveva incontrato le banche socie per parlare di Santa Giulia (ufficialmente) e del possibile delisting (ufficiosamente). Risultato: fumata grigia. Sull’area meglio attendere il dissequestro. E sul delisting, prendere tempo.
ERGON PUNTA A GOLDEN GOOSE
( d.pol. ) Battute finali per la cessione di Golden Goose, marchio di calzature e accessori in pelle inventato da Alessandro Gallo e con ricavi di 45 milioni che dovrebbero salire a 70 nel 2015. Comprerà Ergon, il fondo lanciato dal barone Albert Frère e dal suo gruppo Bbl, affiancati da Ing. A vendere, il fondo Dgpa promosso da Maurizio Dallocchio e Roberta Benaglia, che condivide il 75% del marchio con Riello investimenti, gestito da Nicola Riello. Molto ricca sembra la valutazione che Ergon (assistita da Dvr Capital) ha presentato a Riello e Dallocchio, che entro pochi giorni dovrebbero concedere l’esclusiva. Si starebbe ragionando attorno a una valutazione pari a 10 volte l’ebitda di Golden Goose, che porterebbe a oltre 100 milioni il valore per l’azienda che ha sfilato proprio settimana scorsa davanti a 450 investitori convocati da Borsa.
IL FONDO DEL QATAR COMPRA SOGO
Qatar Emiro Tamim Bin Hamad Al Thani
( f. sav. ) L’iper-attivismo è stato confermato anche in questi giorni. Dossier Telecom Italia: si era parlato di un’offerta congiunta da 7,5 miliardi dell’imprenditore Solomon Trujillo e del fondo di Abu Dhabi. Ma quella era un’ipotesi di opa, questa è un’operazione conclusa. Ieri Qatar Holding, il fondo sovrano dell’Emirato ha raggiunto un accordo preliminare per l’acquisizione del 19,9% di Lyfestile International Holdings, la società cui fa capo la storica insegna Sogo, molto conosciuta ad Hong Kong. L’assegno recapitato al socio di riferimento sarebbe di circa 480 milioni di euro.
4.PARTERRE
Da "il Sole 24 Ore"
INTER IN PRESSING SULLE TATTICHE DI BILANCIO
EMIRO DEL QATAR Tamim ben Hamad Al Thani
Per l'Inter i conti tornano. Anzi no. Il bilancio al 30 giugno 2014 presenta un utile di 33 milioni. Ma è solo un effetto ottico-contabile dovuto a proventi straordinari per 139 milioni di euro legati al rifinanziamento da 230 milioni ottenuto da Unicredit e Goldman Sachs. L'operazione di ristrutturazione del debito è stata infatti resa possibile dal conferimento di diritti tv, contratti di sponsorizzazione e marchio alla società "Inter Media and Communication", data poi sostanzialmente in pegno al gruppo di finanziatori.
Il rendiconto economico della società di Erick Thohir e Massimo Moratti mostra invece un rosso di 100 milioni. È questa la differenza operativa fra valore della produzione (in calo a 167,7 rispetto ai 201 milioni del 2013) e costi (268 milioni rispetto a 275 di un anno prima, con gli ingaggi tagliati da 116 a 101 milioni). Il risanamento dei conti procede a rilento rispetto ai parametri del fair play finanziario, insomma. Nei prossimi mesi bisognerà spiegarlo alla Uefa e i "progetti" su stadio e globalizzazione del brand potrebbero non bastare. (M.Bel.)
SHOPPING IN ASIA PER IL FONDO DEL QATAR
Qatar Holding fa shopping in Asia. Il gruppo, che nel 2010 ha rilevato i magazzini Harrods per 1,5 miliardi di sterline, ha annunciato di aver acquisito una quota del 19,9% di Lifestyle International Holdings per un investimento di 382,45 milioni di sterline. Il fondo sovrano arabo, che per altro ha in portafoglio anche una quota del 12,6% dell'americana Tiffany&Co, entra così nel settore dei department store a Hong Kong e in Cina seguendo una strategia di differenziazione geografica.
Il prezzo pagato, pari a 1,18 sterline ad azione, è in linea con i corsi di mercato della società e al fondo del Qatar verrà anche riconosciuto un rappresentante nel consigli di amministrazione. Il titolo di Lifestyle ieri ha registrato il contraccolpo in Borsa cedendo il 5,9% dopo settimane di rialzi in attesa di un annuncio. Ma da oggi di certo può contare su un azionariato più stabile e di medio-lungo termine. (Mo.D.)
IL CAFFÈ ZANETTI RITARDA L'IPO A PRIMAVERA
Tempo variabile sui cieli della Borsa e a risentirne sono le matricole. Ha, ad esempio, deciso di posticipare lo sbarco a Piazza Affari a tempi migliori il presidente Massimo Zanetti, a capo dell'omonimo gruppo (tra i marchi più noti il Segafredo) attivo nella produzione e commercializzazione di caffè tostato.
Il presidente Zanetti ha spiegato al Corriere Veneto che la quotazione non è saltata, ma che resta in piedi: anche se con tempi allungati per la crisi borsistica. Secondo indiscrezioni la società, che era già pronta per quotarsi in novembre assieme a Bnp Paribas e Banca Imi, vedrebbe a questo punto una nuova scadenza per l'Ipo: cioè la primavera 2015. Insomma, più che un addio sembra un arrivederci per l'Ipo della società che ha tra i clienti eccellenti anche il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. (C.Fe.)
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