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Gianluca Paolucci per “la Stampa”
Intesa Sanpaolo si prepara a dire addio alla governance duale e sceglierà il modello monistico «all’americana», con le funzioni di controllo accentrate in un unico consiglio d’amministrazione e senza un collegio sindacale come nel sistema monistico «tradizionale».
Ieri, al consiglio di sorveglianza dell’istituto, è stato lo stesso Giovanni Bazoli a spiegare perché il modello anglosassone è da preferire rispetto al duale modificato, l’altro sistema in lizza. Una puntale ricostruzione del lavoro svolto dalla commissione che ha lavorato in questi mesi per la revisione del sistema di governo societario, presieduta dallo stesso Bazoli. Seguita da un lungo dibattito tra i consiglieri.
Secondo quanto ha spiegato il banchiere, la revisione del duale, che pure ha mostrato di aver funzionato bene nei nove anni di applicazione nel governo societario del principale istituto italiano, era impraticabile prevalentemente per una serie di ostacoli normativi. Da qui la scelta del monistico puro, di stampo anglosassone. Malgrado durante i lavori sia emersa la predilezione tra i componenti della commissione per la revisione del modello attuale. Ma le modifiche necessarie, ha spiegato Bazoli ai consiglieri, avrebbero come effetto di rafforzare ulteriormente i poteri del consiglio di sorveglianza.
GIOVANNI BAZOLI SI RIPOSA FOTO LAPRESSE
Il monistico all’americana, sempre secondo quanto ha spiegato Bazoli, consentirà di gestire in maniera efficiente i tre ruoli di supervisione strategica, gestione e controllo tramite appositi comitati ed è ben conosciuto dagli investitori internazionali. La rivoluzione della governance - Intesa sarà la prima grande società italiana ad adottare questo modello - sarà sottoposta all’approvazione del consiglio di sorveglianza convocato per il prossimo 31 luglio.
GIOVANNI BAZOLI ED ENRICO LETTA FOTO LAPRESSE
Da lì partirà l’iter che porterà alla redazione del nuovo statuto che sarà sottoposto alla Bce. Francoforte avrà 90 giorni di tempo per esaminare la bozza di statuto e tra la fine di dicembre e l’inizio del 2016 un’assemblea straordinaria sarà chiamata a dare l’approvazione definitiva per eleggere, in aprile, il nuovo consiglio.
Uno dei nodi da affrontare nei prossimi mesi sarà però quello della composizione del nuovo consiglio. Dai 29 componenti attuali di sorveglianza e gestione si scenderà probabilmente a 19 membri, numero massimo previsto per il monistico.
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