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C.Fe. per "Il Sole 24 Ore"
La scadenza prevista è quella del 17 gennaio, quando il consiglio di amministrazione di Telecom Italia prenderà in esame le nuove offerte per TiMedia, riviste e modificate, in arrivo da Clessidra e dall'imprenditore Urbano Cairo.
La partita per l'acquisto del gruppo che controlla la rete televisiva La7 resta comunque molto difficile. L'azionista Telecom Italia ha infatti chiesto che gli unici due acquirenti restati in lizza presentino, per la scadenza del board, nuove proposte: quelle finora arrivate sarebbero infatti ancora più simili a manifestazioni d'interesse e non avrebbero l'aspetto vincolante della contrattualizzazione, necessario per arrivare a una cessione di TiMedia.
Così, anche se in questi ultimi giorni complici le festività , il lavoro si è un po' rallentato, starebbero continuando le discussioni tra Clessidra (affiancato da Equinox e assistita da Merrill Lynch) e Cairo (con gli advisor di Lazard) da una parte e dall'altra Piergiorgio Peluso, il chief financial officer di Telecom Italia che è stato incaricato dal board di seguire la possibile vendita di TiMedia. Nelle ultime settimane sono inoltre trapelate indiscrezioni su una possibile alleanza fra Clessidra e Cairo, da stringere eventualmente dopo il raggiungimento di una prima intesa con Telecom Italia. Ma il grande problema, al di là di questi aspetti, resta nei numeri. Oggi TiMedia capitalizza infatti a Piazza Affari circa 220 milioni di euro, ma ha anche debiti per 224 milioni. Inoltre il rosso sta aumentando a vista d'occhio. Nei soli primi nove mesi le perdite erano a quota 53,8 milioni di euro, in peggioramento di 38,9 milioni sul 2011.
Chi andrà a comprare TiMedia dovrà , dunque, avviare un turnaround, cioè una profonda ristrutturazione dell'azienda. Secondo le previsioni sarebbero necessari almeno 200 milioni di investimenti sul rilancio e sulla riorganizzazione del gruppo televisivo. Ovvio che in queste condizioni, con milioni di investimenti da effettuare su una tv indebitata e in perdita, le proposte d'acquisto di Clessidra e Cairo non potranno giocoforza essere interessanti economicamente per Telecom Italia.
Il gruppo guidato da Franco Bernabè ha invece, dal canto suo, spiegato più volte che non procederà a una svendita di TiMedia. Una posizione ferma, che però dovrà tenere conto di due variabili: secondo gli analisti senza la vendita di TiMedia, Telecom Italia chiuderà il 2012 con un debito netto non inferiore a 28 miliardi di euro, ovvero almeno mezzo miliardo in più rispetto al target fissato dalla società a 27,5 miliardi. Inoltre lo stesso gruppo telefonico, in assenza di cessione, dovrà iniettare nelle tv nuovi milioni di euro per il turnaround e il rilancio.
Franco Bernabè
Franco Bernabè
URBANO CAIRO
CLAUDIO SPOSITO
ENRICO MENTANA AL TG DI LA
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