TODO CAMBIA - DESCALZI MINACCIA DI USCIRE DAL GASDOTTO SOUTH STREAM: “INVESTIAMO AL MASSIMO ALTRI 600 MILIONI” - PUTIN È ORMAI UN PARIA, IL GOVERNO PUNTA SUL GASDOTTO RIVALE TAP, E ALL’ENI NON RESTA CHE ADEGUARSI

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1.ENI NON PUNTA A SPEZZATINO SAIPEM, DA SOUTH STREAM POTREBBE USCIRE - AD

descalzidescalzi

 (Reuters) - Eni ha iniziato un processo di vendita sulla quota del 43% detenuta in Saipem dando un mandato a un adviser, ma non punta a uno spezzatino e non ha fretta per realizzare l'operazione.

 

E' quanto ha detto l'AD di Eni, Claudio Descalzi, rispondendo alle domande dei senatori nel corso dell'audizione alla commissione Industria al Senato.

 

"Su Saipem non posso dire molto di più da quanto già detto a fine luglio. Abbiamo iniziato un processo di vendita con un adviser che abbiamo dichiarato d'accordo con Consob. Non è una cosa in fretta e furia. Non vogliamo fare lo spezzatino, vendiamo la partecipazione e neanche a casaccio", ha detto il manager. Che ha aggiunto: "Il board ha dato un mandato, non appena ci saranno significative novità sull'argomento, le presenteremo e le comunicheremo".

putin e il gasdotto south streamputin e il gasdotto south stream

 

Quanto al progetto South Stream, il gasdotto che dovrebbe portare il gas russo in Europa via Balcani bypassando l'Ucraina, Descalzi ha ricordato che Eni detiene il 20% del progetto relativo al tratto offshore nel Mar Nero che doveva essere finanziato per il 70% con un project financing e per il 30% di equity. "La nostra posizione è di 600 milioni. Ora con i problemi in Russia e Ucraina la società South Stream sta facendo un po' di fatica a trovare i finanziamentiti. O Eni riesce a mantenere il suo impegno di budget che sono 600 milioni, altrimenti se dovessimo mettere tutta la nostra parte equity, sarebbe pari a 2,4 miliardi e i conti potrebbero essere in pericolo".

 

"Stiamo discutendo di trovare un finanziamento o di diluire la nostra partecipazione. Il nostro obiettivo è di spendere non oltre quanto messo in budget. Se questo non fosse possibile, abbiamo una opportunità contrattuale di poter uscire, una cosa che valuteremo", ha aggiunto Descalzi.

GASDOTTI NABUCCO NORTH E SOUTH STREAM GASDOTTI NABUCCO NORTH E SOUTH STREAM

 

Il manager ha poi concluso: "La nostra uscita non mette in pericolo la condotta, che sarà fatta anche senza Eni. Non c'è nessun problema per Saipem che ha un contratto solido e sta già lavorando".

(Giancarlo Navach)

 

 

2.ENI: DESCALZI, PERSI 3,3 MLN BARILI PER CAUSE GEOPOLITICHE

 (ANSA) - L'Eni "ha perso 3,3 milioni di barili al giorno per problemi geopolitici". Lo ha reso noto l'ad Claudio Descalzi nel corso di un'audizione alla commissione Industria del Senato.

 

3.ENI: DESCALZI,ENTRO DUE ANNI PAREGGIO PER GAS E RAFFINAZIONE

gasdotto tap gasdotto tap

 (ANSA) - L'Eni vuole "portare a pareggio la raffinazione e il comparto gas, ma anche riuscire a trasformare la chimica per poterla portare a pareggio". Questo l'obiettivo "nel biennio" annunciato dall'ad Claudio Descalzi nel corso di un'audizione alla commissione Industria del Senato. Scorrendo il risultato operativo delle varie divisioni dal 2009 al 2013, Descalzi ha rilevato che "gas, raffinazione e chimica sono tutte negative" ed è quindi stato il settore esplorazione e produzione, che "ha fatto 71,1 miliardi di risultato operativo, quello che ci ha permesso di sopravvivere".

Paolo Scaroni and Vladimir Putin April jpegPaolo Scaroni and Vladimir Putin April jpeg

 

Descalzi ha sottolineato quindi che l'Eni "va bene, ma non abbiamo più lo zoccolo duro di business che danno cash flow, siamo tutti basati sull'upstream che è più volatile per ragioni geopolitiche e di prezzo, quindi bisogna avere cassa e bilancio più robusti e reagire a qualunque situazione". Altro punto fondamentale, ha aggiunto, "è quello dell'efficienza sui costi che non vuol dire tagliare in modo indiscriminato".

 

4.ENI: DESCALZI, VEDIAMO PREZZO PETROLIO STABILE A 90 DOLLARI

Pozzi di petrolioPozzi di petrolio

 (MF-DJ)--"Quello che si pensa e' che sul lungo termine non si tornera' subito ai 100-110 dollari. Alcuni analisti danno scenari futuri a 100-105 dollari, la nostra visione e' stabile sui 90 dollari: stiamo facendo i nostri calcoli per i nostri progetti e il nostro budget sui 90 dollari sui 4 anni".

 

Lo ha detto l'a.d. di Eni, Claudio Descalzi, nel corso di un'audizione al Senato, spiegando che il prezzo del petrolio "potra' riprendere un pochino, ma visto il calo della domanda non crediamo che salira' moltissimo. Questo avra' delle conseguenze, perche' sia le societa' che i Paesi produttori hanno fatto budget a prezzi differenti".