DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA…
Sara Bennewitz e Andrea Greco per “la Repubblica”
Massimo Tononi si sfila dall' offerta a presiedere Telecom Italia. Più importante, l' ex banchiere di Goldman Sachs e Mps sta per sfilarsi anche dalla presidenza di Cassa depositi e prestiti: nel cda del 24 dovrebbe dimettersi, al culmine di 14 mesi di convivenza mai facile con l' ad Fabrizio Palermo.
Ieri Tononi ha dichiarato all' Ansa : «Non ho ricevuto alcuna proposta per il ruolo di presidente di Tim. Desidero altresì chiarire che, pur riconoscendo la rilevanza della società e nutrendo grande stima per il management, non sarei comunque disponibile a ricoprire quell' incarico ». La posizione, liberata dalle dimissioni di Fulvio Conti il 26 settembre, gli era stata offerta dall' ad Luigi Gubitosi, per conto dei soci privati, una decina di giorni fa.
fabrizio palermo luigi di maio
Ma l' avversione della parte M5S nella maggioranza (che via Cdp è secondo azionista di Tim col 9,9%) e il poco attaccamento del manager alle poltrone già si dimise nel 2015 da Mps nazionalizzato, per dissenso con il Tesoro sui modi della cacciata dell' ad Fabrizio Viola - hanno reso inagibile il piano. Telecom continua a cercare un suo presidente entro il cda del 21, ma al momento ogni ipotesi sembra in alto mare, anche perché il Tesoro non ha ancora deciso con quanta intensità esercitare il ruolo di azionista dopo il blitz dell' aprile 2018.
Intanto, come anticipato da Repubblica , Gubitosi cerca di fare cassa in Tim in vista della fusione con Open Fiber: il piano prevede 2 miliardi di risorse di cui uno dalle torri, 600 milioni da credito al consumo al Santander e il resto dalla vendita di una minoranza dei data center, che potrebbero essere quotati o ceduti a Microsoft Italia.
MASSIMO TONONI FABRIZIO PALERMO
Le decisioni di Tononi rischiano di avere più effetti sull' istituto di promozione nazionale, gestore dei 250 miliardi del risparmio postale. Il prossimo addio del presidente, che anche dentro la Cassa viene ritenuto ineludibile, ha fatto partire il confronto tra le maggiori Fondazioni bancarie, azioniste in solido al 16% di Cdp e cui spetta per prassi indicare la presidenza.
MASSIMO TONONI francesco profumo iren
Un' ipotesi di giorni fa, accreditata in ambienti torinesi, vedeva sganciarsi dalla Compagnia di San Paolo il presidente Francesco Profumo, verso la Cdp, e il presidente di Caritorino Giovanni Quaglia prenderne il posto all' Acri, che riunisce le 88 Fondazioni. Ma è uno scenario che lo stesso Profumo smentisce: «Non ho nessuna intenzione, né il minimo pensiero, di fare il presidente della Cdp. A maggio ho preso l' impegno di fare presidente dell' Acri e naturalmente intendo portarlo a termine ». Dietro le quinte, per colmare la casella di Tononi, ora Cariplo starebbe provando a far convergere le 61 Fondazioni azioniste di Cdp su presidenze più istituzionali: come Salvatore Rossi, fino a sei mesi fa dg della Banca d' Italia; o Giovanni Gorno Tempini, che guidò Cdp dal 2010 al 2016.
FRANCESCO PROFUMO jpeggiovanni quagliaFRANCESCO PROFUMO FOTO ANSA Francesco Profumo
Ultimi Dagoreport
DAGOREPORT – VIVENDI VENDE? I CONTATTI TRA BOLLORÉ E IL FONDO BRITANNICO CVC VANNO AVANTI DA TRE…
FLASH - SIETE CURIOSI DI CONOSCERE QUALI SONO STATI I MINISTRI CHE PIÙ HANNO SPINTO PER VEDERSI…
DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI…
DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN…
COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA…