
DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA…
Da "Milano Finanza"
La Difesa italiana sta rivedendo tutti i suoi programmi di acquisto di nuovi armamenti, non solo quello del caccia americano di nuova generazione F-35, un programma guidato da Lockheed Martin al quale partecipa anche Finmeccanica, che resta comunque una risposta esatta alle esigenze militari del Paese. Così in Borsa il titolo Finmeccanica scivola in territorio negativo a quota -1%.
Il ministro della Difesa, ammiraglio Giampaolo Di Paola, ha affermato che sul caccia F-35 si è aperta nelle ultime settimane una polemica politica con diverse prese di posizione per un taglio della partecipazione italiana al programma e altre che sottolineano l'importanza di incrementare, invece, la partecipazione al programma europeo Eurofighter, anch'esso partecipato da Finmeccanica insieme con Bae System ed Eads.
"Quando parlo di una revisione di tutti i programmi intendo anche quello relativo agli F-35", ha detto il ministro, precisando però che lo strumento militare italiano ha bisogno di una capacità aereo tattica. "Questa capacità l'abbiamo e va rinnovata. E, dal punto di vista operativo, l'F-35 è la risposta corretta a questa esigenza. Che tipo di configurazione complessiva questo programma debba avere, questo è oggetto della revisione".
Il ministro non è quindi entrato nello specifico di eventuali tagli. Ha solo ricordato che il bilancio italiano concede alla Difesa per il 2012 lo 0,84% del Pil, meno di tanti altri Paesi. Quelle di oggi non sono certo buone notizie per il gruppo Finmeccanica già alle prese con la ristrutturazione di Ansaldo Breda.
La società dei treni e del materiale rotabile è una vera palla al piede per il gruppo della Difesa: negli ultimi 6 anni ha perso complessivamente 800 milioni di euro e nei primi nove mesi del 2011 ha già registrato un rosso di circa 200 milioni di euro, su un fatturato che nel 2010 è stato di 551 milioni di euro.
Il piano di riorganizzazione prevede un taglio del 20% dei posti di lavoro tra le tute blu e del 30% per i colletti bianchi, inoltre lo stabilimento di Palermo verrà chiuso o riconvertito. Solo dopo questo risanamento Finmeccanica può sperare di vendere Ansaldo Breda a un prezzo non a saldo.
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