SIGNORI, TUTTO CAMBIA - IN FINMECCANICA, QUANDO MANCA POCHISSIMO ALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO, L'AD PANSA RIORGANIZZA IL GRUPPO E AUMENTA IL POTERE SUO E DEL PRESIDENTE DE GENNARO

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Gianni Dragoni per ‘Il Sole 24 Ore'


Con un blitz di fine mandato, il vertice di Finmeccanica rafforza la presa sulle società controllate. Il consiglio di amministrazione della holding dell'aerospazio e difesa ha approvato ieri un «nuovo modello organizzativo e operativo di gruppo». Una riorganizzazione con la quale l'amministratore delegato, Alessandro Pansa, intende realizzare una maggior integrazione tra la capogruppo e quasi tutte le società controllate.

Il cda ha confermato la concentrazione del gruppo nell'aerospazio e difesa e sicurezza e il «previsto deconsolidamento del settore trasporti». Non sono previste fusioni di società operative nella capogruppo, struttura che fu adottata in passato durante la gestione di Fabiano Fabiani, poi si tornò allo schema di gioco come l'attuale, con una holding al vertice e una costellazione di società. Tuttavia la nuova organizzazione sembra l'anticamera di una trasformazione delle spa in divisioni della Finmeccanica.

Per ora restano autonome, come società per azioni con i relativi cda, le controllate AgustaWestland (elicotteri), Alenia Aermacchi (aeronautica) e Selex Es (elettronica), infine il comparto dei sistemi d'arma con Oto Melara e Wass: ma su tutte queste società si rafforza il controllo dal centro, dalla holding di piazza Monte Grappa.

La riorganizzazione, secondo la delibera del cda presieduto da Gianni De Gennaro, prevede una «verticalizzazione delle funzioni di supporto». Secondo quanto trapelato, per otto funzioni centrali il personale delle controllate coinvolte nel riassetto risponderà direttamente al responsabile della corrispondente funzione di Finmeccanica. E questi ne sarà il capo effettivo, benché il medesimo personale resterà dipendente della società di appartenenza e, solo "funzionalmente", dei relativi vertici. È una situazione ibrida, di cui andrà collaudata l'efficacia. Le spa operative mantengono maggiore autonomia su ingegneria e produzione, sulla fabbrica.

Le funzioni coinvolte e i relativi responsabili di Finmeccanica sono finanza, amministrazione e controllo (Gian Piero Cutillo), personale (Roberto Maglione), relazioni esterne (Marco Forlani), strategie (Giovanni Soccodato), commerciale (Massimo Pugnali), sicurezza (Andrea Rigoni), legale (Mario Orlando), audit (Giuseppe Bargiacchi).

Con la nuova organizzazione questi otto dirigenti avranno un potere rafforzato. Ma a rafforzarsi sarà soprattutto il vertice della holding, l'ad e direttore generale Pansa, insieme al presidente De Gennaro. Questa mossa, che richiede una serie di passaggi di attuazione, viene presa poche settimane prima che il governo, entro il 13 aprile, designi i nuovi vertici delle maggiori società pubbliche, tra cui c'è Finmeccanica, con Eni, Enel, Terna e Poste. E se con il governo Letta si profilavano molte conferme, con Matteo Renzi a Palazzo Chigi il quadro è più incerto, i renziani ragionano su una discontinuità.

La riorganizzazione non tocca l'americana Drs, le joint venture internazionali nello spazio (Tas e Telespazio) e difesa (Mbda), le società dei trasporti ferroviari perché «destinate al deconsolidamento» cioè Ansaldo Sts e la sofferente AnsaldoBreda (il 2013 dovrebbe essere in rosso di 500 milioni di euro) di cui oggi verrà nominato vicepresidente Amedeo Caporaletti, e neppure la Fata presieduta dall'intoccabile Ignazio Moncada.

 

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