DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Francesco Spini per "La Stampa"
A Unicredit finisce un' era, quella di Jean Pierre Mustier. L' ultimo atto dell' ad francese - che lascerà la banca oggi dopo la presentazione dei conti agli analisti e in anticipo di due mesi rispetto all' arrivo del suo successore Andrea Orcel - è un bilancio 2020 da grandi pulizie che segna all' ultima riga un «rosso» da 2,78 miliardi di euro. Più pesante dei 2,3 miliardi attesi dagli analisti.
A gravare non sono solo le zavorre accumulate nella prima parte dell' anno, per la cessione della turca Yapi Kredi (1,57 miliardi), o i costi per le uscite di personale (1,3 miliardi). C' è anche la svalutazione di altri 886 milioni dell' avviamento, quasi del tutto (per 878 milioni) relativo alla divisione Cib, un «goodwill» azzerato per l' incertezza legata alla pandemia.
Per contro, l' utile netto sottostante, base di calcolo per la distribuzione del dividendo che non tiene conto delle poste straordinarie, arriva a 1,3 miliardi di euro. Un dato in calo del 73% rispetto a un anno fa ma che Mustier giudica «straordinario, considerando l' impatto del covid-19 su tutti i mercati e i 5 miliardi di euro di accantonamenti per rettifiche su crediti che abbiamo contabilizzato nel 2020 anticipando gli attesi impatti futuri».
I ricavi scendono del 9% a 17,1 miliardi, il patrimonio invece si presenta con l' indicatore Cet1 ai suoi massimi: 15,08%. Quanto agli azionisti, avranno una doppia remunerazione. La proposta che sarà portata in assemblea riguarda una distribuzione, tra ordinaria e straordinaria, di 1,1 miliardi di euro. La parte ordinaria vale 447 milioni: il 60% (268 milioni) in contanti (0,12 euro per azione) e il 40% attraverso riacquisto di azioni proprie. La parte straordinaria, Bce permettendo, conta per 652 milioni e sarà tutta tramite buyback. Mustier ha le valigie in mano.
PIERCARLO PADOAN CON ELKETTE DI UNICREDIT
«Domani (oggi, ndr) sarà il mio ultimo giorno in ufficio», ha detto ieri sera ai giornalisti, cogliendo l' occasione «per dare il mio benvenuto al mio successore, Andrea Orcel, che entrerà nella banca dopo l' assemblea di aprile. Andrea porta al gruppo un patrimonio di esperienza e una straordinaria serie di risultati nella finanza internazionale. Ha tutti i numeri per guidare Unicredit nella prossima tappa del suo percorso». La banca, insomma, «può affrontare il futuro con fiducia».
Prima, due mesi di interregno che saranno sostenuti da Ranieri de Marchis, co-Coo del gruppo (co-responsabile operativo) che il cda ha nominato direttore generale ad interim. Il consiglio ha così salutato Mustier, l' uomo che ha realizzato il più grande aumento di capitale mai visto sulla piazza finanziaria italiana, 13 miliardi che hanno cambiato la fisionomia della banca: meno peso al nucleo dei soci stabili, a cominciare dalle fondazioni azioniste, in favore dei grandi fondi internazionali. Interlocutori che conoscono molto bene anche Orcel e lo attendono per una svolta di Unicredit, anche nei corsi di Borsa. Cesare Bisoni, attuale presidente che ad aprile lascerà il passo a Pier Carlo Padoan, ha ringraziato Mustier «per aver guidato il gruppo in questi anni con successo».
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