
DAGOREPORT - L’ESITO DEL REFERENDUM, LANCIATO DALLA SETE DI POTERE DI LANDINI IN CUI SONO CADUTI…
OPERAZIONE PULIZIA CREDITI MARCI: UNICREDIT MOLLA LA ZAVORRA (CON LO SCONTO) – MUSTIER SCARICA AL 13% LE SOFFERENZE SU MEDIOBANCA, PIMCO E FORTRESS (QUELLE DI BANCA ETRURIA CEDUTE AL 16%) – I CREDITI DUBBI TRASFERITI IN SOCIETA’ VEICOLO E LA MAGGIORANZA DI QUESTE PASSATA DI MANO
R. Dim. per Il Messaggero
UNICREDIT - LE TORRI DI CESAR PELLI
Unicredit spinge sulla riduzione degli Npl ed è pronto a fare un passo indietro dal progetto Fino, la maxi-cartolarizzazione da 17,7 miliardi lordi realizzata a dicembre 2016 nell'ambito del piano industriale Transform 2019, attraverso due accordi distinti con Fortress e Pimco. Trattative serrate sarebbero corso anche su Sandokan, il nome di un altro progetto dove è confluito un portafoglio di immobili di importo di 1,4 miliardi: della newco, la maggioranza è finita a Gwm e Pimco, mentre la minoranza è rimasta all'istituto.
Dopo aver ceduto due giorni fa 715 milioni di crediti dubbi a Mediobanca, il team di Jean Pierre Mustier ha in dirittura d'arrivo il completamento del progetto Fino 1, newco dove sono confluiti 15,5 miliardi di crediti dubbi: del veicolo, il 51% è stato venduto a Fortress e il 49% è rimasto a Piazza Gae Aulenti. Gli altri 2,2 miliardi sono stati trasferiti a Fino 2 in un'operazione-fotocopia dove Pimco ha rilevato il controllo e l'istituto milanese ha conservato la minoranza. Le due transazioni sono avvenute a un valore del 13%, quindi per complessivi 2,3 miliardi circa, di cui circa 2 miliardi è stato il controvalore pagato dal gigante americano e 300 milioni il prezzo di Pimco.
Nelle ultime ore ci sarebbe stata un'accelerazione del negoziato su Fino 1: ad acquistare fino al 49% potrebbe essere Eurocastle, veicolo della galassia Fortress. Unicredit, interpellata, ha risposto no comment. I valori economici dovrebbero ricalcare quelli della prima transazione.
OBIETTIVO INFERIORE AL 20%
Qualche settimana fa il gruppo milanese ha dovuto far chiarezza rispetto alle indiscrezioni di Bloomberg riguardo un faro acceso dalla Bce su Fino. «La seconda fase di Fino sta procedendo come da piano - diceva la nota - e Unicredit si aspetta di ridurre la propria quota al di sotto del 20 per cento entro fine anno». La banca faceva riferimento al progetto complessivo da 17,7 miliardi nel quale si diluirà sotto la soglia del 20% totale, senza scendere dei dettagli dei due accordi separati che comunque hanno una loro importanza.
Unicredit «ha già selezionato una controparte per un portafoglio (il riferimento è a Eurocastle, ndr) e ha individuato alcuni offerenti per un altro portafoglio». Non appena la banca avrà ridotto la sua quota al di sotto del 20%, «Unicredit applicherà un significant risk transfer alla Bce», cioè chiederà di deconsolidare i crediti dal bilancio, con un impatto sul Cet1 fully loaded (con gli effetti di Basilea 3 al 2018) di circa 10 pb.
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