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UNICREDIT RINUNCIA A ACQUISIRE BPM? DAL CDA DELLA BANCA DI ORCEL NON RISULTA PER ORA CHE SIA STATA PRESA UNA DECISIONE A RIGUARDO – IL MINISTRO GIORGETTI, CHE HA ESERCITATO IL GOLDEN POWER, HA INDICATO LA SICUREZZA NAZIONALE COME RAGIONE CHE LEGITTIMA GLI OSTACOLI IMPOSTI A UNICREDIT. LA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI – DAGOREPORT
(Marcella Merlo-ANSA) Si è riunito a metà pomeriggio nel grattacielo UNICREDIT a Milano il cda della banca, chiamato ad approvare la trimestrale che verrà resa nota lunedì di prima mattina per poi essere presentata agli analisti alle 10 quando non mancheranno le domande su Banco Bpm. Il consensus vede l'utile oltre i 2,3 miliardi e i ricavi sopra i 6 miliardi.
Ma non ci sono solo i conti.
In occasione della riunione era atteso un aggiornamento dal ceo Andrea Orcel sull'offerta pubblica di scambio da 10 miliardi di euro per l'istituto di Piazza Meda dopo le restrizioni imposte dal governo. Con Roma si è tentato di avviare un confronto tecnico ma senza che finora sia arrivata una qualche apertura. Al contrario.
Sabato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha indicato la sicurezza nazionale come ragione che legittima, anche rispetto a un possibile intervento della Commissione europea, gli ostacoli imposti a UNICREDIT.
Sono tanti e tali da poter anche spingere Orcel a rinunciare ad acquisire la banca guidata da Giuseppe Castagna.
Non risulta per ora che sia stata presa una decisione a riguardo.
Dopo il golden power varato, non senza attriti al suo interno, dal consiglio dei ministri il 18 aprile, l'ops è partita regolarmente il 28 aprile e il periodo per aderire termina il 23 giugno. Se da una parte Piazza Gae Aulenti ha tempo per decidere se ritirarsi dalla partita dall'altra potrebbe tuttavia non aspettare fino ad allora per uscire.
Alle condizioni poste dal governo, dall' operazione UNICREDIT non può più estrarre le sinergie inizialmente stimate. I vincoli andrebbero inoltre a pesare sul patrimonio dell'entità combinata che già non può godere del Danish Compromise per Anima, la società che Banco Bpm ha fatto propria di recente. A incidere negativamente sul Cet1, oltre all'obbligo nel golden power di non ridurre per almeno 5 anni il peso attuale degli investimenti di Anima in titoli governativi italiani, c'è la prescrizione a non diminuire il loan/deposit ratio di Banco Bpm o di UNICREDIT in Italia.
giancarlo giorgetti giorgia meloni foto lapresse.
Inoltre la banca guidata da Orcel deve mantenere il livello attuale del portafoglio di project financing nel nostro Paese e cessare tutte le attività in Russia nel giro di nove mesi, vale a dire entro metà gennaio prossimo. Si tratta di misure che impatterebbero sull'indice di solidità patrimoniale rendendo nel complesso assai poco conveniente l'acquisizione. Piazza Gae Aulenti nel commentare a caldo i duri paletti fissati dall'esecutivo di Giorgia Meloni aveva fatto sapere che "potrebbero danneggiare la sua piena libertà e capacità di adottare decisioni conformi ai principi di sana e prudente gestione in futuro, e persino portare a risultati non voluti, ad esempio l'imposizione di sanzioni a UNICREDIT a causa della presunta mancata osservanza di una qualsiasi delle prescrizioni". (ANSA)
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