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CIMBRI,'MPS NON NEI PIANI DI BPER E NEMMENO DI UNIPOL'
(ANSA) - "Non è nei piani di Bper" e di Unipol "nemmeno": così Carlo Cimbri, a margine dell'incontro annuale di Consob, risponde su un possibile interesse per la quota del Mef in Mps che dal 2 luglio potrà essere venduta. "Non ho la sfera di cristallo", ribatte a chi gli chiede se in futuro sarà possibile, mentre si smarca con una battuta dal rispondere se al di là della realizzabilità gli piacerebbe l'operazione: "I desideri sono privati".
CIMBRI, 'MPS? AL MOMENTO NON È NEL FUTURO DI BPER'
Paolo Verdura per l’ANSA
Il presidente di Unipol Carlo Cimbri esclude che ci possa essere al momento un interesse di Bper per Mps, ma lascia aperto uno spiraglio. A pochi giorni dal 2 luglio, quando il Tesoro potrà cedere ulteriori quote in Rocca Salimbeni, Cimbri sottolinea che "non c'è nulla nell'immediato futuro di Bper", di cui Unipol è socia al 19,9%.
"Certo - osserva - il mercato italiano è piccolo, i candidati pochi e i nomi che girano sempre quelli, ma non c'è nulla con cui posso arricchire il dibattito". "Il nuovo amministratore Gianni Franco Papa - argomenta Cimbri - ha davanti un percorso già delineato che riguarda Bper così com'è".
AZIONARIATO E CONTI DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Il presidente di Unipol non sbarra comunque le porte, spiegando che "una risposta secca non c'è". In ogni caso per un po' di tempo non sarà Bper a dare quella risposta, poiché "ha un suo percorso di assorbimento delle realtà comprate in questi anni", ossia Carige.
"I tempi delle aziende sono diversi da quelli delle notizie" chiarisce poi Cimbri sottolineando che nell'istituto emiliano "abbiamo cambiato i vertici recentemente e il percorso riguarda Bper così com'è". Che il Tesoro stia valutando la dismissione di quote nelle partecipate, a partire da Poste e da Eni, non è un mistero.
Il vincolo sul 26,7% di Mps posseduto dal Mef scade il prossimo 2 luglio e la cessione di un pacchetto del 10% consentirebbe anche di realizzare una discreta plusvalenza. Mps capitalizza oggi 5,8 miliardi, il 51% in più rispetto a inizio anno e oltre 2,5 volte i 2,5 miliardi dell'ultimo aumento di capitale del novembre del 2022.
Da escludere che i soggetti interessati possano essere Intesa Sanpaolo, che in termini di aggregazioni ha già dato, e Unicredit, il cui amministratore delegato Andrea Orcel ha ribadito recentemente che "ci sono pochissimi obiettivi di acquisizioni all-in" (grandi, ndr).
Anche l'amministratore delegato di Banco Bpm Giuseppe Castagna si è chiamato fuori, convinto che "per il momento non ci sono circostanze che ci fanno vedere crescite maggiori pensando a operazioni di aggregazione". Tra "i nomi che girano" rimane quello di Unipol, che controlla già il 19,9% di Bper e il 19,7% di Bps. Con l'ingresso in Mps, oltre a creare un 3/o polo bancario, potrebbe fare leva sulla bancassicurazione, subentrando al posto di Axa come partner industriale.
LUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENAcarlo cimbricarlo cimbri
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