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NON SOLO FERRARI! - UN MUSEO RACCOGLIE LA VITA E LE OPERE DI FERRUCCIO LAMBORGHINI, IL PATRIARCA DI UNA DINASTIA ITALIANA CHE SI E’ FATTA ONORE IN TUTTO IL MONDO - UN’AVVENTURA INIZIATA PER UNO “SGARBO” DI ENZO FERRARI

Nino Sunseri per “Libero quotidiano

 

FERRUCCIO LAMBORGHINIFERRUCCIO LAMBORGHINI

In fondo il senso della vita di Tonino Lamborghini, vulcanico designer bolognese, è tutto nel nome di due dei quattro figli. Il maschio, Ferruccio, che a venticinque anni, dopo aver vinto il campionato italiano di Moto 2 (perché il dna del rischio e della velocità non si possono tradire), è già in azienda e porta lo stesso nome del nonno, il fondatore dell' impero, il meccanico che nel 1940 a Rodi riparava i camion dell' esercito e un quarto di secolo dopo teneva a battesimo la Miura, probabilmente l' automobile più bella mai costruita al mondo - bella e maledetta come si conviene alla vettura dei sogni, perché quella carrozzeria senza eguali pose sempre problemi di tenuta di strada, a dimostrazione che non bastava essere ricchi per guidarla.

TONINO E FERRUCCIO LAMBORGHINITONINO E FERRUCCIO LAMBORGHINI

 

E poi c' è l' altra figlia, Elettra Miura, che sta cercando la sua strada nel mondo dello spettacolo. Bella ed eccessiva come Paris Hilton, aggressiva come il nome che porta: il mito della famiglia, l' orgoglio dell' appartenenza. «Ho sempre avuto la venerazione per il mito di Guglielmo Marconi - racconta Tonino Lamborghini -, abito a un paio di chilometri dalla casa dove fece i primi esperimenti».

 

Ma in fondo tutto è eccessivo nella storia di casa Lamborghini. Il vecchio Ferruccio, che subito dopo la guerra costruisce il trattore Carioca da vendere ai contadini della Bassa e poi, per dispetto a Enzo Ferrari che gli fa fare due ore di anticamera, si mette a costruire automobili gran turismo da sogno.

ELETTRA LAMBORGHINIELETTRA LAMBORGHINI

 

«Mio padre - ricorda ancora Tonino - aveva già due Ferrari, mille dipendenti e costruiva 52 trattori al giorno: da Maranello uscivano, forse, duecento auto l' anno». Che maleducato, il vecchio Drake. Da quell' offesa nasce la Miura, che finisce al Moma, e poi la Espada, con gli sportelli che aperti puntano verso il cielo facendo da modello alla macchina del tempo protagonista a cinema di "Ritorno al futuro".

MUSEO LAMBORGHINI MUSEO LAMBORGHINI

 

Adesso la vita e le opere del vecchio Ferruccio sono raccolte nel museo che Tonino ha fatto allestire a Funo di Argelato, in uno dei vecchi stabilimenti del gruppo. È stato inaugurato a maggio, poco dopo le celebrazioni per il centesimo anniversario della nascita del fondatore.

 

Raccoglie il senso di un' esistenza vissuta sul filo delle prestazioni esasperate: l' offshore Fast 45 Diablo Classe 1 di 13,5 metri con motori Lamborghini 11 volte campioni del mondo; uno splendido esemplare omologato di elicottero con doppi comandi; bruciatori, caldaie e sistemi di raffreddamento Lamborghini; la "Barchetta", costruita da Ferruccio per partecipare alla Mille Miglia del 1948.

MUSEO LAMBORGHINI MUSEO LAMBORGHINI

 

Sempre con il senso della sfida, l' asticella della competizione da portare tuttele volte più in alto. Come obbligatorio quando si parla di motori a Bologna. La Ducati non è forse la più veloce del circo del Moto Gp? Certo, poi metterla in curva è tutt' altro discorso. E le prime auto di Enzo Ferrari, che la domenica mettevano un numero sulla fiancata e vincevano in pista?

 

Il design di Tonino Lamborghini è l' eredità di questo mondo. Niente a che vedere con le sottigliezze diafane di Milano o il pallore di Parigi. Il marchio della casa è un toro che carica su un campo rosso. Avrà pure un senso, tutto questo. Spirito italiano senza compromessi.

 

MUSEO LAMBORGHINI MUSEO LAMBORGHINI

Cellulari, occhiali e orologi inconfondibili nella loro esasperazione stilistica. E poi profumi, arredamento, accessori per il fumo, tagliaerba, auto elettriche, e anche vodka, caffè e un energy drink. Nel complesso una ventina di categorie merceologiche che hanno una cifra comune: nessuna mediazione nello stile.

 

MUSEO LAMBORGHINI MUSEO LAMBORGHINI

E adesso la nuova frontiera degli alberghi. Non in Italia, perché il futuro del lusso è altrove. Nemmeno nell' Europa del politicamente corretto o nell' America che ha dimenticato i cow boy. La nuova frontiera è a Oriente. In Cina, dove insieme ad una società quotata alla Borsa di Shangai sono nati i Tonino Lamborghini Hotel. Quattro alberghi a cinque stelle già realizzati. Altri sei in programma.

 

«Entro i prossimi 10 anni il nostro partner cinese prevede di aprire più di 30 hotel a cinque stelle e resort con il marchio Tonino Lamborghini». Parallelamente stanno nascendo progetti del genere in tutta l' Asia: da Dubai fino a Bangkok, dove l' anno scorso è stato inaugurato un lounge-restaurant ed è in progetto un albergo con annesso casino.

 

MUSEO LAMBORGHINI MUSEO LAMBORGHINI

«Chi entra negli hotel che portano il mio nome, entra nel mio mondo, vive il mio stile: i clienti possono degustare il mio caffè, la mia selezione di etichette di vino italiano, l' energy drink. Respirare l' atmosfera di tutto il mio design».

 

E poi il programma per l' apertura di numerosi Tonino Lamborghini Club, cioè disco club con musica dal vivo. Luoghi dedicati ad una clientela giovane che sorgeranno in tutta l' Asia, in particolare Singapore, Kuala Lumpur, Shanghai, Seul fino all' Australia.

MUSEO LAMBORGHINI MUSEO LAMBORGHINI MUSEO LAMBORGHINI MUSEO LAMBORGHINI

Complessivamente la griffe di Tonino Lamborghini sviluppa un fatturato global retail di 360 milioni. A gestirlo trenta persone che lavorano a Palazzo Vignola. Puro Rinascimento italiano.