FREGATI DAI MERCATI - LA CRISI DEL’EURO E LE SBAGLIATE PREVISIONI SUI TITOLI AMERICANI HANNO COLPITO PURE ALCUNI RICCONI DI WALL ST. - GLI EX MILIARDARI CORZINE E PAULSON, DOPO AVER FATTO IL BOTTO CON LE SPECULAZIONI SUI MUTUI SUBPRIME, SI SONO FIDATI DALLE PREVISIONI DI GOLDMAN SACHS E ORA STANNO CON LE PEZZE AL CULO: UNO HA FATTO CRAC, L’ALTRO HA DIMEZZATO IL VALORE DEL SUO FONDO - BILL GROSS, IL GURU DI PIMCO, HA SCOMMESSO CONTRO I TITOLI USA E PER LA PRIMA VOLTA È FINITO IN FONDO ALLE CLASSIFICHE SUI RENDIMENTI …

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Maria Teresa Cometto per il "Corriere Economia - Corriere della Sera"

Quante stelle cadute nel 2011. Colpa soprattutto di scommesse azzardate sulla tenuta dell'euro e sulle quotazioni dei titoli di Stato, due tipi di investimenti considerati ultra sicuri fino a non troppo tempo fa. Fra le vittime illustri: il miliardario gestore di hedge fund John Paulson, che nel 2007-2008 aveva guadagnato anticipando il crollo dei mutui subprime, ha chiuso il peggior anno della sua carriera; un altro miliardario, Jon Corzine, è fallito con la sua Mf Global Holding lasciando un buco da 1,2 miliardi di dollari; il guru dei bond Bill Gross, manager del fondo obbligazionario più grande al mondo, Pimco total return fund, per la prima volta è finito in fondo alle classifiche delle performance per aver sbagliato a scommettere contro i titoli del Tesoro americano.

VALORE
E ancora: Bill Miller, che con la sua filosofia di puntare sui titoli sottovalutati, applicata al fondo Legg Mason value trust, era stato l'unico a battere per 15 anni di fila l'indice S&P500, dopo cinque anni deludenti ha gettato la spugna e si è ritirato in pensione; e Goldman Sachs, la banca d'affari più odiata da «Occupy Wall Street» - il movimento di protesta contro la finanza nato negli Usa - ha perso quasi metà del suo valore in Borsa, sbagliando fra l'altro le previsioni sull'economia Usa.

La palma del peggiore in assoluto va ovviamente a Corzine, che nella sua testimonianza davanti al Parlamento americano è sembrato una brutta copia del protagonista di Margin Call, un nuovo film con una storia molto simile alla sua. «Non so nemmeno che cosa fai. Non so leggere queste cose», dice nel film il finanziere-protagonista, parlando a un giovane analista che cerca di spiegargli come certe complesse operazioni avevano portato la sua società sull'orlo della bancarotta. «Semplicemente non so dove sono finiti i soldi o perché i conti non sono ancora stati sistemati», ha detto Corzine.

EX RE MIDA
Mica male per l'ex Re Mida che fino al '98 aveva guidato Goldman Sachs, poi era stato governatore del New Jersey e fino a pochi mesi fa ambiva a diventare il nuovo ministro del Tesoro di Barack Obama, di cui è grande sostenitore. Con Mf aveva comprato titoli di Stato dell'Italia e degli altri Paesi deboli dell'area euro per 6,3 miliardi di dollari scommettendo sul loro rialzo, indebitandosi e usando anche i soldi dei clienti: ma il mercato è andato nella direzione opposta e lui a gambe all'aria.

Paulson aveva guadagnato 5 miliardi di dollari nel 2007-2008, arrivando a gestire 38 miliardi, ma quest'anno i suoi fondi Advantage e Advantage plus hanno perso il 32% e il 46% rispettivamente (dati a fine novembre) e il patrimonio è sceso a 28 miliardi. Ha sbagliato a puntare sulla ripresa economica americana e su singoli titoli come Citigroup e Hewlett-Packard; e persino il suo fondo aurifero ha perso oltre il 10%, mentre l'oro si e' rivalutato del 13%, perché ha puntato di più sulle società minerarie, che sono andate male.

Forse Corzine e Paulson hanno dato troppa retta alle previsioni 2011 di Goldman Sachs (partner di Paulson nelle speculazioni sui subprime), molto ottimiste sugli Usa e l'Europa.
Il capo economista di GS, Jan Hatzius, un anno fa prevedeva l'euro a 1,50 dollari: se la banca ha seguito le sue indicazioni anche per il proprio trading, si capiscono le sue perdite in Borsa.

Quanto a Gross e Miller, l'appannamento della loro stella ricorda come anche i più brillanti gestori non hanno la sfera di cristallo e non possono sempre battere la media del mercato: un avvertimento per i risparmiatori che scelgono i fondi solo sulla base delle luminose, passate performance.

 

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