DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
1. PER GOOGLE LA PRIVACY NELLA E-MAIL Ã UNA PRETESA IRRAGIONEVOLE
Giuditta Mosca per "Il Sole 24 Ore"
Per Google la richiesta di privacy da parte degli utenti è illegittima. Questa la tesi di Big G in risposta ad una class action avanzata negli Stati Uniti contro Mountain View.
Consumer Watchdog, associazione statunitense a tutela dei diritti dei consumatori, ha pubblicato sul proprio sito alcune delle frasi riportate nella memoria difensiva preparata dai legali di Google che verrà discussa davanti al tribunale di San José il prossimo 5 settembre.
La teoria di Big G è semplice: non ci si può ragionevolmente attendere la protezione della privacy se ci si affida in modo volontario a terze parti. Se non è ragionevole credere che una lettera inviata per posta tradizionale verrà letta dal destinatario o solo da questi, a maggiore ragione non si può pretendere che la posta elettronica offra maggiori garanzie di privacy.
La torrida estate californiana di fresco ha solo lo scandalo datagate, troppo recente per non inviperire ancora di più i detentori di 425milioni di mailbox Gmail.
Sotto accusa, principalmente, il processo automatizzato con cui le email vengono controllate, processo esplicitamente citato da Big G nel disclaimer che ogni utente deve dichiarare di avere letto quando crea il proprio account Google.
Anche in questo caso c'è una netta spaccatura: per Mountain View il processo di scanning è orientato alla pubblicità , per gli oppositori è una leggerezza volontaria che favorisce l'Agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa). La sentenza, qualunque sarà , non sarà probabilmente sufficiente a placare gli animi.
2. GOOGLE, LA PRIVACY SU GMAIL E' GARANTITA MOUNTAIN VIEW, FRASE MEMORIA DIFENSIVA ESTRAPOLATA DA CONTESTO
(ANSA) - ''Prendiamo molto seriamente la privacy e la sicurezza dei nostri utenti; le notizie apparse in questi giorni che dicono il contrario sono semplicemente false. Abbiamo introdotto in Gmail funzionalita' di privacy e sicurezza all'avanguardia''.
Cosi' Google rassicura i 400 milioni di utenti del suo servizio di posta elettronica dopo il caso sollevato da Consumer Watchdog che ha pubblicato parti di una memoria difensiva di Mountain View su cosa gli utenti di servizi di posta elettronica debbano aspettarsi in fatto di privacy.
La precisazione di Google riguarda una frase, riportata dall'associazione americana per la tutela del consumatore e rilanciata su siti e blog specializzati, estrapolata da un documento legale presentato da Big G nell'ambito di una causa collettiva su presunta violazione di privacy di Gmail e in cui si afferma che coloro che decidono di ''girare le proprie informazioni a terze parti'' non dovrebbero aspettarsi che tali informazioni rimangano private. La compagnia ribadisce invece di adottare soluzioni all'avanguardia per la tutela di riservatezza e sicurezza che funzionano a prescindere da chi sia il mittente, sia esso Gmail o no.
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