Andrea Elefante per gazzetta.it
verona atalanta
Sesta vittoria di fila in campionato, sesta vittoria consecutiva in trasferta , dove si è presa 25 punti su 27: l’Atalanta metabolizza anche soffrendo l’eliminazione dalla Champions e riprende la sua corsa verso le zone più nobili della classifica e il sogno scudetto, aspettando i risultati di Inter e Napoli: stasera potrebbe essere a meno tre punti dalla vetta, se non ancora più in su.
Ma onore al Verona, che l’ha messa in grande difficoltà per mezzora e l’ha costretta ad una partita di sacrificio e resistenza fino alla fine: il ribaltone che alla squadra di Tudor era riuscito nel derby con il Venezia stavolta sorride a quella di Gasperini, che l’aveva cercato inutilmente giovedì contro il Villarreal.
LE SCELTE
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Tudor sceglie le due punte, con Lasagna assieme al Cholito Simeone: con loro c’è Caprari, che parte da sinistra per accentrarsi, con il rientro di Barak rinviato a vantaggio di Ilic, che sta in mezzo a fianco a Tameze. Confermato il terzetto difensivo Casale-Magnai-Ceccherini. Turnover post Champions consistente per Gasperini: riposano Palomino (ancora Demiral titolare), il diffidato Freuler (riecco Koopmeiners), Hateboer e Mahele (torna Zappacosta e a sinistra va Pezzella), Pessina (Pasalic), Ilicic e Zapata, per un inedito tridente offensivo Miranchuk-Muriel-Pasalic.
PRIMO TEMPO
Dunque Tudor si specchia nel 3-4-3 di Gasperini, allargando a sinistra Caprari come il collega fa con Pasalic. Al Verona serve un quarto d’ora per prendere il governo della partita grazie ad una maggiore freschezza che consente ai gialloblù di gestire quasi tutte le seconde palle e a un tourbillon dei tre giocatori offensivi che manda più volte in affanno la difesa nerazzurra, in collaborazione con Lazovic che fa soffrire Zappacosta.
Dopo 17’ il primo allarme (girata di Simeone e parata bassa di Musso), al 18’ una grande occasione per Caprari che chiude con un tiro alto un’ottima ripartenza avviata da Casale (palla persa da Pasalic) e rifinita da Lasagna, quindi al 22’ il meritato 1-0: Simeone lanciato da Faraoni, Musso sbaglia due volte, accennando e non completando l’uscita e poi facendosi battere nell’unico corridoio possibile.
verona atalanta
L’Atalanta barcolla per quasi 10’, il portiere argentino si fa parzialmente perdonare evitando il 2-0 con un miracolo su Lasagna, poi al 33’ l’episodio svolta: Toloi cattura una palla persa in uscita da Lasagna (incomprensione con Caprari), Miranchuk di tacco libera Pasalic che colpisce il palo. È una scossa che “libera” l’Atalanta e il gol tarda meno di 4’: Pezzella pensa e rifinisce l’1-1, ricevendo da Muriel e lasciando Miranchuk libero di inventare un mezzo dribbling e un sinistro assassino. Stavolta è il Verona a subire il colpo: serve un tuffo di Montipò (39’) a evitare il 2-1 di Pasalic.
SECONDO TEMPO
Ma serve anche un balzo di Musso, 7’ dopo l’intervallo, per cancellare un tiro rabbioso dell’ex Tameze. L’Atalanta non ha iniziato bene la ripresa, Gasp caisce che servono forze fresche e mette Zapata e Ilicic. Ma è Demiral a spaventare Montipò e ad anticipare il gol del vantaggio nerazzurro: che arriva su bordata di sinistro di Koopmeiners, aiutato da una deviazione di Tameze. Partita ribaltata, con questi sono 14 i punti guadagnati dall’Atalanta da situazioni di svantaggio. Ma il Verona non molla fino all’ultimo, si fa viva di nuovo con Faraoni (grande recupero di Demiral) e anche con Simeone, a costo di rischiare l’1-3 su gran tiro di Hateboer: bravo anche in questa occasione Montipò, ma sarebbe stata una beffa eccessiva.
GASPERINI
Da gazzetta.it
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(…)
Per l'Atalanta oggi è anche il modo migliore per dimenticare la delusione Champions: "Non è stato facile - dice ancora Gasp a Dazn - siamo molto dispiaciuti per l'eliminazione, la sentivamo alla nostra portata e l'abbiamo un po' buttata anche se pure con il Villarreal abbiamo fatto una bellissima gara. Loro però hanno capitalizzato tutto".
La Dea è a due punti dal Milan capolista (ma l'Inter deve ancora giocare) e nove dalla Juventus sesta. Dove guarda Gasperini, sopra o sotto? "Noi guardiamo avanti, non possiamo guardare indietro. Oggi, vincendo una gara così, abbiamo fatto un passo importante in determinazione e convinzione". Allora si può pronunciare la parola scudetto? "Non ci pensiamo, ora ci sono due partite prima della sosta, penso a quelle e poi alla Coppa Italia e all'Europa League. Andiamo avanti un traguardo alla volta, cercando di superare tutte le competizioni, sono certo che non ci rimprovereremo niente".
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