Figura anche l'imprenditore Gianluigi Aponte, 82 anni, nato a Sorrento ma residente a Corsier, in Svizzera, tra le 44 persone indagate dalla Procura di Napoli nell'ambito di accertamenti svolti dalla Capitaneria e finalizzati a fare luce su una serie di episodi di corruzione legati alle concessioni marittime. Ad Aponte gli inquirenti contestano la corruzione e il traffico di influenze in concorso.
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L'imprenditore sarebbe coinvolto, secondo gli inquirenti, in una vicenda riguardante la redazione di due atti finalizzati a consentire l'ingresso nel porto di Massa Lubrense di due motonavi, di proprietà di società riconducibili ad Aponte e all'imprenditore Salvatore Di Leva in deroga a un'ordinanza della Capitaneriache invece vieta l'approdo in quel porto a navi superiori ai 15 metri. La difesa dell'armatore arriva in serata attraverso un portavoce: «Aponte, per il quale non è stata richiesta alcuna misura cautelare, si ritiene completamente estraneo ai fatti, e lo stesso giudice ha ritenuto che non ci siano indizi su un suo contributo».
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