Chiara Currò Dossi per www.corriere.it
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Una maxi truffa da 50 milioni di euro. Un consulente bancario che rende (quasi) irrintracciabile il bottino, spalmandolo sui conti correnti di amici e partner commerciali. Un bolide da 16 cilindri e 542 cavalli del quale esistono solo dieci esemplari in tutto il mondo (una Cizeta-Moroder V16T) messo all’asta.
Un informatico, un investigatore privato e un dj vincitore di tre premi Oscar. Potrebbero essere gli elementi di uno dei film proiettati alla Mostra del cinema di Venezia, invece sono quelli che tratteggiano i contorni di una vicenda che ha dell’irreale e che vede coinvolto anche il gardenese Giorgio Moroder. Il «padre della disco music» è infatti stato citato in giudizio da Tilman Reißfelder, fondatore di una start-up tedesca, che a Moroder chiede la restituzione di 2,2 milioni (più gli interessi).
L’inchiesta di Die Zeit
truffa della finta banca
A ricostruire il quadro è il settimanale tedesco Die Zeit. A marzo, Fabien G., ex consulente della banca svizzera Hottinger (oggi liquidata), viene condannato a tre anni di carcere per frode, riciclaggio di denaro e falsificazione di documenti dal Tribunale di Ginevra. È lui l’autore di una serie di truffe, per un bottino complessivo di 50 milioni di euro, ai danni di ignari clienti. Per ricostruire i suoi movimenti, sono stati coinvolti i tribunali di Svizzera, Francia, Lussemburgo e Italia. Tutti Paesi nei quali è stata rinvenuta una fetta di bottino.
Il fondatore della startup
phishing banca
Tra gli ignari clienti c’è anche Reißfelder, fondatore di una startup tedesca venduta a Tripadvisor per 10 milioni di euro. Milioni che, all’epoca, versato su un conto corrente della Hottinger, poi «ripulito» da Fabien G.. Nel febbraio 2013, quando i contorni della maxi truffa avevano iniziato a venire a galla, aveva scoperto che gliene erano rimasti appena 457.562,88. Uno shock.
L’investigatore privato
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Non pago della sentenza di condanna del tribunale svizzero, in seguito alla quale non riceve alcun risarcimento, Reißfelder ingaggia un investigatore privato per scoprire dove siano finiti i suoi soldi. L’investigatore si mette all’opera, e risale ai conti corrente di Moroder sui quali, tra agosto 2010 e novembre 2012, sono stati versati 2,2 milioni di euro.
Quindici transazioni in tutto, a volte da 100, a volte da 300 mila euro, sui conti correnti intestati al musicista alla National bank di Los Angeles, alla Credit Suisse di Zurigo e alla Raiffeisen di Castelrotto. Versamenti riportanti la causale «prestito», provenienti anche da una società con sede alle Isole vergini (la startup di Reißfelder).
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Sulla base di quanto ricostruito dal Tribunale di Ginevra, Moroder non si sarebbe insospettito in quanto cliente di Fabien G., convinto che i soldi che vedeva arrivare mano a mano sul suo conto fossero frutto di una serie di fortunati investimenti. Nel corso dell’interrogatorio reso alla Procura di Ginevra, lo stesso Moroder si era dichiarato vittima del consulente che avrebbe arrecato danni economici anche a lui.
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I soldi spariti
Quanto a Reißfelder, pare non abbia molte chance di rivedere i suoi 2,2 milioni che Moroder ha dichiarato di aver «più o meno completamente speso» e di aver ripreso a fare il dj «per sopravvivere». Nel 2018, ha venduto a un notaio la sua casa di Ortisei per 4,45 milioni di euro. E poi c’è la supercar, della quale non ha fatto menzione al pubblico ministero
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Ne ha parlato però al programma della tv tedesca «Markus Lanz», facendo drizzare le antenne a Reißfelder e al suo investigatore che ha poi trovato l’auto in un parcheggio interrato in California. Se non che l’intestatario risultava essere una società (la Green Alps Llc del Montana) che l’aveva acquistata per dieci dollari e registrata come imbarcazione. Questo fino a inizio 2022, quando la macchina è stata messa in vendita dalla casa d’aste Sotheby’s che ha reso pubblico il nome del proprietario: Giorgio Moroder. Il musicista, ora, dovrà presentarsi davanti ai giudici del tribunale di Bolzano: le parti in causa hanno tempo fino a mercoledì per presentare le rispettive memorie.