
DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE…
DAGOREPORT - AVVISATE ‘’PA-FAZZO CHIGI’’ CHE IL GRANDE VECCHIO DELLE FONDAZIONI BANCARIE, GIUSEPPE GUZZETTI, HA PRESO IL BAZOOKA - L’INDOMABILE NOVANTENNE NON NE PUÒ PIÙ DI VEDERE CASSA DEPOSITI E PRESTITI (DI CUI LE FONDAZIONI HANNO IL 30%) RIDOTTA A CAGNOLINO SCODINZOLANTE DEI FRATELLI DI FAZZOLARI: AFFONDATA LA NOMINA DI DI CIOMMO ALLA PRESIDENZA DEL CDA DEL FONDO F2I - MA IL CEFFONE PIÙ SONORO AL SOVRANISMO BANCARIO DEL GOVERNO DUCIONI È STATO SFERRATO DAL TERRIBILE VECCHIETTO CON LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FONDAZIONE CARIPLO IN MPS, IL CAVALLO DI TROIA DEL FILO-GOVERNATIVO CALTAGIRONE PER ESPUGNARE, VIA MEDIOBANCA, GENERALI – STRATEGIE DIVERSE SUL RISIKO TRA GUZZETTI E IL SUO STORICO ALLEATO, IL GRANDE VECCHIO Di BANCA INTESA, “ABRAMO” BAZOLI…
DAGOREPORT
SERGIO MATTARELLA E GIUSEPPE GUZZETTI
Avvisate gli inquilini di Palazzo Chigi che finché Giuseppe Guzzetti campa… non si scampa! Il Grande Vecchio della finanza “bianca” democristiana, che dal 1997 al 2019 ha guidato la Fondazione Cariplo e dal 2000 al 2019 è stato a capo dell'associazione delle casse di risparmio (ACRI), non ha nessuna intenzione di accomodarsi ai giardinetti a fare le parole crociate. Anzi, ha calzato l’elmetto e ha iniziato a sparare contro il detestato governo Meloni.
Pochi giorni orsono l’indomabile novantenne, attraverso il suo braccio armato Giovanni Azzone, attuale presidente sia della Fondazione Cariplo che di Acri, ha respinto al mittente la nomina alla presidenza del Cda di F2i, il fondo per le Infrastrutture, con asset in gestione per 8,3 miliardi di euro, di cui sono sponsor Cdp, casse di previdenza, fondazioni, banche e investitori internazionali, del rampantissimo Francesco Di Ciommo, professore di Diritto civile alla Luiss che già siede in quota Fratelli d’Italia nel Cda di CDP.
DARIO SCANNAPIECO GIOVANNI GORNO TEMPINI
In teoria era però il MEF capitanato dal ministro Giorgetti a dover indicare il presidente del Cda di F2i. Ma Guzzetti ha tirato fuori gli artigli: l’avvocato alla Fiamma Di Ciommo rappresenta nient’altro che l’anello di congiunzione tra “Pa-Fazzo” Chigi e il Ceo di Cassa Depositi e Prestiti, Dario Scannapieco. Mentre sui rapporti (e le nomine) il Ceo di Cdp ha trattato il presidente della Fondazione Giovanni Azzone con sufficienza, al limite dell’irrilevanza, affidando i dossier al vice direttore generale, Fabio Barchesi.
Giunti a questo punto, Guzzetti e Azzone ne hanno piene le scatole di vedere Cdp ridotta a cagnolino scodinzolante dei Fratelli di Fazzolari ed hanno voluto dare un segnale forte e chiaro su chi abbia il pallino in mano: se una delle principali istituzioni finanziarie a controllo pubblico non grava sul bilancio dello Stato italiano (lo status di Cdp è società per azioni) lo deve grazie alla presenza della Fondazioni Cariplo, ente giuridico privato senza fine di lucro, che detiene il 30% del capitale sociale.
E così, affondato il fazzolaro Di Ciommo, la nomina alla fine è toccata al guzzettiano Matteo Melley, avvocato di La Spezia, ex gran patron della cassa di risparmio locale, storico consigliere di amministrazione di Cdp (per 12 anni), dimessosi dalla Cassa nel dicembre 2022.
giovambattista fazzolari - francesco gaetano caltagirone
Ma il ceffone più sonoro è stato sferrato ieri dal terribile vecchietto alla Tigre della Garbatella quando è arrivata la notizia che Fondazione Cariplo ha venduto la sua quota in Mps. “Era entrata nel 2022 dopo la chiamata del Tesoro per sostenere l’aumento da 2,5 miliardi e mettere in sicurezza la banca”, informa il Corriere della sera”. E aggiunge, sibillino: “E’ possibile che altre fondazioni abbiano seguito aprendo la strada a nuovi e vecchi azionisti”.
Una chiara presa di posizione sulla volontà del deus ex machina delle Fondazioni bancarie di non volere niente a che fare con la banca senese cara al governo Ducioni, che si è trasformata nel cavallo di Troia di Caltagirone per la scalata, via Mediobanca, del “forziere d’Italia’’, Generali Assicurazioni. Si vocifera infatti che Guzzetti non abbia per nulla gradito che Anna Maria Poggi, presidentessa della Fondazione CRT di Torino si sia schierata con la Lista Caltagirone all’assemblea di Generali.
A chi va a trovare Guzzetti, sempre sul pezzo e lucidissimo, ripete ostinatamente che finché avrà fiato la sua guerra è tutta solo contro il sovranismo del governo alla Fiamma, e il mega-risiko in corso rischia di incrinare la sua alleanza con l’altro Grande Vecchio della finanza cattolica, “Abramo” Bazoli, presidente effettivo più che “emerito” di Banca Intesa SanPaolo.
Il combattivo Guzzetti rimprovera un eccessivo immobilismo di Intesa che finora ha escluso la prima banca del paese da quel risiko in continua evoluzione-ebollizione. Una inazione, quella dell’AD appena riconfermato Carlo Messina, che non può non far piacere al governo di Roma che punta a far fuori l’egemonia finanziaria delle banche milanesi.
CARLO MESSINA GIUSEPPE GUZZETTI
Ma Bazoli ha buon gioco nel rispondere a Guzzetti che finora il più scornato tra i protagonisti della vicenda sia proprio il loro grande avversario, Andrea Orcel di Unicredit, che con il suo movimentismo sfrenato è finito per ora in cul de sac, andando a sbattere contro il muro dei fondi e dei veti governativi (in Italia e Germania) ed ora, pur avendo votato a favore di Caltagirone all’assemblea di Generali facendo incazzare tutta la Milano degli affari, rischia una doppia sconfitta clamorosa sia su Commerzbank che su BPM, banca carissima alla Lega.
ANNA MARIA POGGI - FONDAZIONE CRT
GIANCARLO GIORGETTI - FOTO LAPRESSE
ANDREA ORCEL CARLO MESSINA
MUSSARI TREMONTI DRAGHI GUZZETTI jpeg
giuseppe guzzetti
MUSSARI GRILLI GUZZETTI VISCO resize
PADOAN VISCO GUZZETTI PATUELLI
GUZZETTI
Profumo Presidente di Banca Mps insieme a Riffeser e Giuseppe Guzzetti il Presidente Acri la casi tutte le Fondazioni Bancarie Italiane
matteo melley presidente di cdp immobiliare e moglie
giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera
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