battaglione azov
(Andrea Nicastro) «Un giorno difficile» dice il presidente Zelensky nel video per l’uscita dei suoi soldati dalla trappola di Mariupol.
Eppure, è il giorno in cui esseri stremati, amputati, affamati lasciano i bunker e tornano umani, riconquistano la speranza di un destino diverso.
Certo, dal punto di vista militare è «un giorno difficile» perché Mariupol cade. Il corridoio tra Russa e Crimea è completo e permette a Mosca di mantenere il suo status di superpotenza. Su quella lingua di terra, potranno viaggiare testate nucleari fino al porto di Sebastopoli e finire nei sottomarini che garantiscono la reazione atomica contro qualunque aggressore. Militarmente, Mariupol è una preda indispensabile per le ambizioni russe, ma allo stesso tempo un’amputazione dolorosa per l’Ucraina. Inaccettabile, nelle dichiarazioni pre-trattativa.
soldati ucraini al confine con la russia
Ma per il presidente Zelensky il giorno è «difficile» anche per un altro motivo. Il suo ordine ai resistenti di Mariupol di cessare i combattimenti è anche un colpo alla leggenda del patriottismo ucraino.
Eppure questo potrebbe essere un momento di svolta positivo.
Ore 07:19 - Migliaia di ceceni per sopperire alle perdite russe
Le truppe cecene avevano esultato — con un video dai tratti osceni: urla e canti davanti a un edificio in fiamme — dopo quella che consideravano, settimane fa, la giornata della caduta di Mariupol. La città, grazie alla resistenza dei combattenti dell'acciaieria Azovstal, sta per cadere soltanto in queste ore. Ma è proprio alle truppe cecene che la Russia di Putin sta facendo ricorso, per ovviare alle perdite subite in questa città, così determinante. A scriverlo è l'intelligence militare britannica nel suo consueto bollettino di aggiornamento quotidiano.
evacuazione acciaieria azovstal 2
«Nonostante le forze russe abbiano assediato Mariupol per oltre dieci settimane, la resistenza ha rinviato la conquista della città da pate della Russia», scrive il ministero della Difesa di Londra. «Nel tentativo di avere la meglio sulla resistenza ucraina, la Russia ha fatto un notevole uso di altro personale. Questo ha portato a un notevole dispiegamento di forze cecene: diverse migliaia di combattenti concentrati soprattutto a Mariupol e Luhansk».
La loro presenza — prosegue il governo britannico — è «una dimostrazione di come la Russia abbia problemi significativi di risorse in Ucraina». Ma ha anche come effetto una «disomogeneità del comando che continua a minare il buon esito delle operazioni russe».
Paura per i 260 soldati arresi: potrebbero essere giustiziati dai russi
La Russia interrogherà i militari ucraini che si trovavano nello stabilimento Azovstal di Mariupol. Lo riporta l’agenzia Tass. Ma a preoccupare è soprattutto il destino degli oltre 260 soldati ucraini che si sono arresi dopo settimane di durissima resistenza all’interno delle acciaierie di Mariupol.
vladimir putin
I fedelissimi del presidente Zelensky dopo essersi arresti sono stati trasferiti nel territorio controllato dalla Russia. Il vice ministro della Difesa ucraino ha detto che sarebbero stati oggetto in uno scambio di prigionieri, ma alcuni funzionari russi hanno affermato che i 260 soldati potrebbero essere processati o addirittura giustiziati.
A Kiev si apre il primo processo per crimini di guerra
È iniziato oggi a Kiev il primo processo per crimini di guerra dall’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca. Vadim Shishimarin, 21 anni, comparirà al tribunale distrettuale di Solomyansky di Kiev per la morte di un uomo di 62 anni nel nord-est dell’Ucraina il 28 febbraio. Accusato di crimini di guerra e omicidio premeditato, il soldato di Irkutsk in Siberia rischia l’ergastolo. «Capisce di cosa è accusato», ha detto all’Afp il suo avvocato Viktor Ovsiannikov, senza rivelare il caso per la difesa.
la luce entra nell acciaieria azovstal
Le autorità ucraine affermano che sta collaborando con gli investigatori e ammettendo i fatti dell’incidente avvenuto appena quattro giorni dopo l’inizio dell’invasione russa. I pubblici ministeri hanno detto che Shishimarin era al comando di un’unità in una divisione di carri armati quando il suo convoglio è stato attaccato.
Lui e altri quattro soldati hanno rubato un’auto e, mentre stavano viaggiando vicino al villaggio di Shupakhivka nella regione di Sumy, hanno incontrato un uomo di 62 anni in bicicletta. «Uno dei soldati ha ordinato all’imputato di uccidere il civile in modo che non lo denunciasse», ha detto l’ufficio del pubblico ministero. Shishimarin ha quindi sparato con un fucile d’assalto Kalashnikov dal finestrino del veicolo e «l’uomo è morto sul colpo, a poche decine di metri da casa sua», hanno aggiunto in una nota.
Usa e Ue al lavoro per trasporto grano e mais fuori da Ucraina
la luce entra nell acciaieria azovstal
L’amministrazione Biden sta lavorando a stretto contatto con gli alleati europei per cercare di sviluppare e individuare rotte che consentano al grano e al mais ucraino di uscire dal Paese. Allo studio ci sono varie opzioni per un trasporto via ferroviaria, marittima e aerea nella consapevolezza però che non c’è una bacchetta magica viste le difficoltà causate dalla guerra. Lo riporta Cnn citando alcune fonti, secondo le quali il tema sarà al centro della riunione ministeriale sulla sicurezza alimentare all’Onu, a cui parteciperà il segretario di Stato Antony Blinken.
Media russi, la Duma starebbe valutando l’addio a Oms e Wto
Secondo i media russi, la Duma sta valutando il ritiro dall’Organizzazione mondiale della sanità e dall’Organizzazione mondiale del commercio. Lo ha riferito la testata Kommersant citando il vice presidente dell’assemblea, Pyotr Tolstoy.
evacuazione acciaieria azovstal
Mariupol, si avvicina la fine dell’acciaieria Azovstal
(Lorenzo Cremonesi) I feriti gravi e una parte degli irriducibili tra gli ucraini si sono arresi ai russi dopo quasi tre mesi di resistenza disperata. Ma tanti altri continuano a combattere, non gettano il fucile. Così, ancora una volta, l’epopea di Mariupol assurge a specchio violento ed estremo della guerra lanciata da Putin lo scorso 24 febbraio.
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A vedere due giorni fa i filmati dei 264 combattenti ucraini (di cui almeno 52 gravemente feriti per la stessa ammissione di Mosca) consegnarsi ai soldati russi di fronte alle rovine dell’acciaieria Azovstal era inevitabile domandarsi a quale sorte sarebbero andati incontro. «Se le squadre russe sin dall’inizio uccidevano sul posto tutti i sospettati di essere volontari della Azov catturati in combattimento, perché il destino di questi ultimi dovrebbe essere diverso?», chiedeva lunedì un giornalista di Zaporizhzhia.
battaglione azov
In Ucraina nessuno dimentica le immagini degli uomini, tutti gli uomini compresi ragazzini e anziani, fatti spogliare ai posti di blocco per verificare che non avessero tatuaggi «nazisti», come dicono i comandi russi. Senza dubbio, tanti tra i resistenti nei sotterranei della Azovstal sono coperti di tatuaggi: sino a qualche settimana fa li mostravano orgogliosi ai civili che condividevano con loro la durezza dell’assedio. La stessa domanda è tornata ieri nell’osservare altri sette bus carichi di prigionieri usciti dall’inferno della battaglia.
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