CAFONALINO - OGNI POTENTONE HA LA SUA RICETTA SALVA-ITALIA: ECCO GIANFELICE ROCCA DELLA TECHINT, CON SCARONI E ANDREA GUERRA, CHE CI SPIEGA COME ESSERE TUTTI “GIANFELICI” - ORA SÌ CHE LE COSE CAMBIERANNO!

Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia

Marzio Bartoloni per www.ilsole24ore.com

«Sento che in questo momento c'è tanto potenziale bloccato sul territorio e nelle imprese che vuole solo essere liberato dalla gabbia in cui è rinchiuso, perché nel mondo c'è domanda dei nostri prodotti e l'Italia ha delle chance da giocarsi».

Gianfelice Rocca, presidente del gruppo Techint e di Assolombarda, chiude così la presentazione a Roma, del suo saggio Riaccendere i motori. Innovazione, merito ordinario, rinascita italiana (Marsilio).

Un invito a guardare in faccia al futuro con coraggio abbandonando la retorica del declino. Che esorcizza parlando più volte di «stupore», «bellezza» e «riscoperta» quando racconta la «ricchezza» delle nostre filiere industriali fatta di una «combinazione di fattori» che sono il «nostro aggancio al futuro».

Qui poggia, su basi solide, il cosiddetto medium tech della nostra manifattura, la risposta italiana all'hi-tech evocato troppo spesso in modo velleitario come ricetta magica anche per il nostro Paese, fatto di imprese che per Rocca sono «fabbriche laboratorio» e che, nonostante la crisi, sono protagoniste negli scambi mondiali: «Siamo tra i primi nel mondo in tanti settori e nicchie, per me è come scoprire il paese delle meraviglie di Alice», spiega l'ex vicepresidente di Confindustria con delega all'education che proprio nel rilancio della formazione delle nuove generazioni vede una delle chiavi per uscire dalla crisi, magari ispirandosi al modello che più si adatta a noi: la Germania.

Una strada, quella del medium tech, che anche per Paolo Scaroni, ad di Eni, il gruppo industriale più grande in Italia, è «la migliore se non l'unica per il nostro Paese» anche perché la manifattura «crea meno diseguaglianza sociale» rispetto per esempio alla finanza: «Il medium tech crea posti di lavoro e una struttura sociale solida ed equilibrata come era nel passato».

«Ma l'Europa di oggi - avverte Scaroni - rischia di asfissiare le imprese». E anche l'euro «è diventato un peso, uno zaino che ci portiamo sulle spalle, anche se uscirne è impensabile», aggiunge l'ad di Eni che per la grande industria in Italia vede un ruolo di «veicolo fondamentale per la crescita delle Pmi».

Come Rocca anche Salvatore Rossi, dg di Bankitalia, invita il nostro Paese a non sognare la California, ma piuttosto a guardare alla Germania: «Il punto è aumentare la produttività», spiega Rossi. Che si può far crescere «salendo sul treno delle tecnologie», eliminando la burocrazia «con misure a costo zero», ma anche trovando strade alternative al credito bancario.

Infine per Andrea Guerra, ad di Luxottica, l'Italia non ha alibi: «La crisi è legata a noi stessi» e oggi «abbiamo la fortuna di avere 2-3 miliardi di nuovi consumatori». Guerra guarda con fiducia a Renzi: «Il suo è stato un buon inizio». Anche Rocca dà fiducia al premier: «Vedo molta energia, credo che bisogna cercare di aiutare chi vuole fare».

 

Tavolo dei Relatori Paolo Scaroni Paolo Scaroni Locandina dell evento Giannini Scaroni Rocca