1 - TREMONTI:«CI FU UN'AUTOREGIA»
«C'è stata anche un'autoregia», secondo Giulio Tremonti, nella caduta del Governo guidato da Berlusconi l'anno scorso. A spiegarlo, sibillino, è stato lo stesso ex ministro dell'Economia che, parlando con i giornalisti a margine del forum Ambrosetti, ha offerto un lungo excursus storico sulle vicende italiane dell'ultimo anno e mezzo, in particolare ricordando la lettera ultimativa inviata nell'agosto 2011 dalla Bce al governo di centrodestra. «Io la lettera non l'ho mai chiesta - ha detto Tremonti -. Uno che chiede la lettera alla Bce commette un errore a valle...».
L'ex ministro poi rispondendo a un giornalista che gli chiedeva se la sua ricostruzione di quanto accaduto nell'estate di un anno fa possa far parlare di una regia nel far cadere Berlusconi. L'ex titolare di via XX Settembre ha infatti difeso la sua politica economica all'avvio della crisi come «una scelta che mi sembrava prudente», ma ha sostenuto che poi «Palazzo Chigi ha scelto una politica diversa».
Non solo, Tremonti ha affermato che quella lettera della Bce «non la conoscevo, la ignoravo. E invece la conoscevano tutti, penso anche il Quirinale». L'ex ministro dell'Economia ha quindi ricordato di aver letto con sorpresa l'anticipo di pareggio di bilancio dal 2014 al 2013 ma che alla fine si fece ugualmente il decreto.
2 - IN GRANDE SPOLVERO LA CDP A CERNOBBIO...
Ma.Fe. per il "Sole 24 Ore" - Delegazione in grande stile per la Cassa Depositi e prestiti al Workshop Ambrosetti di Cernobbio. Considerata uno dei (pochi) bacini di liquidità al momento in Italia, è presente in riva al Lago di Como tra gli altri con il presidente, Franco Bassanini, l'amministratore delegato, Giovanni Gorno Tempini e con l'amministratore delegato del "suo" fondo, il Fondo strategico italiano, Maurizio Tamagnini.
A conferma delle numerose (e importanti) partite in cui è impegnata la Cassa, i suoi rappresentanti sono stati tra i più ricercati nei colloqui informali tra le sessioni del forum. Anche la curiosità dei giornalisti non è mancata, ma l'unica conferma è arrivata su uno dei dossier considerati "ordinari", vale a dire il collocamento del 3,4% di Eni che la Cdp deve dismettere nell'ambito del riassetto di Snam. «Lo faremo, ma ovviamente non possiamo dire altro essendo una società quotata», si è limitato a dire Bassanini.
3 - DOPO BARBARA, ARRIVA GIOVANNI...
Da "la Stampa" - Esordi al Workshop. Dopo Barbara Berlusconi, nella giornata di ieri qualcuno ha rilevato la presenza di Giovanni Monti, figlio del premier. Al pranzo finale, chiarito l'arcano: al tavolo d'onore, con gli Ambrosetti, la famiglia Monti era riunita al gran completo.
4 - QUELLO STOP DELL'UDC NEL 2004 «ALL'UE PREFERIVA BUTTIGLIONE»...
Dal "Corriere della Sera" - Nel 2004 Mario Monti, a «scadenza di mandato», chiese al governo Berlusconi di essere sostenuto per un nuovo mandato come commissario europeo. «Berlusconi mi disse che mi avrebbe confermato volentieri, ma non poteva perché aveva l'Udc che voleva Buttiglione come nuovo commissario europeo». È un aneddoto raccontato dal premier ieri al Forum Ambrosetti. Monti ha anche ricordato che in quei giorni Maroni «disse che avrebbe sostenuto la mia conferma "perché varesino"».
5 - FACCIA A FACCIA TRA MARONI E TREMONTI PRANZO A DUE NEL RISTORANTE DI VILLA D'ESTE...
Dal "Corriere della Sera" - Hanno parlato faccia a faccia per quasi mezz'ora il segretario della Lega Nord Roberto Maroni e l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti, che si sono ritrovati al Forum Ambrosetti di Cernobbio. I due - impegnati su diversi fronti in vista delle elezioni politiche del 2013 - sono stati visti colloquiare insieme da soli nel ristorante di Villa d'Este durante una pausa caffè dei lavori a porte chiuse.
E sempre ieri l'ex ministro dell'Interno, rispetto all'idea di Tremonti di candidarsi con una propria lista, ha commentato: «Non basta mettersi in un bel posto a scrivere un bel programma, in democrazia bisogna prendere i voti». Quanto alla possibilità di alleanze con la Lega, Maroni ha aggiunto: «Noi cerchiamo di prendere più voti possibili su un programma chiaro. Poi, chi condividerà questo nostro programma che vede prima il Nord, sarà il benvenuto»
FRANCO BERNAB A CERNOBBIO jpeg6 - GIUSTIZIA: DAVIGO, CON SEDI FRAMMENTATE DISPENDIO ENORME
(ANSA) - Il giudice Piercamillo Davigo non ha dubbi ''sulla buona volonta' del governo'' nel cercare ''di abolire le sedi minori'', pero' ha dubbi su cosa succedera' quando arrivera' un altro esecutivo e subira' delle forti ''pressioni locali''. D'altronde in passato, ha spiegato a Cernobbio l'ex pm di Mani Pulite ora consigliere di Cassazione, tentativi sono gia' stati fatti.
''Abbiamo una serie di sedi frammentate che comportano dispendio di risorse enorme - ha spiegato - Il Governo sta tentando di abolire le sedi minori: vedremo l'esito. Io non ho dubbi sulla buona volonta' del governo. Ma siccome una cosa di questo tipo richiede tempi non brevissimi, - ha aggiunto - temo fortemente le resistenze locali,quando questo governo passera' e ce ne saranno altri''. Nel suo intervento, Davigo ha parlato di come rendere piu' efficiente la giustizia e ancora una volta ha ripetuto''bisogna ridurre il numero delle cause''. E una delle cose da fare per arrivare a questo obiettivo e' togliere di mezzo i reati che ''arrecano un danno che non giustifica il costo del processo''.