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    “DOVEVO ESSERE L’EREDE DI VOELLER. POI IL DOPING, LA COCA. HO SBAGLIATO. MA LA PUNIZIONE È STATA ESAGERATA. LA COCAINA NON TI FA GIOCARE MEGLIO” – IL DOPPIO EX CLAUDIO PAUL CANIGGIA PARLA DI ROMA-ATALANTA: "BERGAMO E’ LA MIA SECONDA CASA MA PUNTO SUI GIALLOROSSI" – LE LACRIME PER MARADONA, DYBALA (“IN NAZIONALE DEVE FAR VEDERE DI PIU’) E TOTTI: “MI DISPIACE PER….”


     
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    Francesco Balzani per leggo.it

     

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    Chioma bionda da rockstar, fisico da corridore e volto scavato. Lo chiamavano Figlio del Vento perché la leggenda vuole che fosse capace di percorrere i 100 metri in 11 secondi. Claudio Paul Caniggia è un simbolo del calcio anni 90, anche se viene ricordato soprattutto per il gol fatale in semifinale contro gli azzurri nei mondiali italiani del 1990. Il compagno di giochi (fuori e dentro il campo) preferito da Maradona ha diviso la sua carriera italiana tra Verona, Bergamo e Roma. Con gioie, dolori e una squalifica per doping proprio nella capitale. Oggi vive a Marbella e si gode la sua numerosa famiglia.

     

    Roma-Atalanta, per lei è il derby d’Italia. Per chi tiferà?

    «Bergamo è la mia seconda casa. Lì ho lasciato tanti amici e grandi partite: le due vittorie contro la Juve per esempio. Oppure quella contro il Milan e la Samp di Vialli e Mancini. Ci sarebbe bastato poco per competere per lo scudetto. Non sono ipocrita e dico che l’Atalanta è più nel mio cuore ma auguro a entrambe di lottare per lo scudetto. Basta con Juve, Inter e Milan.

     

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    A Roma doveva essere l’erede di Voeller, l’inizio fu incoraggiante. Poi il doping… Ho sbagliato, ho pagato. Ma la punizione è stata esagerata, non era un inganno. La cocaina non ti fa giocare meglio. Avrebbe avuto più senso una squalifica inferiore e un periodo ai servizi sociali, come succede negli Stati Uniti. Comunque di Roma ho tanti bei ricordi, soprattutto per aver ammirato le opere di Michelangelo e Leonardo. Una passione che ho trasmesso a mio figlio che oggi dipinge».

     

    Ha ammirato anche un Totti giovane...

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    «Quando veniva ad allenarsi con noi si intuiva già che avrebbe fatto una carriera fantastica, Meritava un altro finale di carriera. Ora mi dispiace per quello che gli sta succedendo».

     

    Immagino il dolore per Maradona.

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    «Immenso, ha lasciato un vuoto enorme. Non ho mai visto verso nessun altro il rispetto, l’ammirazione e la paura che gli avversari avevano per Diego. Con lui ho condiviso tanto, quando rivedo i nostri filmati piango».

     

    Torniamo ad oggi. Roma-Atalanta sfida da Champions, chi è favorito?

    «Negli ultimi anni l’Atalanta di Gasperini mi ha reso orgoglioso, ha fatto un cammino importante soprattutto nelle coppe europee. E mi sembra sia in ripresa. Oggi però la Roma ha Mourinho che è un fenomeno ed è una squadra consapevole. Ho gioito per la Conference. Si gioca all’Olimpico? Allora dico Roma».

    E Dybala?

    «Un grande calciatore e un bravo ragazzo, in Nazionale deve far vedere di più, ma credo che l’esperienza a Roma possa aiutarlo anche in questo. D’altronde Messi non sarà eterno».

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