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    CI SIAMO CORROTTI LE PALLE - CANTONE: ''NEGLI ULTIMI ANNI 47 POLITICI ARRESTATI, EPPURE IL TEMA NON È PIÙ AL CENTRO DEL DIBATTITO''. IL MAGISTRATO LASCIA L'ANAC E FA IL SUO ULTIMO RAPPORTO. AD ALLARMARE SONO SOPRATTUTTO GLI APPALTI PUBBLICI, DOVE SONO SEMPRE MENO LE TANGENTI MA SEMPRE PIÙ I ''BENEFIT'', REGALIE DIFFICILI DA TRACCIARE MA CHE VALGONO MILIONI DI EURO - ''PERÒ L'EVASIONE FISCALE, COME LA CORRUZIONE, NON SI VINCE CON LE MANETTE''


     
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    CANTONE, EVASIONE FISCALE NON SI VINCE CON LE MANETTE

     (ANSA) - "È giusto dare un segnale contro l'evasione, che è strettamente legata alla corruzione e che è un danno a tutti. Va bene inasprire le pene ma non è con le manette che si vince l'evasione, così come per la corruzione". Lo ha detto il presidente dell’Anac Raffaele Cantone durante la presentazione a Roma del rapporto sulla corruzione in Italia nel triennio 2016-2019.

     

    raffaele cantone firma la locandina dello spettacolo raffaele cantone firma la locandina dello spettacolo

     

    Da www.repubblica.it

     

    Quarantasette politici arrestati, 20 dei quali sindaci. Sono alcuni numeri che emergono dal dossier "La corruzione in Italia nel triennio 2016-2019: numeri, luoghi e contropartite del malaffare", presentato dal presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, al suo ultimo bilancio in Anticorruzione e presto di ritorno in magistratura. Il report analizza i casi registrati nell'ultimo triennio: "Il 74% delle vicende (113 casi) ha riguardato l'assegnazione di appalti pubblici, a conferma della rilevanza del settore e degli interessi illeciti a esso legati per via dell'ingente volume economico. Il restante 26% (39 casi) è composto da ambiti di ulteriore tipo (procedure concorsuali, procedimenti amministrativi, concessioni edilizie, corruzione in atti giudiziari)".

     

    Un bilancio a tinte fosche, soprattutto per gli appalti pubblici, ma non certo paragonabile a Tangentopoli. Se non altro perché la "mazzetta" sembra essere tramontata, rimpiazzata da beni materiali e non, ben più facili da occultare. "Il livello di mazzette è molto meno significativo del passato, si tratta di episodi di piccolo calibro", recita il dossier. Alla tangente ora si preferiscono favori, un esempio per tutti: il posto di lavoro.

     

    corruzione corruzione

    Nel dettaglio "fra agosto 2016 e agosto 2019 sono state 117 le ordinanze di custodia cautelare per corruzione spiccate dall'Autorità giudiziaria in Italia e correlate in qualche modo al settore degli appalti: esemplificando è quindi possibile affermare che sono stati eseguiti arresti ogni 10 giorni circa".

     

    "Si tratta in ogni caso di una approssimazione per difetto rispetto al totale, poiché ordinanze che ictu oculi non rientravano nel perimetro di competenza dell'Anac non sono state acquisite - si osserva nel dossier dell'Anac - In linea con questa cadenza temporale sono anche i casi di corruzione emersi analizzando i provvedimenti della magistratura: 152, ovvero uno a settimana (solo a considerare quelli scoperti)".

     

    "Nel periodo in esame sono stati 207 i pubblici ufficiali/incaricati di pubblico servizio indagati per corruzione - si legge nel dossier - Indicativo è il tasso relativo all'apparato burocratico in senso stretto, che annoverando nel complesso circa la metà dei soggetti coinvolti si configura come il vero dominus: 47 dirigenti indagati, ai quali ne vanno aggiunti altrettanti tra funzionari e dipendenti più 11 rup (responsabile unico del procedimento)".

    raffaele cantone raffaele cantone

     

    Gli appalti pubblici e la deregulation

    Anche se non se ne parla, non vuol dire che la corruzione sia diminuita o scomparsa. Cantone lo spiega: "La parola corruzione nell'ultimo periodo è quasi scomparsa dall'agenda. Sembra quasi non ce ne si occupi. Invece da questo rapporto emergono dati in chiaro scuro. Noi tutto sommato scopriamo l'acqua calda ma adesso abbiamo le prove".

     

     

    Ad allarmare è la situazione negli appalti pubblici. "La corruzione, - si legge ancora nel dossier - benché all'apparenza scomparsa dal dibattito pubblico, rappresenta un fenomeno radicato e persistente, verso il quale tenere costantemente alta l'attenzione. Al tempo stesso, occorre rilevare come la prevalenza degli appalti pubblici nelle dinamiche corruttive giustifichi la preoccupazione nei confronti di meccanismi di deregulation quali quelli di recente introdotti, verso i quali l'Anac ha già manifestato perplessità".

     

    Meno tangenti, più 'benefit'

    Quello che emerge dal rapporto dell'Anac è anche un cambio di modalità. La corruzione in Italia si dematerializza, alla vecchia tangente si sostituisce spesso il pagamento con beni o servizi, più difficilmente dimostrabile come reato per gli inquirenti.  L'assegnazione di un posto di lavoro a un parente o un sodale, oppure di una consulenza reale o fittizia fino ad arrivare alla concessione di benefit come viaggi, cene, ristrutturazioni edilizie. Ed anche, talvolta, il soddisfacimento della richiesta di prestazioni sessuali.

     

    "Il denaro continua a rappresentare il principale strumento dell'accordo illecito - si legge nel documento - tanto da ricorrere nel 48% delle vicende esaminate, sovente per importi esigui (2.000-3.000 euro ma in alcuni casi anche 50-100 euro appena) e talvolta quale percentuale fissa sul valore degli appalti". Ma il resto degli episodi si consuma in altro modo. La 'ritirata' del contante è legata spesso alla "difficoltà di occultamento delle somme illecitamente percepite", così "si manifestano nuove e più pragmatiche forme di corruzione".

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    La mappa della corruzione

    Tornando agli arresti, la relazione rileva che "a essere interessate sono state pressoche' tutte le regioni d'Italia, a eccezione del Friuli Venezia Giulia e del Molise. Cio' non implica che queste due regioni possano considerarsi immuni, ma semplicemente che non vi sono state misure cautelari nel periodo in esame". Dal punto di vista numerico, spicca il dato relativo alla Sicilia, dove "nel triennio sono stati registrati 28 episodi di corruzione (18,4% del totale) quasi quanti se ne sono verificati in tutte le regioni del Nord (29 nel loro insieme). A seguire, il Lazio (con 22 casi), la Campania (20), la Puglia (16) e la Calabria (14)". Di queste ordinanza di custodia cautelare per corruzione "il 74% ha riguardato l'assegnazione di appalti pubblici, a conferma della rilevanza del settore e degli interessi illeciti a esso legati per via dell'ingente volume economico".

     

    "Credo sia giusto un inasprimento delle sanzioni verificato ai casi più gravi. - ha commentato poi, a margine, Cantone rispondendo a una domanda sull'evasione fiscale - Non ho mai pensato che con le manette si risolvano i problemi ma l'evasione è un reato grave. Naturalmente va verificato come è scritta la norma prima di dare un giudizio".

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