Federica Angeli per “la Repubblica - Edizione Roma”
eroina gialla
Si chiama eroina gialla ed è quella che in questo momento va per la maggiore a Roma, tra i tossicodipendenti soprattutto giovani, tra i 14 e i 19 anni. Costa cinque euro e si trova facilmente ovunque: in strada, fuori dalle scuole, a casa di amici.
Ma si può ordinare anche online e questo rende tutto molto più complicato, anche per le forze dell' ordine. «Si tratta di eroina sintetica, cento volte più potente della morfina e gli effetti narcotici compaiono dopo qualche minuto - ha spiegato Massimo Barra, presidente della Fondazione Villa Maraini - Gli effetti dello sballo sono identici a quelli dell' eroina "classica" ma sul corpo sono ancora più devastanti perché l' oppiaceo è appunto trattato sinteticamente».
Eroina gialla, che gli adolescenti ordinano con un clic online e invece di farsela spedire a casa, vanno a ritirare in un punto vendita indicato allo spedizioniere. In genere i gruppi di amici che ne fanno uso ordinano le dosi a turno e le consegne avvengono in uno shop del quartiere. Le confezioni made in Usa sono sotto forma di polvere o di pasticche. L' eroina gialla si può sia inalare mettendo la polvere su della carta stagnola con l' accendino sotto a scioglierla, oppure arrotolare a sigaretta.
eroina gialla
Se fino a un decennio fa si rollavano solo canne con dentro marijuana e hashish, oggi i teenagers fumano eroina, ma finiscono poi per iniettarsela in vena. L' automatismo purtroppo è ormai statistica, per quanto invece non sia dimostrato che dalla canna di hashish si arrivi alle droghe pesanti.
eroina gialla
«Nel caso dell' eroina, chi inizia a fumarla - spiega ancora Massimo Barra - vede che gli effetti durano molto meno rispetto a quelli per endovena. E siccome, purtroppo, è la droga per eccellenza, che dà effetti "paradisiaci", secondo quanto dichiarano gli assuntori, il passaggio è inevitabile». E così, mentre un tempo alla Fondazione Villa Maraini arrivavano tossicomani over 40, oggi l' età si è incredibilmente abbassata. E il cambio di tendenza c' è anche rispetto al sesso: sono molte di più le ragazze dei ragazzi a far uso di eroina.
Secondo gli ultimi dati elaborati dal Dipartimento per la giustizia minorile del ministero della Giustizia, infatti, «quasi il 72% degli studenti ritiene rischioso utilizzare eroina: questa percezione è più alta tra le studentesse (74,8%), rispetto ai coetanei di genere maschile (68,3%). Nonostante il genere femminile sia caratterizzato da una percezione dei rischi correlati all' uso di sostanze oppiacee più alta rispetto al genere maschile, è aumentata la percentuale di studentesse delle scuole secondarie superiori che ne fa uso».
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«La prima volta che mi sono fumata una sigaretta di eroina avevo 14 anni, veniva sempre fuori da scuola uno spacciatore e, come uno scemo ho iniziato a farne uso». Giulio (il nome è di fantasia, ndr) oggi di anni ne ha 19 e sono mesi che non si fa più, grazie all' aiuto di una struttura specializzata, della famiglia e di una psicologa. «Ho provato un po' tutte le droghe, l' eroina è quella in cui trovi la pace dei sensi. Ti sembra di toccare il cielo con un dito, il tuo corpo e la tua testa stanno benissimo in quel momento. Basti a te stesso.
Purtroppo però poi non ne puoi più fare a meno di quella pace dei sensi e se non la prendi ogni volta che il tuo corpo ne ha bisogno stai in down e ti sembra di impazzire. Avevo un' idea tutta mia dei drogati quando avevo 14 anni. Il fatto di fumarla e di non usare la siringa, non ti fa sentire un tossico, però di fatto lo sei». Il cortocircuito è proprio questo: il cambio iconografico del drogato da eroina.
La sigaretta modificata non rispecchia la classica immagine anni Ottanta del tossico col laccio al braccio. Ed è questa la vera trappola per i giovani che si avvicinano all' eroina. Che sono in sensibile aumento. I dati che arrivano dai Serd, i servizi pubblici per le dipendenze, nel Lazio dicono che gli under 18 in cura per tossicodipendenza sono quasi 300 nell' ultimo anno.
Erano 78 cinque anni fa.
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«E il guaio è che tra l' inizio dell' uso di sostanze e l' inizio della terapia passano troppi anni - spiega ancora il presidente di Villa Maraini - Noi abbiamo il gruppo giovani in cura, sono 25 al momento. È essenziale che inizino a venire da noi spontaneamente.
Abbiamo avuto casi in cui i ragazzi sono stati portati a forza dai genitori e quando sono usciti si sono fatti la dose letale che li ha uccisi. È difficile per un genitore far passare questo concetto: purtroppo i figli non li salvano costringendoli a un percorso, ma semmai facendo scattare in loro la molla che li spinge a uscirne. Poi interveniamo noi, o le tante strutture di recupero, e attraverso un lavoro sia di gruppo sia di psicanalisi individuale, ce la si può fare».
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