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    “DI BATTISTA HA IMPIEGATO POCO PIÙ DI DIECI ANNI PER ARRIVARE ALLA CONCLUSIONE CHE IL M5S NON È DEMOCRATICO” - CAPPELLINI: “COMUNQUE TEMPO AL TEMPO, PUÒ ESSERE CHE TRA UN LUSTRO, RIPENSANDO ALLA SUA FRESCA TRASFERTA SIBERIANA, A DIBBA VENGA PURE QUALCHE DUBBIO SU PUTIN - DIBBA È IL CAMPIONE DEL ROSSOBRUNISMO. GLI PIACE LA RUSSIA, GLI PIACE L'IRAN, GLI PIACE LA CINA. HA UN RECORD DI DIECI GIORNI DI SOSPENSIONE A MONTECITORIO PERCHÉ IMPEDÌ FISICAMENTE A ROBERTO SPERANZA, UNO DEI POLITICI PIÙ MITI DELLA STORIA REPUBBLICANA, DI FARE UNA DICHIARAZIONE…”


     
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    Estratto dell’articolo di Stefano Cappellini per “la Repubblica”

     

    ALESSANDRO DI BATTISTA ALESSANDRO DI BATTISTA

    […] Ieri Dibba ha picchiato sul fondatore e guru e garante, alias l'Elevato, come quando studiava da falegname. «Un padre padrone», l'ha definito. Ha capito insomma come funziona l'M5S, che sarà mai il leggero ritardo, l'odiata sinistra in fondo ci mette molto di più a elaborare le sue svolte, vent' anni a botta di solito, lui ne ha impiegati poco più della metà per arrivare alla conclusione che il Movimento non è un partito democratico […]

    Comunque tempo al tempo, può essere che tra un lustro, ripensando alla sua fresca trasferta siberiana, a Dibba venga pure qualche dubbio su Putin.

     

    beppe grillo luigi di maio alessandro di battista virginia raggi beppe grillo luigi di maio alessandro di battista virginia raggi

    Del resto, Ale ha da sempre una spigliata dialettica che sopravvive inconsapevole alla sua claudicante logica, e funziona per questo, perché come nei migliori programmi di Maria De Filippi, dove da giovanissimo andò a farsi provinare, non conta che i pensieri passino l'esame del principio di non contraddizione. Conta l'effetto. Conta il momento. Conta la smorfia. […]

     

    […] Ai tempi della sua vertiginosa ascesa mediatica, quando già contendeva a Luigi Di Maio la palma del più sveglio del Movimento […] svelò che Berlusconi lo aveva fatto cercare da emissari («Gli piaci, vuole conoscerti»), ma anche lì nisba. Dibba è disposto al simposio con i salafiti mica a un caffè col Cavaliere: «Certa gente ha l'inciucio nel Dna», fece sapere ai giornali, e stracciò l'invito ad Arcore.

    ALESSANDRO DI BATTISTA IN RUSSIA ALESSANDRO DI BATTISTA IN RUSSIA

     

    […] Dibba è il campione del rossobrunismo. Gli piace la Russia, gli piace l'Iran, gli piace la Cina. «Vincerà la terza guerra mondiale», ha dichiarato e gli occhi gli brillavano a sapersi dalla parte vincente del mappamondo. Gli sta sul gozzo ogni forma vivente di sinistra. Ha un record di dieci giorni di sospensione a Montecitorio perché impedì fisicamente a Roberto Speranza, uno dei politici più miti della storia repubblicana, di fare una dichiarazione. Condivide con Meloni la teoria sull'inattualità dell'antifascismo. «È l'unico che ha l'X Factor», ha detto Fedez, uno dei suoi molti estimatori, che può ignorare Strehler ma riconosce da lontano un leader. Il guaio di Dibba è che al tavolo dei giudici del Movimento non ci sono quattro cantanti ma solo un ex comico. Per te il Movimento finisce qui.

    ALESSANDRO DI BATTISTA IN RUSSIA ALESSANDRO DI BATTISTA IN RUSSIA

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