battisti mogol
Il virus non risparmia nessuno, neppure i monumenti della musica italiana come Lucio Battisti (scomparso nel 1998) e il suo paroliere Mogol (che poi si chiama Giulio Rapetti). Per il 2020 è attesa «una sensibile contrazione dei ricavi Siae a causa del divieto di assembramenti ed eventi in cui eseguire brani musicali».
Così si legge nella nota della società Edizioni Musicali Acqua Azzurra srl, che controlla la «libreria» delle canzoni di Battisti-Mogol. La società valuta la richiesta di accedere al contributo a fondo perduto pari al 15% della differenza di fatturato, destinato alle attività che a marzo e aprile hanno registrato una perdita di fatturato. Che poi i conti non sono così brutti, soprattutto quelli relativi al 2019.
MOGOL BATTISTI
La società (in liquidazione) ha registrato ricavi da vendite e prestazioni per 998.883 euro, in aumento rispetto a 874.776 euro del 2018, per un utile quasi raddoppiato a 612.008 euro dai 326.442 dell'anno precedente. L'aumento è attribuibile ai maggiori ricavi Siae, grazie al ventennale della scomparsa del cantante, caduto nel settembre 2018.
mogol battisti
Di più: le canzoni di Battisti e Mogol dal settembre 2019 sono disponibili anche in streaming e gli effetti di questa operazione saranno visibili nel bilancio 2020. Tutta la faccenda è alimentata dalle tensioni tra i soci, la società Aquilone (56% del capitale sociale) che fa capo alla vedova di Lucio Battisti e al figlio Luca, Universal Music Publishing Ricordi (35%) e l'Altra metà (9%) di Mogol.
mogol lucio battisti
Sono in corso due cause in primo grado: la prima tra Sony Entertainment Italy e la società, in quanto il gruppo musicale ha chiesto un risarcimento danni, e la seconda tra Luca Battisti e la stessa Edizioni Musicali Acqua Azzurra, in quanto il figlio del cantante ha chiesto al tribunale di Roma di «accertare l'adempimento della società rispetto alle obbligazioni assunte nei confronti di Lucio Battisti» e quindi l'annullamento dei contratti in essere.
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È ancora aperta, inoltre, la causa vinta in 1° grado da Mogol contro la società nel 2016. Quattro anni fa il tribunale di Milano ha riconosciuto al paroliere un risarcimento di 2,6 milioni.
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