Marco Lignana per la Repubblica
siri salvini
Da rampante giornalista in radio e tv locali genovesi a uomo di fiducia di Matteo Salvini, e infine potente figura di governo. Oggi il sottosegretario di Stato per le Infrastrutture e senatore della Lega Armando Siri siede ai tavoli strategici. Non è più solo l' ideologo della Flat Tax, cavallo di battaglia che gli ha permesso di agganciare il leader del Carroccio.
Ma si occupa di questioni scottanti, come il futuro di Alitalia. Del resto le sue deleghe, fino alla "sospensione" decisa ieri dal ministro Toninelli, spaziano: sistemi informativi e statistici, sviluppo del territorio, sistema delle città, riqualificazione urbana, navigazione. Niente male per il 47enne, genovese di nascita trapiantato in gioventù a Milano, folgorato fin da ragazzo sulla via di Bettino Craxi.
ARMANDO SIRI
Siri con una sua idea ha tolto le castagne dal fuoco al governo nell' infinito scacco gialloverde sulla Tav: «I bandi si possono pubblicare con la "clausola della dissolvenza" prevista dal diritto francese. Con quella clausola, nonostante la pubblicazione, possono essere revocati in qualsiasi momento».
Lui, osteggiato dal Movimento 5 Stelle per aver patteggiato un anno e otto mesi di pena per bancarotta fraudolenta nel 2015 dopo il fallimento della società milanese "MediaItalia", sul reato di corruzione che adesso gli contesta la Procura di Roma ha le idee chiarissime: «Siamo l' unico Paese che ha un ente ulteriore contro la corruzione (l' Anac, ndr), sembra che diamo per scontato che siamo tutti corrotti e dobbiamo curarci. Io penso che sia il contrario, siamo tutti persone corrette fino a prova contraria».
siri salvini
Un iper garantismo radicato nelle primissime esperienze politiche, venate da abbondanti pennellate di "visioni" globali. Ancora adolescente entra nell' orbita socialista ligure, conosce Bettino Craxi in persona e finisce pure ad Hammamet. Racconta: «Avevo diciassette anni. Sono convinto tuttora che Craxi sia stato l' uomo che ha rotto gli schemi in Italia.
Ma del tesoretto di Bettino, purtroppo, non so niente».
Giornalista a Genova, a Radio Babboleo prima e a Telegenova poi con la sua rubrica "La bocca della verità", fa il grande salto approdando a Mediaset. Lavora per Studio Aperto e Tg5 quando il sindacalista della redazione è l' attuale presidente della Liguria Giovanni Toti. Nel 2010 scrive un libro, "L' Italia Nuova. L' inizio", in cui inventa dialoghi con l' allora premier Berlusconi.
giuseppe conte armando siri
Nel 2012 torna nella sua Genova e prova il grande salto candidandosi a sindaco con il suo "Pin", ovvero Partito Italia Nuova.
Tappezza la città di cartelloni del tipo "La mente mente, il cuore non mente mai". Prende lo 0,62 per cento di voti.
Ma la svolta è dietro l' angolo: nel 2014 ecco l' inizio della collaborazione con Matteo Salvini. Inizia la grande ascesa.
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