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    CHI SARÀ IL SUCCESSORE DI JOHNSON? “BORIA” HA LE ORE CONTATE DOPO LA RAFFICA DI DIMISSIONI DAL SUO GOVERNO E C’È GIÀ CHI SCALPITA PER PRENDERE IL SUO POSTO: I NOMI SONO TANTI (FORSE TROPPI), MA ANCORA NON È CHIARO QUALE SIA IL FAVORITO DEI TORY – RISHI SUNAK È QUELLO PIÙ IN VISTA, MA I GUAI CON IL FISCO DELLA MOGLIE FANNO STORCERE IL NASO. JEREMY HUNT HA PERSO LA CORSA ALLA LEADERSHIP NEL 2019 E ADESSO VORREBBE RIPROPORSI. DOMINIC RAAB SEMBRA ESSERSI BRUCIATO MENTRE LIZ TRUSS… - BOJO PERDE PURE MICHAEL GOVE, MA (PER ORA) ESCLUDE ELEZIONI ANTICIPATE


     
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    GB: BOJO PERDE ALTRO SUPER MINISTRO, LO MOLLA PURE GOVE  

    'A QUESTO PUNTO IL PREMIER DEVE DIMETTERSI'

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    ANSA - Nuovo colpo durissimo per Boris Johnson, che perde il sostegno di un altro ministro di primo piano del governo Tory, Michael Gove, responsabile dello strategico portafogli del Livellamento delle Disuguaglianze Territoriali e sodale del premier attuale nella campagna referendaria pro Brexit del 2016. Gove, che ancora ieri aveva confermato il suo appoggio BoJo malgrado lo scandalo Pincher, ma che già in passato gli aveva voltato le spalle, ha fatto sapere oggi di ritenere che a questo punto Johnson debba dimettersi, come riferisce la Bbc.

     

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    GB: JOHNSON ESCLUDE ELEZIONI ANTICIPATE

    PREMIER RESISTE A RICHIESTE DIMISSIONI, SU GRATICOLA AI COMUNI

    ANSA - Il premier britannico Boris Johnson, considerato ormai spacciato dai più sullo sfondo delle dimissioni a raffica che stanno investendo il suo governo, ha lasciato ancora una volta intendere di voler cercare di resistere durante un'audizione di fronte al coordinamento bipartisan dei presidenti di commissione della Camera dei Comuni. Messo sulla graticola, Johnson ha in ogni caso negato la prospettiva di elezioni politiche anticipate: "Non credo che nessuno le voglia in questo momento" di crisi globale, ha detto. "Credo invece che noi dobbiamo andare avanti, servire gli elettori e affrontare le priorità che stanno loro a cuore".

     

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    GB: EX MINISTRO JAVID SFIDA BOJO, IL TROPPO È TROPPO

    DURISSIMO STATEMENT AI COMUNI SULLE SUE DIMISSIONI

    ANSA - "Il troppo è troppo". Con queste parole Sajid Javid ha motivato oggi alla Camera dei Comuni in un discorso dai toni devastanti per il premier Boris Johnson - paragonato da qualcuno a quello del ministro Douglas Hurd che precedette la caduta di Margaret Thatrcher - le sue dimissioni di ieri da ministro della Sanità dopo lo scandalo Pincher. Javid ha detto di aver in passato concesso più volte "il beneficio del dubbio" al premier su altri sospetti di scandalo, ma di essersi ora convinto che il problema è "al vertice" e che Johnson "non cambierà".

     

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    Ha quindi invitato con accenti accorati gli altri colleghi Tory a riflettere, sostenendo che la questione "non è solo personale", ma che ha a che fare con "il rispetto del rule of law" da parte del Partito Conservatore e con la necessità che la formazione di maggioranza "recuperi la fiducia" del popolo britannico se vorrà vincere anche le prossime elezioni. In precedenza, altri due deputati conservatori, incluso l'ex ministro pro Brexit ed ex candidato leader David Davies, avevano avanzato o rinnovato durante il Question Times inviti espliciti a Johnson a dimettersi. Inviti peraltro respinti dal premier, che rivolgendosi in particolare a Davies lo ha "ringraziato" per la sua franchezza, ma ha insistito di "non poter essere più in disaccordo con lui" questa volta.

     

    GB: DIMISSIONI DA GOVERNO, VIA ALTRI 10 MEMBRI JUNIOR

    MENTRE SI MOLTIPLICANO LETTERE DI DEPUTATI DI SFIDUCIA A JOHNSON

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    ANSA - Non s'interrompe la valanga di dimissioni dal governo di Boris Johnson dopo i contraccolpi della scandalo Pincher: nelle ultime ora un'altra decina di membri junior dell'esecutivo, con rango equivalente all'incirca a quello di sottosegretario, hanno annunciato il loro addio dicendo di non poter più servire sotto il premier attuale. Mentre si moltiplicano le lettere di deputati Tory finora sostenitori di BoJo che affermano di non avere ora più fiducia in lui e gli chiedono di farsi da parte: inclusi ex ministri e brexiteer di spicco come Liam Fox o Robert Jenrick. Il governo britannico conta oltre 150 ruoli totali comprese le poltrone di minor peso, sull'insieme dei quali le dimissioni arrivate a una trentina. Mentre il vero organismo di potere è il consiglio di gabinetto (circa 30 membri, una ventina dei quali con diritto di voto) in seno al quale gli abbandoni sono stati finora due: Rishi Sunak e Sajid Javid.

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    STARMER A JOHNSON, 'CHIUNQUE SI SAREBBE GIÀ DIMESSO'

    LEADER LABOUR ATTACCA LA 'DISONESTÀ' DEL PARTITO CONSERVATORE

    ANSA - "Chiunque si sarebbe dovuto dimettere da tempo nella sua posizione". Lo ha detto il leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer, durante il Question Time alla Camera dei Comuni rivolgendosi al premier conservatore Boris Johnson. Ha poi attaccato il primo ministro per aver promosso "un predatore sessuale", riferendosi al recente caso Pincher, e poi per gli altri scandali come il Partygate. Starmer ha parlato di "comportamento patetico" di Johnson mentre la "nave affonda e i topi scappano", ricordando la raffica di dimissioni nell'esecutivo Tory e puntando il dito contro la "disonestà" di tutto il partito di maggioranza.

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    GB: LASCIA SOTTOSEGRETARIO TESORO, 'PAESE MERITA DI MEGLIO'

    JOHN GLEN CRITICA GESTIONE DI SCANDALO PINCHER DA PARTE JOHNSON

    ANSA - Nella raffica di dimissioni nel governo conservatore britannico contro la leadership di Boris Johnson si aggiunge anche quella di John Glen, sottosegretario al Tesoro. In una lettera dai toni molto duri ha affermato che "il Paese merita di meglio" e ha puntato il dito contro la gestione dello scandalo Pincher e lo "scarso giudizio" mostrato dal primo ministro

     

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    CHI SARA’ IL SUCCESSORE DI BORIS JOHNSON?

    DAGONEWS

    I giorni di Boris Johnson come primo ministro del Regno Unito sembrano contati dopo una serie di dimissioni nel suo governo. Ma nonostante ci sia una pletora di successori, ancora non è chiaro chi potrebbe essere il favorito.

     

    Rishi Sunak

    Il cancelliere dello scacchiere del Regno Unito, che si è dimesso martedì, era fino a poco tempo il preferito dai bookmaker.

     

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    Ma le sue prospettive sono intaccate dallo scandalo sulle sue finanze e sulle dichiarazioni fiscali della famiglia. Sunak, 42 anni, ha un alto profilo sui social media e ha ottenuto il plauso per aver sostenuto l'economia durante la pandemia.

    Ma il suo rifiuto iniziale ad autorizzare maggiori sostegni per far fronte alla crescente crisi del costo della vita ha danneggiato la sua popolarità.

     

    Jeremy Hunt

    L'ex segretario agli esteri e alla salute Jeremy Hunt, 55 anni, ha perso contro Johnson nella corsa alla leadership del 2019.

    Hunt ha inviato un messaggio elettorale “velato” per candidarsi a successore appena un mese fa, sostenendo che sotto Johnson "l'elettorato non si fida più di noi" e "siamo destinati a perdere le prossime elezioni". Ma Hunt  non ha il carisma di Johnson. Il suo passato pre-pandemia come segretario alla salute è stato recentemente massacrato da un alleato di Johnson.

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    Liz Truss

    La segretaria degli esteri Liz Truss, 46 anni, è popolare tra i membri del partito conservatore e piace per la sua schiettezza.

     

    Ma questa caratteristica ha sollevato domande sul suo giudizio, ad esempio quando a febbraio ha incoraggiato i britannici a combattere in Ucraina. I critici affermano che le sue posizioni sono troppo nette e poco diplomatiche.

     

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    Quando era a capo del Dipartimento per il commercio internazionale, alcuni parlamentari lo hanno soprannominato il "Dipartimento per Instagram di Truss" a causa della sua prolifica produzione sul sito di social media.

     

    Sajid Javid

    Javid, che martedì ha anche lasciato la carica di segretario alla salute, si era precedentemente dimesso da ministro delle finanze nel 2020. Il 52enne è il figlio di un autista di autobus immigrato pachistano che è diventato un banchiere di alto livello.

    Come Sunak, anche lui ha avuto una serie di problemi con il fisco.

     

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    Ben Wallace

    Il segretario alla Difesa, 52 anni, è da poco entrato tra i favoriti alla successione nei Tory per via del suo ruolo nella crisi ucraina.

    L'ex ufficiale dell'esercito e alleato di Johnson ha minimizzato il desiderio di guidare il partito, ma è visto come schietto e competente.

     

    Nadhim Zahawi

    Appena nominato ministro delle finanze, Zahawi, 55 anni, è stato elogiato per aver supervisionato il lancio della campagna di vaccinazione in Gran Bretagna.

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    Prima di allora era segretario all'istruzione.

     

    Zahawi è un ex rifugiato iracheno arrivato in Gran Bretagna da bambino. Prima di entrare in politica, ha co-fondato l'importante società di sondaggi YouGov. Ma anche lui è entrato nel mirino per la sua ricchezza personale.

     

    Tom Tugendhat

    L'ex ufficiale dell'esercito, 49 anni, presiede l'influente commissione per gli affari esteri del parlamento. Tugendhat ha detto che parteciperà a qualsiasi competizione per la leadership, ma all’interno del partito non è molto amato. Falco della Cina, è stato critico per la gestione da parte del governo del ritiro delle truppe dall'Afghanistan.

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    Penny Mordaunt

    Mordaunt, 49 anni, è la prima donna a essere stata segretario alla Difesa del Regno Unito ed è attualmente ministro del Commercio. Forte sostenitrice della Brexit e figura chiave nella campagna "Leave" del 2016, è stata indicata come una potenziale candidata all'unità che potrebbe trarre sostegno dalle fazioni in guerra del partito conservatore.

     

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    Dominic Raab

    Il vice primo ministro e segretario alla giustizia Dominic Raab, 48 anni, ha guidato il Paese quando Johnson era in terapia intensiva in ospedale con il Covid nel 2020.

     

    L'ex avvocato e cintura nera di karate è visto come un alleato affidabile.

    Ma il passaggio alla giustizia dalla carica di ministro degli Esteri è stata vista come una retrocessione dopo che non è riuscito ad abbreviare una vacanza quando la capitale afgana Kabul è caduta in mano ai talebani.

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