Federico Rampini per la Repubblica
ROBERT MUELLER JAMES COMEY
«Nessun politico nella storia è stato trattato peggio di me - dice Donald Trump - ma io non mollerò mai». Il presidente è sotto assedio, quel «non mollerò» è la sua risposta alle voci di impeachment che prendono quota soprattutto fra i democratici. Il presidente annaspa nel vortice degli scandali, tutti centrati sui sospetti di collusione coi russi in campagna elettorale e anche dopo: da ultimo l' ex capo dell' Fbi James Comey ha rivelato che Trump fece pressione su di lui perché abbandonasse l' indagine sul Russiagate.
Lo stesso presidente gli chiese anche di «sbattere in carcere i giornalisti che pubblicano fughe di notizie». Minaccioso, Comey fa sapere che «sono in arrivo altre rivelazioni». L' esecutivo reagisce con una mossa a sorpresa: il Dipartimento di Giustizia nomina l' ex capo dell' Fbi ai tempi di George W. Bush, Robert Mueller, nel ruolo di "special prosecutor" per portare avanti l' indagine sul Russiagate.
ROBERT MUELLER
Mueller che era ai comandi dell' Fbi l' 11 settembre 2001, si guadagnò un rispetto bipartisan tanto che Barack Obama alla scadenza dell' incarico glielo prolungò di due anni. La figura dello "special prosecutor", un superprocuratore indipendente, rassicura i democratici, fa guadagnare tempo al presidente. Ma Mueller non è il burattino di Trump e non si sa dove piloterà l' indagine. Formalmente la nomina dello "special prosecutor" è anche il primo passaggio nell' iter che porta all' impeachment del presidente.
mueller bush
Vladimir Putin definisce "bufala" la storia dei segreti sull' Isis passati dal presidente americano al ministro russo Lavrov; che però nel frattempo lo stesso Trump ha confermato. Inoltre Putin crea un nuovo imbarazzo agli americani quando offre di pubblicare la trascrizione dettagliata del colloquio Trump-Lavrov avvenuto il 10 maggio nello Studio Ovale. Il portavoce della Casa Bianca è costretto a replicare: «Non siamo al corrente che i russi registrassero quella conversazione ». Il Dow Jones reagisce al caos politico con una caduta degli indici, il dollaro continua a perdere terreno nella settimana nera di Trump.
Il presidente passa al contrattacco, nega tutte le accuse di Comey e accelera le audizioni per nominare il suo sostituto. Stavolta vorrebbe mettere alla guida dell' Fbi un politico.
Tira fuori un jolly: il senatore Joe Lieberman, che fu candidato vicepresidente di Al Gore nel 2000. All' epoca Lieberman era democratico, poi divenne indipendente, forse potrebbe conquistare qualche voto dai ranghi dell' opposizione nella conferma al Senato.
LIEBERMAN
Intanto si muove la macchina delle inchieste parallele al Congresso, sia la Camera che il Senato hanno convocato Comey per interrogarlo sulle sue accuse al presidente. Il quale decolla stasera alla volta dell' Arabia saudita, tappa iniziale nel suo primo viaggio all' estero. Quello che doveva essere il suo battesimo del fuoco sulla scena internazionale, rischia di diventare una "seconda notizia": inevitabilmente noi giornalisti al seguito lo tempesteremo di domande sugli scandali interni.
DONALD TRUMP MICHAEL FLYNN