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Foto da Villagevoice.com
Domani torna in tutto il mondo la World Naked Bike Ride. Nata nel 2002 durante Pedalpalooza, si svolge ormai in tutto il mondo, da New York a Sidney, da Torino a Londra. Pedalare nudi per attirare l'attenzione sulle necessità dei cicilisti: more sweat, less oil. Più sudore, meno petrolio. In questo caso il motto si trasforma in More ass, less gas: più culi, meno benzina.
Come scrive Valeria Scotti su bicizen.it:
Priorità importanti, anzi, fondamentali: il rispetto per l'ambiente, lo sviluppo di energie rinnovabili, l'indipendenza dal petrolio e la costante ricerca di soluzioni sostenibili.
Questi i punti fissi alla base del movimento internazionale World Naked Bike Ride i cui eventi, da una decina di anni, si svolgono sotto lo sguardo divertito dei passanti. Facile comprendere il perché: ci si dà appuntamento per un giro in bici come una classica Critical Mass, e i partecipanti salgono sulle due ruote completamente - o quasi - nudi.
Incontri dal forte impatto che in passato non hanno risparmiato arresti per le scene di nudismo, parti intime comprese, in città . Ma il movimento non si ferma e il 3 marzo scorso è risceso in strada. Questa volta l'appuntamento era a Melbourne, in Australia.
Pedali, corpo in primo piano, sessioni di body art, dj set e la possibilità di customizzare le proprie biciclette. La âmission' del movimento è chiara: "Affrontiamo il traffico automobilistico con i corpi nudi, crediamo sia il modo migliore per difendere la nostra dignità ". Una chiara denuncia circa la vulnerabilità quotidiana a cui sono esposti i ciclisti. Nessun dubbio in merito: nonostante molte città siano state progettate per un uso consapevole della bici, la società ha puntato su valori troppo distanti dall'ambiente scegliendo mezzi costosi, pericolosi, rumorosi e ad alto tasso di inquinamento.
E a chi si offende ancora per il nudo, i partecipanti ricordano che i loro rendez-vous non hanno contenuti di tipo sessuale. Come inquadrarli dunque? Come una risposta creativa a ogni forma di repressione e un invito a cogliere la libertà che, ognuno di noi, dovrebbe ritagliarsi in una vita sana.
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