Estratto dell'articolo di Alessandro Gnocchi per “il Giornale”
veltroni occhetto
La sinistra è superiore dal punto di vista antropologico, morale e culturale. Ma solo per finta, al cinema. Fa sorridere la manipolazione della storia a uso auto-consolatorio in due film girati da altrettanti esponenti del vasto mondo post comunista.
Il primo è Quando di Walter Veltroni, regista per caso, uomo d'apparato per scelta, segretario immaginifico del Partito democratico, il leader del «ma anche», capace di dichiarare di essersi iscritto al Partito comunista senza essere comunista (complimenti).
Il secondo è il Sol dell'avvenire di Nanni Moretti, un uomo chiamato girotondo, tendenza radical chic, movimentista, anti-berlusconiano doc, quello che disse, davanti ai capi del Partito democratico: «Con questi dirigenti non vinceremo mai», Quando è una favoletta semplice semplice, verrebbe da dire per sempliciotti, anche perché ricorda, e non poco, il ben più famoso e riuscito Goodbye, Lenin!, film del 2003 di Wolfgang Becker. Al funerale di Enrico Berlinguer, un'asta cade in testa a un malcapitato che si sveglia trent'anni dopo. Sorpresa! Il Partito comunista non c'è più.
quando veltroni
Quanta nostalgia, però. Ora, come è possibile avere nostalgia di un Partito agli ordini di Stalin, anti-democratico, dalla parte dell'Armata Rossa in occasione della rivolta di Budapest, statalista nel senso peggiore del termine, consociativista, sovvenzionato da Mosca? Facile (per Veltroni). Rimuovere tutto quello che successo davvero e lasciare sentimentalismo stucchevole e un rimpianto fuori luogo. Il pubblico, facile previsione, non ha gradito particolarmente. L'incasso aggira poco oltre i 546mila euro. Un flop, se non fosse che Veltroni ha fatto tonfi anche più pesanti.
nanni moretti il sol dell'avvenire
Nanni Moretti fa meglio in tutti i sensi, non che ci voglia molto. Il box office del primo fine settimana dice 947mila euro, un buon risultato, in linea con i precedenti incassi del regista. Il sol dell'avvenire, a un certo punto, decide di riscrivere la storia. Siamo nel 1956. Gli ungheresi chiedono maggiore libertà, un socialismo dal volto umano. Scendono in piazza per manifestare fino a quando Mosca decide che può bastare e spedisce l'Armata rossa a soffocare la rivoluzione nel sangue.
Nel film, i militanti del Partito comunista italiano si danno appuntamento sotto le finestre di Togliatti e spingono il «Migliore» a dissociarsi dall'Unione sovietica. Grazie a questa svolta libertaria, diventa possibile la gioiosa sfilata finale sotto le bandiere rosse. Peccato. Le cose sono andate del tutto diversamente. Il Partito comunista italiano si schierò fedelmente con i sovietici. Un futuro presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, scrisse in difesa dell'intervento sovietico, bollò gli insorti come controrivoluzionari e arrivò addirittura a dire che i carri dell'Armata rossa si erano messi in marcia per salvare la pace nel Mondo.
nanni moretti
Chiese scusa con decenni di ritardo Questi tentativi di rileggere il passato, censurandolo o sognandone uno alternativo sono la migliore testimonianza (indiretta) che i post comunisti hanno davvero poco da essere nostalgici. La superiorità antropologica è solo immaginaria.
walter veltroni foto di bacco (4)
nanni moretti ELLY SCHLEIN MEME BY DEMARCO
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