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    CINEMA DEI GIUSTI - “NUDA SULLA SCENA? LO FARÒ GRATIS. IL SADO-MASOCHISMO, CI SONO ABITUATA, LAVORO A TEATRO". È LA “VENERE IN PELLICCIA” DI POLANSKI


     
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    Marco Giusti per Dagospia

    VENERE IN PELLICCIAVENERE IN PELLICCIA

    "Nuda sulla scena? Nessun problema. Te lo farò, gratis. Il sado-masochismo, ci sono abituata, lavoro a teatro". Beh. Meglio ristudiare i classici e farsi un rapido riordino dei capolavori di Roman Polanski, soprattutto quelli che ha girato con la sua ultima moglie, Emmanuelle Seigneur, per apprezzare fino in fondo questo divertente, ma profondo e complesso "Venere in pelliccia" (o se volete "Venus in Furs/La Venus au fourrure "), il film che Roman Polanski ha presentato a Cannes tratto dalla piece di David Ives a sua volta ispirato all'opera di Leopold von Sacher-Masoch.

    VENERE IN PELLICCIAVENERE IN PELLICCIA

    Con qualche inserimento delle "Baccanti" di Euripide (e non di Giorgio Ferroni) per una trasformazione femminista della storia. Il testo, che Polanski ha adattato per il cinema assieme allo stesso autore, e ha tradito apertamente per rileggere momenti del suo stesso cinema, da "Luna di fiele" a "L'inquilino del terzo piano", e' un gioco di specchi, di trucchi tra un regista, Thomas Novachek, interpretato da Mathieu Amalric in stato di grazia e cosi' simile a Polanski, e un'attrice, Vanda, come la Vanda di Sacher-Masoch, intepretato da una Emmanuelle Seigneur un po' appensantita per le scene più sexy ma perfetta per il suo ruolo di Venere sontuosa, di attrice rompicoglioni e di femminista vendicatrice.

    VENERE IN PELLICCIAVENERE IN PELLICCIA

    Solo in un teatro dove e' appena fallita una folle produzione belga di "Ombre rosse" versione musical, Tomas si ritrova davanti per le audizioni della sua piece tratta da "Venere in pelliccia" una sola attrice, Vanda Jourdan, che e' venuta per provare la parte proprio della Vanda von Dunajev di von Sacher-Masoch. Ma sembra non saperne troppo.

    VENERE IN PELLICCIAVENERE IN PELLICCIA

    Ovvio che fra regista e attrice, complice il testo originale e un totem fallico lasciato li' dalla produzione precedente, si instauri un gioco di ruoli in continua evoluzione. Divertente, se riuscite a capire bene tutte le battute e avete chiaro il cinema di Polanski, il mondo del teatro e Euripide, complesso, come costruzione di sceneggiatura, un po' come "Carnage", affascinante quando gioca su un terreno personale, tra sua moglie e un regista costruito a sua imitazione, e' uno dei pochi film non misogini visti a Cannes e un altissimo esercizio di stile.

    VENERE IN PELLICCIA POLANSKI E SEIGNEURVENERE IN PELLICCIA POLANSKI E SEIGNEUR

    Forse non in grado di vincere un premio, ma di riportarci in territori di grande cinema che abbiamo molto amato. Certo, poi, curiosamente, con il regista legato al totem e la danza della Venere nuda attorno a lui, anche qui siamo dalle parti dell'impotenza maschile di fronte al mistero femminile, come in tanti film visti ultimamente in giro per festival. In sala dal 14 novembre.

     

     

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